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Il procuratore Di Martino: “Siamo trascurati dalle istituzioni”

Creato il 21 agosto 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

CREMONA – Siamo trascurati dalle istituzioni: l’amarezza con cui il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Di Martino segnala i problemi degli uffici in cui lavora deriva da anni di difficoltà che parlano anche attraverso i numeri. Presso la Procura di Cremona, infatti, sono in attività soltanto quattro magistrati anziché sette, come ne prevede l’organico. Dopo l’infortunio sul lavoro del pm Fabio Saponara, quest’estate, chi l’ha sostituito è stato lo stesso Di Martino per un mese e mezzo. Un altro magistrato, Daniela Borgonovo, ha lasciato la nostra città e sarà sostituito solo in futuro: si attendono due magistrati l’anno prossimo. Cremona è trascurata: i magistrati vengono assegnati tramite concorsi del Consiglio superiore della magistratura e il personale amministrativo dal ministero della Giustizia. Ed ecco il problema: su sei funzionari, quelli in servizio sono solo due più un terzo con contratto part-time.
Se la Procura di via dei Tribunali affronta un processo di grande rilievo, come quello sul calcio scommmesse, non riceve un rafforzamento. E anche quando lo stesso Di Martino si è impegnato a Brescia per il processo su Piazza della Loggia, la Procura non ha ricevuto un sostituto. Mancheranno anche gli autisti, che svolgono comunque attività d’ufficio. Anni difficili a causa delle politiche nazionali e dei continui tagli: l’anno nero è stato il 2011, con soli due magistrati. Il procuratore non nega che ci siano problemi, tuttavia se entrano dieci processi ne escono dodici. E le cause, dopo l’accorpamento di Crema, sono aumentate da 4mila a 7mila. Sono state presentate inoltre domande di trasferimento da altri enti alla Procura, tuttavia sono state bocciate. Di qui una lamentela che va di pari passo con il bisogno di giustizia. I funzionari di Crema, inoltre, se ne andranno alla Procura di Lodi. Crema ha portato più cause, un territorio di competenza più ampio, ma non un aumento di personale.
Il Sole 24 Ore in una statistica uscita in questi giorni sottolinea la pessima posizione della Procura di Cremona: 90esima in Italia per il numero di cause avviate nel 2013 ogni mille abitanti. Ma al di là di questi dati sulla litigiosità degli abitanti, è la Procura che chiede Giustizia, a questo punto.
Da parte propria, per citare un avvocato, Luca Curatti sottolinea che le cause dettate da futili motivi, come quelle per ingiurie e liti, sono troppe. La Giustizia certo resta uno strumento di straordinario valore, cui ricorrere però con giudizio. Sempre che le istituzioni, ciascuna secondo le proprie competenze, sostengano una Procura che per la delicatezza e il valore delle proprie funzioni non può essere maltrattata. A Brescia, infatti, il personale è otto volte quello di Cremona ma le cause concluse non sono otto volte tanto.


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