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Il raro estremismo blu di Alberto Cavallone in dvd

Creato il 01 giugno 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

La giovane Silvia, ovvero Danielle Dugas, riesce a sfuggire all’aggressione di uno sconosciuto intenta a stuprarla nel mezzo di un bosco e viene soccorsa dal fotografo Claudio alias Claudio Marani, il quale la porta con se nel proprio studio.

Da questa semplice idea di partenza prende il via Blue movie (1978), che, da non confondere

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con l’omonimo lungometraggio diretto quasi dieci anni prima da Andy Warhol, porta la firma del compianto specialista dell’estremo su celluloide Alberto Cavallone, autore, tra l’altro, di Quickly, spari e baci a colazione (1971) e del chiacchieratissimo L’uomo, la donna e la bestia-Spell (Dolce mattatoio) (1977).

Un singolare elaborato nato a quanto pare da una sfida tra il regista e l’amico Marial Boschero – che figura in questo caso in qualità di produttore – guardando un quadro rappresentante lattine di Coca Cola schiacciate ad arte.

Perché, non a caso, ad emergere è proprio una certa ossessione nei confronti di barattoli di bibite usati e di pacchetti di sigarette vuoti da parte del protagonista, dominato dalle immagini che ha stampato per conto di un reporter di guerra e legato da un rapporto controverso con la fotomodella Daniela, incarnata dalla Dirce Funari di Emanuelle e gli ultimi cannibali (1977) e Il ginecologo della mutua (1977).

Rapporto che li conduce a stringere un patto scellerato: lei accetta di obbedire a tutto ciò che lui le chiede, diventando una sorta di oggetto; fino al momento in cui, rinchiusa in una stanza, comincia a regredire a una condizione quasi bestiale, mentre Silvia, innamoratasi dell’uomo, non sembra essere più in grado di discernere tra ciò che sta accadendo nella realtà e il suo traumatico passato.

Quindi, se quest’ultima non può fare a meno di rappresentare l’anima di lui, la prima ne è la carne; man mano che a fargli da coscienza, invece, provvede la segretaria Leda, interpretata da Leda Simonetti, che si concede anche esplicite sequenze hard con un modello dicolore.

Esplicite sequenze hard non presenti nel cut di ottanta minuti stampato su supporto dvd da RaroVideo, ma incluse tra le sei scene extra – estratte da un quasi introvabile Super8 – poste a corredo del disco, insieme allo speciale di poco meno di tre quarti d’ora Nocturno presenta: Blue extreme, con interessanti interventi del già citato Marani, dell’attore Giovanni Brusatori (nel film è un barista), del direttore della fotografia Maurizio Centini, di Pier Latino Guidotti, produttore e vecchia conoscenza cavalloniana, del critico cinematografico Davide Pulici – che firma anche il booklet posto all’interno della confezione – e di Giulio Cavallone, figlio del regista.

Regista che, con pochissimi mezzi a disposizione ma lodevole sfruttamento della tecnica, tra giochi di luce ed un anarchico ma funzionale uso del montaggio, se ne frega quasi del tutto della sintassi e della logica per concretizzare su pellicola il proprio personale, surreale attacco al consumismo e alla mercificazione dei corpi… in mezzo a fellatio, masturbazioni maschili, immagini da cinema verità e, addirittura, la Funari ricoperta di escrementi.

Altrimenti, dove sarebbe l’estremismo?

Francesco Lomuscio


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