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Il PSG si difende ed argomenta: saremo gli ambasciatori del Qatar nel mondo, il valore è corretto

Creato il 08 gennaio 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

E' verosimile che nel corso del primo trimestre dell'anno, forse già prima del tradizionale appuntamento UEFA di fine gennaio, entri nel vivo la discussione relativa alla sponsorizzazione del Paris Saint-Germain  da parte della QTA (Qatar Tourism Authority), sulla quale si sono subito accesi i riflettori di tutta Europa e che prevede il riconoscimento di un minimo di 150 milioni di Euro all'anno fino alla stagione 2015/2016. Questo valore potrà crescere fino a 200 milioni di Euro nel caso in cui il PSG abbia dei risultati sportivi che possano magnificare il suo ruolo di “ambasciatore” del Qatar.

Il problema sorge in quanto da questo esercizio inizia il primo periodo di monitoraggio ai fini del Financial Fair Play e, nell'ambito del processo di valutazione dei bilanci delle squadre, questi devono essere riclassificati secondo criteri ben precisi. Ciò vuol dire che non tutti i ricavi ed i costi che una squadra porta nel proprio bilancio (che deve rispettare la normativa della nazione di origine e, laddove esistente, della propria Lega Calcio) sono automaticamente da considerare ricavi e costi "rilevanti" ai fini del Financial Fair Play.

E' stato poi introdotto un richiamo specifico al principio contabile dei "rapporti con le parti correlate". "Parte correlata" è ad esempio un soggetto che – pur non essendo necessariamente azionista diretto della società – è legato all'azionista da rapporti societari o di interessi economici tali da far presumere che gli scambi di beni o servizi con la società oggetto di analisi possano essere fatti a valori "di comodo".

Nel caso specifico del Paris Saint-Germain, posto che la Qatar Tourism Authority è ragionevolmente una parte correlata dell'azionista del PSG (la Qatar Sport Investment), la domanda che ci si dovrebbe porre è: lo sponsor (la QTA) avrebbe firmato un analogo contratto con un'altra squadra simile al PSG se non avesse avuto dei legami indiretti con l'azionista del PSG?

Posto che la risposta, ragionevolmente, sarebbe negativa, il secondo passaggio che la UEFA dovrà fare è: qual è il valore normale di un accordo come quello siglato fra la QTA ed il PSG?. Se si ipotizzasse che un valore normale fosse 50 milioni di Euro all'anno, allora al momento della riclassifica dei bilanci del PSG per le verifiche del Financial Fair Play, dai ricavi rilevanti dovrebbe essere sottratta la differenza fra quello che sarà il contratto di quell'anno ed i 50 milioni considerati normali. Se, quindi, il PSG avesse chiuso in pareggio grazie a quei 150 milioni di Euro, presenterà un bilancio nazionale in pareggio, mentre ai fini della UEFA avrebbe una perdita di 100 milioni (i 150 milioni di ricavi verrebbero infatti considerati solo 50 milioni).

E' possibile che il PSG abbia deciso di fare una mossa del genere senza pensare alle conseguenze negative? 

E' ragionevole pensare che abbiano voluto sfidare così apertamente la UEFA su un argomento rispetto al quale le principali squadre europee (Bayern Monaco e Arsenal in testa) hanno già dichiarato di non accettare negoziazioni?

Il Presidente del PSG ha già fatto capire che questa mossa della QTA è stata oggetto di una lunga riflessione: "La UEFA ha detto che dovevamo essere fantasiosi. E noi siamo stati fantasiosi". Non dimentichiamo che solo qualche mese fa si ipotizzava una sponsorizzazione "tradizionale" da parte di un istituzione finanziaria. Evidentemente il PSg ha preso nota delle reazioni ed ha capito che quella non era una strada percorribile.

Quali sono le novità di questo accordo?

1) Non si parla di un contratto di sponsorizzazione, ma di un contratto di sfruttamento dell'immagine.

Questo elemento è molto importante soprattuto perché crea un precedente: anche se la UEFA intendesse applicare il principio del rapporto con le parti correlate, non avrebbe un vero termine di paragone per ridurre "automaticamente" il valore del contratto riconosciuto ai sensi del Fair Play Finanziario. Se, invece, fosse stato un contratto di sponsorizzazione tradizionale, ci sarebbero gli esempi concreti e tangibili delle altre squadre europee.

2) Il servizio reso dal PSG al Qatar non è realmente non misurabile in termini di risultato. 

Secondo le indiscrezioni, il contratto che è stato firmato prevede una sorta di ruolo di "ambasciatore" del Qatar nel Mondo. Gli obiettivi attesi sono quindi quelli di accrescere la notorietà della nazione, migliorare la percezione della stessa, favorirne la crescita e l'affermazione anche in termini di sviluppo turistico. Giova ricordare che il Qatar ha accolto, nel 2012, circa 60.500 turisti e che nei prossimi anni vedrà sicuramente incrementare i flussi in ingresso per tutte le opportunità economiche che ruotano intorno ao Mondiali di Calcio del 2022. E' quindi ragionevole attendersi un incremento della notorietà del Qatar e, perché no, dei turisti, già come solo effetto di traino dei Mondiali di Calcio. Sarà quindi difficile, numeri alla mano, dimostrare che non vi sia stato  un beneficio per la QTA. Già, ma di chi sarà stato il merito?

3) Il contratto potrebbe essere difeso presentandolo come un nuovo modello di sviluppo commerciale.

E' la tesi espressa, ad esempio, da Lionel Maltese sul suo Blog sul sito de Le Figaro

Questo tipo di sponsorizzazione sottolinea un aspetto sottovalutato della forza degli sport professionistici e cioè la loro capacità come "media viventi" di promuovere brand e costruire la reputazione di una regione o di un paese. 150 milioni in tutto il Mondo per promuovere un paese in breve tempo merita uno studio di un nuovo tipo.

(…) Per quanto riguarda i ritorni in termini di relazioni commerciali, il PSG non è diventata anche una piattaforma per efficienti Relazioni Pubbliche a Parigi e Doha?

(…) Il Tour de France non è forse uno dei primi promotori del turismo della Francia, le sue città e dei territori? Questo aspetto è stato pieamente valutato?  Ci sono molti esempi di club o eventi che sono spesso sottovalutati e sottoutilizzati da parte delle comunità, città o paesi.

Indipendentemente da quella che sarà la decisione della UEFA, è indubbio che il PSG abbia agito con astuzia e fantasia, identificando una tipologia di contratto che, per quello che ad oggi è trapelato, potrebbe comunque consentire una negoziazione con la UEFA. 

Forse la negoziazione (intesa come: "scrivo 150 milioni per chiudere a 75/100") era sin dall'inizio l'obiettivo della squadra ….


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