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Il Pirata della Sera

Creato il 15 gennaio 2015 da Db @dariobonacina

CopiaIncolla

Cito testualmente dal blog Dalla parte di Asso, di Roberto Recchioni:

Punto per punto quello che è successo.

- Una manica di estremisti fa una strage nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo.

- Molti autori di fumetti, satiristi e simili, scossi dall’accaduto, decidono di rispondere al massacro per satira, con la satira stessa. Sul web è tutto un fiorire di vignette e illustrazioni, postate liberamente e spontaneamente sui proprio spazi web: blog, Tumblr, Facebook, Instagram e via dicendo.

- Il Corriere della Sera decide di realizzare un volume a scopo benefico per le vittime della strage di Parigi.

- Per realizzare questo volume, che è arrivato in edicola oggi, quelli del Corriere pescano le vignette dal web e le impaginano alla bene e meglio. Con immagini a bassa definizione.

- Non chiedono alcuna autorizzazione agli autori.

Il fine giustifica i mezzi? Lo scopo benefico è lodevole, ma agli occhi di moltissime persone (vignettisti in primis) il modus operandi seguito per questa iniziativa editoriale non presenta molte differenze con la pirateria intesa come violazione del diritto d’autore.

Perché non contattare gli autori? Paura che rispondessero di no? “Chiedimelo. Magari ti dico di sì” scrive Leo Ortolani, sintetizzando come sarebbero potuto andare le cose volendo usare un briciolo di educazione.

Il Corriere, in calce all’articolo che illustra l’iniziativa, ha aggiunto una spiegazione:

Post Scriptum (dopo le polemiche): Il ricavato di questa operazione, è bene ribadirlo, sarà devoluto interamente a favore delle vittime della strage e del giornale Charlie Hebdo. Aspettare di avere l’assenso formale di tutti gli autori, a nostro giudizio, avrebbe rallentato in maniera sensibile l’operazione. Comunque sul libro, in quarta pagina, c’è scritto con chiarezza che «l’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire».

Quindi per non rallentare l’operazione non hanno aspettato l’assenso formale di tutti gli autori, perché non sono riusciti a reperirli tutti. Tre domande sorgono spontanee:

  1. ma nel 2015, durante l’operazione di copia & incolla (in bassa risoluzione) di una vignetta, è così difficile riuscire a reperirne via mail, via social network o via telefono?
  2. possibile che una delle più importanti testate italiane abbia preferito proseguire nell’operazione senza considerare che avrebbe sollevato un polverone foriero di pubblicità negativa?
  3. ma sul libro, da qualche parte, c’è scritto © RIPRODUZIONE RISERVATA ?


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