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IL PUZZLE-POST DELLA DOMENICA. Gianni&Pinotto; su “Libero”: “Sui vescovi manettari indaghi Bagnasco”

Creato il 13 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
IL PUZZLE-POST DELLA DOMENICA. Gianni&Pinotto; su “Libero”: “Sui vescovi manettari indaghi Bagnasco”Ogni tanto può accadere che anche all’interno della santissima vostra madre Chiesa, qualcuno cerchi di interrogarsi su quanto sta succedendo in Italia. Quando B&B, (che non significa Bed&Breakfast ma è l’acronimo del cardinale Bagnasco e del suo collega di anello Bertone, con una spruzzata di monsignor Fisichella qb), fanno dichiarazioni tendenzialmente favorevoli al Silvio nazionale, è giusto che la Chiesa “intervenga anche nelle questioni riguardanti l’Italia” oppure “non possiamo tacitare i vescovi pastori”, ma quando si alza qualche voce critica la minaccia di porre mano all’8 per mille, all’Ici e ai finanziamenti alla scuola cattolica diventa una mannaia pronta a scendere sulla politica economica della Santa Sede. E tanto è accaduto dopo la pubblicazione degli atti della Settimana sociale dei cattolici, organizzata dalla Cei a Reggio Calabria lo scorso mese di ottobre. Il comitato scientifico che sovrintende l’organizzazione della Settimana sociale, è presieduto dal mite monsignor Arrigo Miglio che svolge le sue mansioni pastorali a Ivrea, ex sede di un altro vescovo birichino, il cardinale Bettazzi, prelato simbolo del cattolicesimo progressista. Il documento finale dei vescovi è stato messo sotto la lente di ingrandimento di due dei teologi più noti oggi presenti nel nostro paese: Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro. Gianni&Pinotto, lette le conclusioni della Settimana, hanno preso carta e penna e scritto una delle loro torquemadesche intemerate. Ma cosa si erano permessi di “consigliare” i vescovi alla politica italiana? “La Costituzione è da salvaguardare, pur non essendo intoccabile”. “È forte l’esigenza di una nuova legge elettorale”. “È indispensabile una maggiore democrazia interna nei partiti” e, ciliegina sulla torta andata letteralmente di traverso ai guardiani della rivoluzione berlusconiana in camicia verde: “È necessario affrontare la questione della ineleggibilità di quanti hanno pendenze con la giustizia”. Lette queste poche righe a Gianni&Pinotto stava venendo un coccolone: “Ma come – si sono detti guardandosi negli occhi  e tenendosi per mano – dopo tutti i milioni di euri che Silvio gli regala, la Chiesa gli si mette di traverso parlando degli inquisiti presenti nel Pdl? Non è possibile, i cardinali sono degli ingrati". E la conclusione di questa altissima elaborazione teologica è stata: “Occorre affrontare la questione dell’inelegibilità di quanto hanno pendenze con la giustizia. Chi l’ha detto? Di Pietro? Grillo? Travaglio? No, la Cei, o meglio, il comitato scientifico e organizzatore della Settimana Sociale dei cattolici, presieduto dal vescovo di Ivrea, Miglio. È lui che ha inserito la ‘zampata manettara’ nel documento sulla quale sta ‘indagando’ il presidente della Cei, Angelo Bagnasco”. Lette questo poche righe, il coccolone stava venendo a noi. Ma come, ci siamo chiesti, per una volta che la Chiesa cerca di fare il suo mestiere il cardinale Bagnasco indaga? E che significa per un vescovo essere sottoposto a indagine da parte di un suo superiore, cosa rischia la galera? L’espulsione temporanea dal campo? L’esilio a Gerusalemme con il cardinale Martini? Cari vescovi, prima di fare il vostro mestiere di pastori di anime e di divulgatori scientifici del vangelo attenti di non imbattervi in Gianni&Pinotto, potrebbe anche accadere di ritrovarvi sulla prima pagina di Libero mentre, a otto anni, guardavate furtivamente il culo della perpetua. Non si sa mai. 

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