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Il ponte del diavolo del passo del Gottardo.

Creato il 27 aprile 2014 da Il Viaggiatore Ignorante
Il ponte del diavolo del passo del Gottardo.


C'era una volta, molto tempo fa, una ragazzina dai ricci cappelli biondi, che si chiamava Seppeli. 

Suo padre era il sarto Treskari, un uomo abile e scaltro. 
Abitavano nel villaggio di Goschenen, sulle vette delle Alpi Svizzere. 
Seppeli aveva una capretta bianca che adorava e che le faceva sempre compagnia. La conduceva spesso al pascolo insieme ad un nero caprone, che apparteneva a Marianna Hofer, una vecchia del luogo, che tutti consideravano una strega per come era fatta e per il modo di vivere.In quel periodo i viaggiatori che cercavano di valicare le Alpi, erano esposti a molti pericoli. Solo stretti sentieri fiancheggiavano le pareti a strapiombo sul Reuss, il tumultuoso fiume che scende dall'imponente massiccio del San Gottardo.Da molto tempo, gli abitanti del paese volevano costruire un ponte che permettesse di passare dalla valle del Reuss a quella di Urseren, ma nessuno era abbastanza temerario da intraprendere la costruzione sopra le acque impetuose che vorticavano con fragore al fondo della gola.
Il ponte del diavolo del passo del Gottardo.

Un giorno, i magistrati di Altdorf, il capoluogo del Cantone, appresero la notizia che Marianna Hofer si vantava di conoscere qualcuno in grado di costruire il ponte. Uno di loro si recò a Goschenen per andare a trovare la vecchia.

- "Cosa sono questi pettegolezzi? Come osi affermare che qualcuno possa costruire il ponte?"- "Ma non si tratta di chiacchiere! - sostenne la vecchia – Ioconosco l'unico che ne sia capace; gliene ho parlato, e miha risposto che non c'e' niente di più facile per lui.Tuttavia, esige in cambio una cosa: l'anima di chiattraverserà il ponte per primo!"- "Vuoi dire, – riprese il magistrato rabbrividendo – vuoi direche si tratta del diavolo?"- "E' l'unico in grado di costruire il ponte!" rispose Marianna.
Dapprima i magistrati rifiutarono il patto diabolico, ma, poiché tutti desideravano superare facilmente le gole, si rassegnarono ad accettare la condizione del diavolo e Marianna fu incaricata di concludere il patto. Dal giorno seguente, un ponte di pietra costituito da un'unica arcata sovrastava la profonda gola. Tutti vennero ad ammirare quella meraviglia, ma nessuno osava fare il primo passo; a cosa serviva il ponte dunque se nessuno si sarebbe mai arrischiato ad attraversarlo?Allora il sarto ebbe un'idea; andò a trovare la vecchia Marianna:
- "Visto che sei così amica del diavolo, saresti d'accordo disacrificare il tuo caprone nero? Così sarà lui adattraversare il ponte per primo”.- "D'accordo! – rispose la vecchia – Ilcaprone però accetta di ubbidiresolo se è accompagnato dallacapretta bianca di tua figlia

Il ponte del diavolo del passo del Gottardo.
Alcuni giorni dopo, una gran folla, venuta da tutti i villaggi circostanti, si radunò davanti al ponte. Anche i magistrati erano lì per assistere all'evento; in prima fila, c'erano Marianna Hofer con il suo caprone, Seppeli e suo padre con la capretta bianca. All'improvviso, la vecchia afferrò la capretta per spingerla verso il ponte, ma Seppeli trattenne la povera bestia, prendendola tra le braccia. Allora, il sarto spinse avanti il caprone nero.Si sentì un boato terrificante; il ponte fu circondato da fumo e fiamme e il caprone nero venne sollevato in aria. Da quel giorno, il ponte poté essere attraversato senza pericolo daqualsiasi viaggiatore.Ma il diavolo non sopportava di essere stato raggirato; era profondamente adirato e giurò di vendicarsi. Scese nella valle, fino al lago, dove staccò dalla sponda un'enorme roccia, grande come una casa, se la caricò sulla schiena e risalì la valle, deciso a distruggere il ponte.Quel giorno, Seppeli era seduta su un prato, al sole, con la sua capretta accanto; all'improvviso un'immensa ombra oscurò il cielo e la ragazzina distinse il diavolo che avanzava faticosamente, sotto il pesante carico. Allora, cominciò a recitare una preghiera e il diavolo, che aveva un buon udito, la sentì. Poiché non sopportava le preghiere, barcollò, lasciò cadere bruscamente la roccia e fuggì. Il macigno cominciò a rotolare sulla strada e si fermò nella prateria. 

Ancora oggi, i viaggiatori vanno a visitare il ponte del Diavolo e la pietra del Diavolo, vicino alla strada di Goschenen.

Il materiale per la leggenda è stato recuperato sul sito www.colonnetti.it.

Le stampe sono state recuperate da http://it.wikipedia.org
Fabio Casalini.

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