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Il premio drago d'oro

Creato il 18 aprile 2013 da Eldacar
IL PREMIO DRAGO D'ORO
Me lo hanno chiesto in parecchi cosa ne pensassi, quindi il topic era quasi obbligatorio. First of all, non dobbiamo confonderci con il Pollo d'Oro, nota rosticceria di Piazza Bologna in quel di Roma, perchè il premio è una roba seria e c'è poco da fare dell'umorismo. Scherzi a parte, le premesse da fare sono un miliardo, perchè l'argomento è spinoso e io ho le idee molto chiare in proposito. First of all, c'è da parlare di AESVI. L'associazione si sbatte, c'è poco da dire. AESVI è l'unica organizzazione che in qualche modo rappresenta il mondo dei videogiochi in Italia e negli anni, il suo sporco contributo alla causa l'ha dato. Parlare quindi di un'attività, manifestazione, whatever con questo marchio dietro, aumenta esponenzialmente la credibilità delle cose in ballo ed è certificato di serietà, quantomeno. Poi c'è il discorso legato alla necessità di organizzare una cosa di questo tipo. All'estero ci sono i VGA, i BAFTA e tutto il resto. Perchè? Perchè l'industria esiste, è riconosciuta, lavora, fattura ed è costituita, a tutti i livelli, da professionisti. Il problema quindi da noi, prima di tutto, è che già dal punto di vista abbiamo dei buchi clamorosi, con la conseguenza che summit di questo tipo, paradossalmente, finiscono per mettere in risalto proprio questo gap che comunque ad onor del vero "da fuori" non è assolutamente percepito. Ecco quindi che in UK o in USA, ci sono tavolate di persone che effettivamente si occupano di videogiochi per lavoro, entrando in ufficio la mattina e uscendone la sera, partecipando a fiere, interagendo con altri operatori di segmenti differenti. Già qui da noi, pensare a un coinvolgimento della specializzata (parlo di stampa) non tiene conto che il 95% di chi scrive, di tutto campa tranne che di scrittura, barcamenandosi in orario di ufficio tra la recensione e la pratica impiegatizia da svolgere per pagare il mutuo. C'è poi la questione premi, strettamente legata al discorso valutazioni della giuria (che poi chi fosse nella giuria tecnica e artistica, proprio non lo so, ma c'ho quasi paura a chiedere): 28 premi in 2 ore di evento. Praticamente solo io non ho ricevuto una statuetta mentre per il resto tutti sono tornati a casa contenti, perchè poi sostanzialmente lo scopo di tutto era far tutti felici in modo che si alimentasse quel meccanismo per cui potessero essere le entità coinvolte (esempio: i publisher) a fare il push di quello che è il tentativo numero N di organizzare una cosa così (io in primis, per conto di Sprea, misi in piedi con Pulsar la prima edizione degli IVGA, che di fatto servivano alla casa editrice per attrarre denari e buoni sentimenti da chi i soldi li sposta. Legittimo direi). Il risutalto quindi è stato un bello spettacolo, una serata da pacche sulle spalle e le solite facce che si incontrano da anni a fare aperitivo, con una splendida rassegna stampa un po' fine a se stessa ma che sommata alle altre (vedi Games Week) potrebbe pure portare a qualcosa. Certo, è dura, e vedere tirati dentro pure i dev nostrani (che vanno agli eventi tipo questo ma non hanno ancora nessun tipo di agevolazione fiscale e non sanno dove trovare i soldi per lavorare), fa veramente sorridere a tratti. Le Donatella, però, sono due belle figliuole. La domanda da porsi, semmai, sarebbe questa: ma il nome, esattamente, chimminchia lo ha scelto? Sembra quello di un ristorante cinese e non è spendibile all'estero (ma il logo è cool, bravo Marco).
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