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Il prezzo di copertina

Creato il 19 settembre 2012 da Patriziabi (aspassotrailibri) @openars_libri

Digressioni letterarie -
Il prezzo di copertina.

Il prezzo di copertinaQualche giorno fa ho “gettato” questa riflessione nel mare dei social networks.

Ammettendo tutto ciò che volete, ma proprio tutto, visti i tempi si può far pagare un romanzo diciotto euri?! Pensavo tra me e me.

E dal web le voci di risposta sono state pressochè unanimi.

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@pibi_libri L'ultimo libro l'ho pagato 17 euro, bel libro si ma decisamete troppo caro...Il prezzo di copertina13 September 2012 14:51 via webReplyRetweetFavoriteIl prezzo di copertina@michelalaiMichela
@pibi_libri Beh, non mi sembra così caro un buon romanzo di alcune centinaia di pagine. Meglio fra 10-15€, ma non dramma. All'autore poco.Il prezzo di copertina12 September 2012 15:53 via webReplyRetweetFavoriteIl prezzo di copertina@unavitaazigzagAlberto L. Beretta
@unavitaazigzag buono o no lo si saprà una volta letto! e questo è compreso nel mio "ammettendo TUTTO..." Oggettivamente direi che è tanto!Il prezzo di copertina13 September 2012 11:06 via webReplyRetweetFavoriteIl prezzo di copertina@pibi_libriPatriziaBellinelli
@pibi_libri Forse hai ragione, favorirebbe certo la lettura. Quando penso al tormentone iPhone a 700€ e alla ressa per comprarlo...Il prezzo di copertina13 September 2012 11:29 via webReplyRetweetFavoriteIl prezzo di copertina@unavitaazigzagAlberto L. Beretta

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Carlotta. “Ma anche 25.” – Leggete il suo interessantissimo post a tal proposito su L’albero di Camphora (N.d.R.)
Laura. “Io direi di no, ma agli editori chi glielo dice?
Antonella. “Sarà per questo che io ormai solo biblioteca o usato-non usato al 50%? Libri nuovi lasciati sugli scaffali: troppo cari!
Franca. “E proprio verissimo, poi ci si lamenta che nessuno legge…

Prima che blogger sono una lettrice e come tale mi sfuggono alcuni meccanismi dell’editoria: tra questi il prezzo di copertina dei libri. Che cosa si cela dietro il prezzo di un libro? Per noi lettori il prezzo di un’opera è l’ultimo anello della catena: abbiamo in mano un titolo, lo cerchiamo in libreria, lo assaggiamo attraverso la lettura di qualche stralcio (perchè la quarta, grazie al web, già abbiamo avuto modo di scoprirla) e prima di andare alla cassa cerchiamo i piccoli numeri stampati sulla terza o sulla quarta di copertina. E, ammettiamolo, spesso, seppur conquistati dal nostro oggetto del desiderio, vi abbiamo dovuto rinunciare, riponendolo sullo scaffale, perchè troppo caro. “Lo cerco usato. Lo chiedo in prestito in biblioteca. Lo scambio con un amico. Etc…” Tali e tante altre le alternative al prezzo esoso che ha frantumato il nostro desiderio di acquisto.
Personalmente ritengo che i libri non hanno un prezzo ma solo e soltanto un valore, eppure è necessario anche essere “materialisti” -ahimè!- e considerare che i conti con il portafoglio li facciamo anche in libreria, forse più di quanto facevamo qualche anno fa.

