Magazine Cultura

Il progetto rifiutato

Creato il 20 gennaio 2011 da Musicamore @AAtzori

Un post che non avrei voluto scrivere.

167109_179044855469367_100000915611932_385298_1954268_n-600x337
Al Teatro Lirico di Cagliari, da ieri sera, dopo un periodo di tregua-speranza è ricominciata la lotta contro la dirigenza. Il collega Alberto prova a spiegarvi i motivi.

Sappia, chi ci legge, che la lotta riprende soprattutto perchè a Gennaio ormai concluso, il CdA non ha ancora rivelato quale sia, se esiste, un progetto per il risanamento del teatro e non c’è una programmazione credibile nei titoli e nei costi, non c’è una biglietteria funzionante e questi fattori hanno già fatto registrare una perdita di un migliaio di abbonati. I costi non ancora chiaramente definiti lasciano forti dubbi sulla effettiva realizzabilità della programmazione annunciata che, last but not least, non prevede l’assunzione del personale precario indispensabile alla messa in scena degli allestimenti. Inoltre, una programmazione sinfonica al costo annunciato di oltre 500.000 euro indica che qualche anomalia nei costi è ancora presente nei misteriosi conti del Teatro Lirico di Cagliari; è un costo, questo, eccessivo se raffrontato con quello che era il costo dichiarato delle stagioni sinfoniche realizzate durante l’ancient regime, quello degli sprechi. Le stagioni sinfoniche in “regime di spreco” non costano, normalmente, più di 300.000 euro. I titoli delle opere in programma non sono certo tra i più richiesti, e come al solito si propone al pubblico un prodotto che, se il teatro fosse un esercizio commerciale, sarebbe destinato a languire sugli scaffali. Ricordiamo che questa politica ha fatto perdere quasi 8000 spettatori negli ultimi quattro anni, a cui si aggiungono quelli di quest’anno. Per risolvere i problemi, oggi il CdA incarica due figure: il direttore d’orchestra Hubert Soudant e uno sconosciuto Giuseppe Cuccia (leggi articolo Unione Sarda) che, uno e trino, ricoprirà l’incarico di Direttore del Personale, Direttore Amministrativo e Addetto alle relazioni sindacali (un “3 per 1″ da supermarket) a cadenza bimestrale, come una bolletta. I lavoratori del Lirico contestano queste scelte perchè non ritengono che queste siano le figure adatte a poter dare la spinta necessaria alla rinascita del teatro, e la programmazione ai due affidata dimostra che ci troviamo di fronte a persone che essendo assoldate durante un casuale passaggio a Cagliari hanno difficoltà ad orientarsi in un ambiente a loro estraneo. I lavoratori del teatro, che invece conoscono bene il loro pubblico e sanno esattamente quale debba essere la programmazione che può portare nuovamente il pubblico in teatro, credono oggi che si debba ripartire appunto dal rapporto con gli spettatori offrendo loro ciò che da anni chiedono: opere del repertorio tradizionale italiano. A questo proposito chiedono che si accolga la proposta del tenore cagliaritano Gianluca Floris che ha presentato una programmazione fatta principalmente di opere italiane, opere tradizionali e di repertorio realizzabili a costi ridotti grazie alle conoscenze di Floris che gli permettono di contattare cantanti, registi e direttori a cachet ridotti al 30% rispetto al solito. I costi degli allestimenti, poi, sarebbero ridotti utilizzando per la loro realizzazione le maestranze in forza al teatro che hanno già abbondantemente dimostrato le loro capacità e la loro professionalità.
Aggiungo: in un teatro italiano (che non nomino per correttezza) i lavoratori sono andati dal sovrintendente a chiedere che si contattasse Gianluca Floris per avere la sua programmazione. Questo a riprova che il progetto è ritenuto valido anche altrove.
Floris ha pubblicato il suo progetto e chiunque può prenderne visione e valutarlo (clicca qui)

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog