“La vergogna di fronte alla propria nudità spirituale schiacciava lei e si comunicava a lui…” ( da Anna Karenina di Leone Tolstoj )
Dio non è né giudice, né arbitro. E’ semplicemente Altro.
E’ quell’Altro, che umanamente non può essere dimostrato, è una richiesta del cuore, che data a partire dalle origini dell’umanità.
Perché il cuore cerca. Cerca dinanzi alla consapevole precarietà dell’esistenza, dinanzi al dolore, dinanzi alla morte.
Da questa insopprimibile esigenza del cuore, che si sposa intimamente alla persona, come chi è su di un alto monte, lui o lei può osservare, in questo modo, e solo in questo modo, il finito, e tutti i finiti possibili, guardarli e scegliere.
Ecco il prologo della libertà. Quella libertà che consente generosamente di fare “dono” di sé agli altri quando necessita. Come Gesù a Sicar con la Samaritana.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)