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Il pittore Alex Mussi

Creato il 07 settembre 2010 da Carlo_lock
Sono passati più di vent'anni da quando avevo conosciuto Alex Mussi e il suo negozio di dischi da collezione. Si chiamava Golden Time, un negozietto su una strada laterale di via Washington. Lui era anche un pittore, eseguiva composizioni vicine all'astrattismo e al futurismo di ispirazione macabra (teschi, ferite, donne urlanti). Aveva aperto quello spazio anche per dipingere e per esporre....Difatti quando lo si andava a trovare nondirado era intento in una sua creazione davanti a una tela. Al centro della stanza aveva tutte le copertine dei dischi disposte verticalmente nelle appositi spazi per la consultazione, sulle pareti invece c'erano i vinili veri e propri che teneva separati, abbinati, poi, a dei codici dei riconoscimento alle copertine. E anturalmente, appesi, alcuni quadri.Per due o tre anni visitare il suo negozio è stato un mio passatempo, la mia passione per la musica nasce anche lì. Lui era un tipo veramente eccentrico, scoprii la sua attività tramite le pagine gialle, il primo impatto fu un po' una doccia fredda per me, che avevo solo 11 anni e uscivo qualche volta ancora con la mamma: era il 1987, incontrai un uomo sui 45 anni, con i capelli lisci e lunghi fino alle spalle, biondi, di quel colore platino-paglierino che si mescola al grigio dell'invecchiamento, poi occhiali a specchio, pelle slavata, l'immancabile camicia sbottonata e arrotolata sugli avambracci, i jeans stretti e stivali a punta da cow-boy. Qualche mese più tardi, rivoluzionò solo la sua chioma, si tagliò i capelli e li lasciò crescere grigi, senza tinture, ma con un ciuffolone impomatato alla Elvis Presley o alla Little Tony. D'estate poi, non aveva mai la canottiera e lasciava in vista il petto nudo (rigorosamente depilato) sotto la camicia. Insomma, un personaggio, l'avete capito. Come tutti gli artisti aveva i suoi momenti no, per cui qualche volta era affabile, loquace, gentile, chiacchierare con lui dei vecchi dischi che vendeva era sempre un piacere, altre volte era scostante, non aveva voglia di lavorare, chiudeva il negozio, ci scriveva "torno subito", andava magari a bere qualcosa al bar, tornava dopo infinite mezz'ore (alla faccia del "subito") e poi non voleva sentire ragioni. Altre volte, mostrava il suo lato di uomo "medio", padre di famiglia, con una moglie, una casa a Pesaro. Mi dispiace soltanto che, apparentemente, non sembra abbia lasciato tracce di sé in rete, nessun profilo su Facebook o su Myspace, nessun articolo di storia dell'arte che lo riguarda. Chissà, magari stiamo parlando di un uomo emigrato all'estero, finito in carcere o sotto terra. Nel 1991 svendette tutto e chiuse il negozio..Ultimamente era la moglie a gestire Golden Time, lui aveva comunicato di trasferirsi, verso Pesaro. Questa è l'ultima sua notizia che mi ricordo. Dopo, il nulla assoluto e viene da pensare che forse i suoi quadri non valessero granché visto che apparentemente (dico apparentemente) non hanno lasciato traccia.Rimane quest'ultima possibilità-appello, di rivolgermi a qualcuno dei miei lettori, se conosce o ha sentito qualcosa riguardo questo Alex Mussi (presumo che il suo fosse un nome d'arte). Erano bei tempi, ci vorrebbero ancora questi negozietti di dischi a Milano, in provincia, a Roma o anche a Parigi ce ne sono ancora. Ora il vinile sta conoscendo una nuova fase di ridistribuzione, speriamo che qualcuno abbia il coraggio, nonostante la crisi, di fare il gran salto.

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COMMENTI (1)

Da  Lucadox
Inviato il 19 settembre a 00:57
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Il maestro Alex (Alessandro) Mussi è morto il 7 giugno 2008. Su Facebook c'è la pagina dedicata a lui da suo figlio Alessandro (stesso nome), dove si potranno trovare tutte le informazione in merito alla sua vita e alla sua attività.

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