Magazine Per Lei

il piagnone

Creato il 15 dicembre 2009 da Lindaluna
I piagnoni sono tanto penosi quanto imbarazzanti.
Chiariamoci subito, non è che io abbia qualcosa in contrario sugli uomini che piangono. Non c'è nulla di male lasciarsi andare ad un pianto liberatorio in un momento di tensione, sconforto o dolore. Ma aprire i rubinetti alla prima occasione e disperarsi come un bimbo al primo giorno di asilo, no.
Purtroppo ho beccato anche il piagnone.
Durante i primi tempi si conteneva. Ogni tanto gli scappava la lacrimuccia dinanzi ad un bel tramonto o ad un film struggente. E fin qui, nulla di male. Io cercavo di non sottolineare queste manifestazioni. Erano momenti intimi, tutti suoi e preferivo starne fuori, al limite dimostrare la mia presenza con una mano sulla sua. Ecco, diciamo che l'idea di piangere abbracciati sul divano davanti al dvd di Ghost, non mi allettava, ma se lui sentiva di farlo da solo, non mi scandalizzavo.
Poi però le cose tra noi si misero male e io decisi che era ora di cambiare aria. Anche perchè scoprii che le sue erano troppo spesso lacrime di coccodrillo.
Iniziai così la penosa procedura per il lascito.
Prima il momento di confusione, poi il "non so cosa provo per te", poi ancora la pausa di riflessione, insomma il solito iter, che ben presto però si trasformò in una discesa in canoa lungo un fiume in piena.
Ad ogni tappa lui apriva le tubature e versava litri di lacrime.
Francamente non riuscivo proprio ad essergli di aiuto. A qualsiasi cosa dicessi, seguiva un altro zampillo. Non ne potevo più di quell'allagamento.
Ricordo che in quel periodo non uscvo mai senza un pacco famiglia di fazzolettini. Solo una volta li dimenticai e la scena fu disgustosa.
Lui oltre ad essere disperato era anche raffreddato, quindi iniziò a buttare giù dal naso un fiotto inarrestabile di liquame verdastro.
Non sapevo come arrestare l'emorragia e decisi ad un certo punto di tenermi un po' distante nel caso gli venisse in mente di abbracciarmi.
Lui pareva non accorgersi del fiotto e continuava a supplicare impastando lacrime e muco. Che schifo! Ad un certo punto si rese conto che il versamento stava per arrivare al collo della camicia e si portò la mano al viso, e poi..Orrore! raccolse una manata di liquido e lo scrollò a terra. Così, come quando ci si sciacqua le mani e si fa sgocciolare via l'acqua nel lavello.
Il piagnone colse la mia espressione orripilata e urlò: "Che c'è? Adesso ti faccio anche schifo?"
"Scusa, è che..non hai un fazzolettino?"
Fu come se avessi dato un'accettata ad un tubo fognario. Per poco non mi beccai in faccia quella pioggia di moccio impazzito.
Gli dissi, "aspetta vado a cercare un fazzolettino".
Ma da lontano lo vidi pulirsi con la sciarpa e non tornai più.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine