Magazine Cultura

Il poeta e lo scrittore visti da José Saramago

Creato il 08 luglio 2010 da Viadellebelledonne

Il poeta e lo scrittore visti da José Saramago

 

Lo scrittore  e premio Nobel José Saramago è morto il 18 giugno scorso.
Un lutto che colpisce duramente non solo la letteratura portoghese ma la cultura in generale.
Il caso voleva che proprio in quei giorni stessi completando la lettura di  “I quaderni di Lanzarote”, il diario che lo scrittore ha tenuto per cinque anni dal 1993 al 1997, nel quale tratta di brevi momenti della sua vita quotidiana, ma pure, e soprattutto, di libri,  scrittura, filosofia, poesia, cultura…
Ed è in queste pagine, a tratti tenere e affettuose, a volte dure e caustiche nelle considerazioni, che ho trovato alcune  riflessioni sul poeta e sul ruolo dello scrittore.
Può essere utile proporle alla riflessione comune.


(…) “Non domandiamo al sognatore perché sta sognando, non richiediamo al pensatore le ragioni del suo pensare, ma dall’uno e dall’altro vorremmo conoscere dove siano stati portati, o dove loro li abbiano portati, il pensiero e il sogno, quella piccola costellazione di brevità cui siamo soliti dare il nome di conclusioni. Ma dal poeta – sogno e pensiero riuniti -, dal poeta non si dovrà pretendere che venga a spiegarci i motivi, a svelare i cammini e illustrare i propositi. Il poeta, man mano che avanza, cancella le tracce che va lasciando, crea dietro di sé, fra i due orizzonti, un deserto, ragion per cui il lettore dovrà tracciare e aprire, sul terreno così spianato, una rotta sua, personale,che tuttavia non coinciderà mai, mai si giustapporrà a quella del poeta, unica e infine imperscrutabile.
A sua volta il poeta, avendo spazzato via i segnali che per un momento hanno marcato non solo il sentiero da cui è venuto, ma anche le esitazioni, le pause, le misurazioni dell’altezza del sole, non saprebbe dirci percorrendo quale cammino sia arrivato al punto in cui si trova ora, fermo a metà della poesia o già alla sua fine. Né il lettore può ripetere il percorso del poeta, né il poeta potrà ricostruire il percorso della poesia: il lettore interrogherà la poesia fatta, il poeta non può fare altro che rinunciare a sapere come l’ha fatta.”(…)

(…) Quello che siamo soliti chiamare “impegno dello scrittore” non dovrebbe essere determinato semplicemente dal carattere più o meno “sociale” o “socializzante” della tendenza, del gruppo o della scuola letteraria in cui si è iscritto o in cui lo hanno inserito. L’impegno non è dello scrittore come tale, ma del cittadino. Se il cittadino è scrittore, si aggiungerà alla sua cittadinanza personale una responsabilità pubblica. Non vedo dove potranno andare a reperirsi argomentazioni per eludere questa responsabilità.(…)



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines