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Il re è morto, lunga vita ai Decemberists

Da Cannibal Kid
Il re è morto, lunga vita ai DecemberistsDecemberists “The Kings is Dead”Genere: country folkProvenienza: Portland, USASe ti piace ascolta anche: Damien Rice, Rilo Kiley, Counting Crows, New Pornographers, Bright Eyes
La settimana scorsa al numero uno della classifica Billboard americana c’erano i Cake, questa settimana i Decemberists. Si può imputare la clamorosa doppietta indie a una mancanza di uscite da parte dei nomi forti della musica cosiddetta “commerciale”, però intanto sono cose che in Italia ad esempio mica succedono manco per sbaglio (l’ultima sorpresa è stata forse “Forma e sostanza” dei CSI al numero 1 nel 1997) e che invece negli Usa ormai capitano sempre più spesso, vedi anche gli exploit nel recente passato di Vampire Weekend, Arcade Fire o Death Cab For Cutie. Cose che non si vedevano dall’esplosione della scena grunge e alternative rock dei primi ’90.
Il re è morto, lunga vita ai DecemberistsQuanto al dischetto in questione, i Decemberists dopo le ambizioni da rock opera in parte riuscite del precedente azzardato “The Hazards of Love”, ritornano verso i loro ambienti prediletti con una serie di ballate folk, ora ancora più country e profondamente americane che in passato. Disco stavolta non troppo coraggioso, ma fatto di una serie di canzoni tra il piacevole e l’ottimo, con picchi personali registrati nell’irresistibile “Rox in the box”, nella delicata “January Hymn”, nella damienriceiana “Rise to me” e nella r.e.m.mmiana “Down by the water”.Questo è l’American (indie) dream.(voto 7)

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