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Il pensiero telefilmico: American Horror Story 1×07, 1×08, 1×09

Creato il 09 dicembre 2011 da Stregonestregato @ppstronzi

Il pensiero telefilmico: American Horror Story 1×07, 1×08, 1×09

 

Uhm ben tre puntate, una diversa dall’altra con parecchi accadimenti. La 1×07 e la 1×08 sono due bellissime puntate, soprattutto la second che incarna un grande capolavoro di stile.

Una puntata malata, incentrata in maniera geniale sulla follia, orchestrata così bene da farmi quasi sentire male e pazzo come Vivien, vittima di un complotto sovrannaturale molto, molto interessante. Le presenze che infestano la casa sono ormai molto fisiche, quindi difficilmente in grado di spaventare attraverso il fascino del “mistero” se non attraverso l’espediente del thriller. L’intrigo psicologico creato su Vivien ha funzionato alla grande, permettendo di esplorare modalità nuove di inquietare anche con limiti così evidenti.

 

Il pensiero telefilmico: American Horror Story 1×07, 1×08, 1×09

Inoltre, super colpo di scena, Tate è Rubber man. Il meno ovvio, il più improbabile e onestamente il meno fortunato tra tutti. Speravo quasi fosse un’entità a parte.

La storia della coppia gay è stata bella, toccante e mai banale. Tristissimo il momento della loro morte, commovente la mano che cerca quella dell’altro. A dispetto di tutte le loro difficoltà, il loro cercarsi era un chiaro segnale di amore, anche nel momento della morte.

Tate, così come Constance, si dimostra ancora una volta uno dei personaggi più complessi e misteriosi. Interessante l’origine dei problemi psicologici derivati dalla carenza di affetto di Constance e il suo desiderio ossessivo di compiacere le madri.
Violet è una stronza. Interessante anche lei come personaggio, ma secondo me poco coerente nel far passare la madre per pazza per salvare Tate, con tutte le conseguenze del caso.

Il pensiero telefilmico: American Horror Story 1×07, 1×08, 1×09

Ora, veniamo alla 1×09, vero punto dolente di questo post: dal trailer e dai commenti letti in giro mi aspettavo di meglio.

Non mi ha entusiasmato questa puntata perchè oltre a vedere quella cretina di Hayden scopare a destra e a manca (preferirei passare i testicoli sui carboni ardenti) vi è stato poco e niente di horror.

Il figlio di Tate sarebbe l’anticristo, perchè generato da uno spirito e da una viva. Appena ho visto questa cosa, automaticamente nel mio cervello ho pensato: che cazzata! E questo non è un buon segno. Ed eccallà, ci siamo: questi fantasmi cominciano a diventare troppo, troppo fisici. È originale il modo di trattare la cosa, ma tutto questo comincia andare ben oltre la sospensione dell’incredulità.

Siamo abituati troppo a pensare che le anime non siano materiche. La presenza di tutte queste azioni fisiche, dalla violenza al sesso, non le digerisco facilmente. Tutto diventa troppo infarcito e confusionario: non si riesce manco a capire chi sa effettivamente di essere morto o meno. Un episodio che paga lo scotto di essere riempito di troppi elementi e troppe situazioni, assumendo un’aura un po’ troppo trash con scelte discutibili come l’anticristo, i fantasmi che scopano, il sovraffollamento della casa che comincia a sembrare più un manicomio di deficienti che un luogo infestato. E poi, pure sta cosa che Vivien aspetta due gemelli di padri diversi, mi sa tanto di una cosa alla Beautiful che di un telefilm horror. Non vorrei che presto l’unica cosa che ancora mi spaventi rimanga la sigla (che sì, è ancora inquietante al nono episodio e che mi pare sia un pelino cambiata ultimamente).


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