Qualche domanda in più me la sono posta:
- quali sono i parametri che influiscono sulla decisione del prezzo di un libro cartaceo?
- quali (e quanti, in termini monetari) sono i costi principali (naturalmente i costi oggettivi, dei guadagni non mi interessa) di un editore per ogni singola pubblicazione cartacea?
Vorrei capire e avere qualche elemento in più per farlo e chi meglio di un editore può aiutarmi?
Mi sono rivolta ad una giovane e promettente Casa editrice torinese (non a pagamento, ovvio): Las Vegas Edizioni.
Un catalogo (24 opere ad oggi), ed autori (14 ad oggi), di tutto rispetto e di gran peso letterario. Nata nel 2007, è una Casa editrice giovane (29 anni l’età media di coloro che lavorano e collaborano con Las Vegas; 34 anni l’età media degli autori in catalogo) e dinamica, attiva sul territorio nazionale, non solo con innumerevoli presentazioni, ma anche con la partecipazione a diverse manifestazioni culturali. I prezzi di copertina delle sue opere sono decisamente bassi, segno che si possono immettere sul mercato opere di alta caratura letteraria ad un prezzo abbordabile per il lettore. Certamente una scelta destinata a diffondere la lettura!

Ho così rivolto le mie domande a Carlotta Borasio (che si occupa della produzione di e-book, che dal 2009 cura la collana per giovani adulti Las Cerezitas, e che esordirà a novembre come autrice per Historica Edizioni, con un suo racconto selezionato per l’antologia Cronache dalla fine del mondo) ed Andrea Malabaila (Sindaco di Las Vegas -!!!-, direttore editoriale, nonchè scrittore).

Con estrema disponibilità, chiarezza e sincerità, mi hanno dedicato un po’ del loro tempo e mi hanno fornito notizie decisamente interessanti.
Pubblico integralmente, senza tagli nè riscritture, ciò che ha risposto Las Vegas alle due domande di cui sopra.

“Il prezzo di copertina di un libro viene deciso dall’editore e dipende da diversi fattori.
Intanto precisiamo che nella disamina prendo ad esempio una piccola casa editrice indipendente di narrativa con un distributore nazionale, cioè una casa editrice che non fa parte di un grande gruppo, ma che si appoggia a una rete che potenzialmente serve tutti i librai d’Italia.
In primo luogo, bisogna tenere conto delle spese di stampa che variano da 15% al 20% sul prezzo di copertina. Questo dipende dal numero di copie che il promotore (cioè colui che ‘spinge’ i libri e prende gli ordini dalle librerie) ti ordina. Più stampi, più il prezzo di stampa a copia scende. Comunque, 15%/20% come range può andare, per le spese di stampa.

Quando il libro viene stampato, bisogna mandarlo al distributore che a sua volta manda le copie ordinate in libreria. La percentuale che il distributore chiede alla casa editrice varia da contratto a contratto, ma generalmente la percentuale fluttua dal 40% al 50% (che divide col libraio). Inoltre, il promotore prende circa il 10% per ogni copia venduta.

Per i diritti d’autore la cifra può variare dal 5% al 10%, teniamoci su una media del 7%.

Quindi ricapitolando:

Costo di copertina: 100% -
Stampa 20% -
Distributore (e libraio) 50% -
Promotore 10% -
Autore 7% =

Editore 13%

Noi cerchiamo di tenere i prezzi più bassi possibili tenendo conto che:
A) il distributore è meno propenso a spingere libri con un prezzo troppo basso di una piccola casa editrice perché margine di guadagno è troppo basso;
B) le stime del promotore (cioè le copie che riesce a piazzare in libreria) raramente corrispondono a quello che vendi perché chiaramente quello dipende dal libraio e dall’impatto che ha il libro sul lettore;
C) di conseguenza, bisogna stampare abbastanza da coprire la rete distributiva di tutta Italia, ma non bisogna stampare troppo per evitare rese spropositate su cui si paga una ‘multa’ al distributore, che riempono i magazzini sui cui si pagano le tasse, che se vanno a finire al macero richiedono un’ulteriore spesa per lo smaltimento.”

Mi auguro che attraverso quest’analisi lineare ed accessibile i lettori si siano tolti qualche dubbio e/o curiosità in merito ad un argomento che accende gli animi.
Io ringrazio Las Vegas per aver risposto al mio appello ed avermi aiutato a redigere un post che non fosse nè tecnico nè finalizzato a dare giudizi, ma indirizzato solo a fornire al lettore qualche strumento in più per capire ed essere informato.
Grazie di cuore dunque a Carlotta ed Andrea.


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