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Il pranzo di Babette di Lella Costa

Creato il 21 gennaio 2016 da Dismappa

L'ALTRO TEATRO. Domani alle 21 al Camploy lo spettacolo-reading tratto dalla Blixen. Biglietti esauriti in prevendita

Lella Costa ci porta a pranzo da Babette

Simone Azzoni

L'attrice nella storia della chef francese: "In anni in cui il cibo è ossessione, qui si parla di condivisione"

mercoledì 20 gennaio 2016 SPETTACOLI, pagina 47

La scorsa estate (passato anche dal Festival della Filosofia di Modena) era un reading, ora è lo spettacolo che va in scena al Camploy per L'Altro Teatro, domani alle 20,45, con i biglietti già esauriti in prevendita.Il Pranzo di Babette, uno dei racconti più emblematici della scrittrice danese Karen Blixen, reso noto dalla versione cinematografica di Gabriel Axel nel 1987, ha come protagonista nella versione teatrale l'attrice Lella Costa. "Babette", ha detto l'attrice, "non vuole insegnare a vivere, vuole solo ringraziare. O meglio vuole essere al servizio degli altri come scelta consapevole". Babette, rinomata chef in un grande ristorante parigino, fugge la repressione dopo la Comune di Parigi e trova rifugio in un piccolo villaggio luterano del nord Europa. Ogni anno acquista un biglietto della lotteria e dopo quindici anni vince oltre diecimila franchi che decide di spendere in una sola sera e in un solo fastoso pasto per i dodici membri della piccola comunità che l'ha accolta.Gli abitanti però fanno resistenza alla vita conviviale, educati all'ascesi e al rigore lentamente si sono chiusi in se stessi. Sarà la cura e la dedizione di Babette a trasformare la fame e la sete in una attenzione verso una fame e sete più spirituali. E ad un cibo che abbia anima e valore.Perché, come spiega Lella Costa, "pranzare è una liturgia. E Blixen con un racconto meraviglio per il suo stile evocativo e descrittivo, affronta il tema della condivisione, di grande attualità". In aria di Expo, l'attrice ripropone un'idea di cibo che riconcilia con la vita e con l'amore reciproco. "In anni in cui il cibo è diventato un'ossessione, le parole preziose di Karen Blixen ci riportano, all'interno di una dimensione teatrale, a un'idea di ecologia dei beni comuni. Per dire che concetti come il tempo, la quotidianità e la festa sono da salvaguardare. E da riscoprire, lontano dal clamore". Il cibo dunque come dono, come regalo di una donna, il ringraziamento di una esule, una fonte di arricchimento. Ma anche cibo per riflettere sulla necessità della condivisione, sul fatto che felicità e benessere non sono possibili se non sono collettivi. Lella Costa è indiscussa icona del teatro civile, da Malsottile a Stanca di guerra, Traviata, Alice, Amleto, fino a Ferite a morte sui femminicidi.


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