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Il Puck

Creato il 16 gennaio 2012 da Aletheelf @AleTheElf
PuckPuck è uno spirito ingannatore della tradizione Inglese pagana, conosciuto anche come Robin Goodfellow e come Hobgoblin (in Galles simili spiritelli erano definiti Pwca). Il termine Puck deriva dall’Inglese antico Púca che indicava, appunto, uno spirito dei boschi, dall’aspetto mutevole ed ingannatore, che attirava le persone di notte nella foresta con luci e suoni incantatori (similmente alle celtiche Dame Bianche) o rubava il latte dai mastelli nelle fattorie. Il Puck si può anche trasformare in cavallo e portare gli incauti nel profondo delle foreste oppure farli cadere in acqua. In genere il nome porta al significato di "diavolo", "demone", o "spirito maligno". A Puck viene anche associato Hobgoblin, uno spirito dei boschi che scherza con i viandanti (li aiuta o fa loro sbagliare strada). Nel corso del Medioevo, Puck viene accostato alla figura di Robin Goodfellow. Robin Goodfellow era un diavoletto che, fra l'altro, aiutava le massaie nel lavori domestici: spazzava le case e puliva gli angoli in cambio di panna e latte e smetteva subito se gli venivano offerti dei vestiti nuovi. Queste figure a loro volta tendono a unificarsi in una sola. D'altra parte Hob è una contrazione di Robin e "robin" era un nomignolo medievale per diavolo o diavoletto. Diventa chiaro, a questo punto, il percorso compiuto dal nome di "Robin Hood", probabilmente visto, dapprima, come una fata o un elfo della tradizione pagana. In "I racconti di papà Mumin" della scrittrice svedese Tove Jansson, gli hobgoblin sono strane creature magiche; perfino il loro cappello, quando viene raccolto da altre creature, può compiere azioni magiche in modo completamente indipendente. Nonostante spaventino coloro che non li conoscono, gli hobgoblin non sono altro che creature piuttosto sole e sensibili, che possono esaudire i desideri degli altri ma non i propri. Una delle più note rappresentazioni letterarie del Puck è il personaggio omonimo di "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare. Ecco come una Fata si rivolge a lui, presentandocelo, nei primi versi del secondo atto: «Tu, se dalle maniere e dal sembiante io non m’inganno, sei quel discolaccio, quel folletto bugiardo e malizioso che tutti chiamano Robin Bravomo. Non sei tu quel bizzoso spiritello che al villaggio spaventa le ragazze, che fa cagliare il latte dentro i secchi, che armeggia tra le pale del mulino, e si rende molesto alle massaie vanificando la loro fatica a sbattere la crema nella zangola? Ed altre volte a far schiumar la birra, o a far smarrire il cammino ai viandanti di notte, e ridere del loro disagio? E t’adoperi, invece, premuroso, ad aiutare nel loro lavoro, ed a portar fortuna a quelli che ti chiaman vezzeggiandoti, “mio caro diavoletto” e “dolce Puck”? ». Un Puck folletto dispettoso è anche protagonista di due opere di Rudyard Kipling, "Puck il folletto" e "Il ritorno di Puck"; Kipling lo presenta come un piccolo fauno dagli occhi cerulei. A Puck è dedicato anche il nome di uno dei satelliti di Urano, ed è un personaggio della serie TV animata della Disney "Gargoyle".

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