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IL PREMIO (l'epilogo della minaccia)

Da Mammapiky @mammapiky
IL PREMIO (l'epilogo della minaccia)Dopo il post della scorsa settimana, neanche fosse di presagio, il tema minaccia è tornato più volte a proporsi in casa nostra. 
Le nostre giornate non sono mai "facili", e loro hanno un repertorio di capricci molto nutrito. 
È un attimo farci prendere in castagna e la "minaccia" alla fine è la panacea per un sacco di situazioni tuttavia, l'altro giorno, Cestino, ha rigirato la frittata e dopo l'ennesimo avvertimento, che avrei fatto sparire tutto ciò che giaceva beato sul pavimento se non l'avessero raccolto, lui ha prontamente ribattuto: "Mamma facciamo invece che se rimettiamo a posto, ci porti fuori?"
Il salto è grosso: dalla punizione per non aver ubbidito, al premio per averlo fatto. Da una partita che stanno per perdere, a cambiare le carte in tavola e trovarsi improvvisamente con un full di assi in mano, la mamma in seria difficoltà e alla ricerca di suggerimenti immediati. 
Credo di aver pensato "Ora mia cara sei nei guai perché, di fronte a questa genialata, una riposta gliela devi e nel caso tu decida per il no, ti tocca dare anche la spiegazione”
Ragioniamo: se è vero che“il mettere a posto” è un loro dovere che devo pretendere e non pagare, lo è altrettanto che lui ha proposto un modo nuovo di vedere la questione, lasciando inalterato il risultato, (perché mettere a posto, si doveva comunque), ma cambiando le conseguenze e passando a me la patata rovente. 
Il fatto che si senta più motivato a impiegare “fatica” per ottenere una gratificazione, lo posso capire, quello che però non so, è se questo si possa ritenere giusto. 

Conosco mamme che sulla teoria del premio ci hanno imbastito tutta la dinamica educativa e altre che invece minacciano anche per un respiro troppo rumoroso, entrambe le tipologie soffrono di “mal di fegato”, le prime perché si sentono di dover sempre e solo “gratificare” (e a volte non lo ritengono giusto nemmeno loro), perché hanno dei figli con diritti acquisiti e che, in fatto di premi, puntano sempre più in alto, e perfino perché per certi versi sono pure“tiranni”, le seconde invece, perché sono sempre in guerra, in una sorta di Braccio di Ferro che ha come unico effetto di sfinire entrambi e al tempo stesso non produrre risultati. 

Giusto sarebbe allora la famosa “Terra di mezzo”, dove un po’ premi e un po’ punisci, a seconda dei casi decidi da che parte stare della barricata, consapevole però di non essere coerente e che forse il messaggio che trasmetti sia pure confuso. 
Quello che vorrei, quello che mi piacerebbe, è ottenere un comportamento corretto spontaneamente, senza lo spauracchio della punizione e senza la gratificazione del premio, un comportamento duraturo e che dica “faccio così perché ho capito che è giusto, sono io a sceglierlo e non sei tu a suggerirmelo”… potete anche sganasciarvi dal ridere se volete, ma io nel mio essere maldestra, sperimentando di qua e di la, sbagliando sia con le minacce sia con i premi, è proprio lì che vorrei arrivare, nel frattempo sempre più spesso lui mi spiazza con i suoi ragionamenti e le sue valutazioni da”grande” ed io non sono preparata…alla domanda iniziale di questo post, codardamente io non ho ancora risposto. Suggeritemi vi prego! 

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