Magazine Cultura

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran

Creato il 13 agosto 2014 da Martinaframmartino

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: BranA Grande Inverno le cose si trascinano stancamente. Problemi amministrativi, di gestione di un territorio vasto con pochi uomini a disposizione visto che la maggior parte sono andati a sud con Robb, ospiti vari più o meno simpatici, e un protagonista le cui possibilità di agire sono decisamente limitate. La cosa sulla carta non sembra incoraggiante, anche se è affascinante vedere stili di combattimento come quello di Meera Reed, ennesima riprova di come George R.R. Martin sappia differenziare caratteri e caratteristiche dei suoi personaggi.
Meera e suo fratello Jojen, ricordo, sono i figli di Howland Reed, l’unico uomo presente quando Ned ha visto per l’ultima volta sua sorella Lyanna. E Howland e tutto quello che lo circonda appaiono sempre più misteriosi. Cosa vuol dire che la Torre delle Acque grigie si muove? Come può una torre muoversi? Cosa sa Howland? E, già che ci siamo, cosa vogliono dire i sogni di Jojen?

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran
La memoria di Bran rifugge dal trauma della caduta, per lui Jaime Lannister è l’uomo dorato, e ha paura di cosa potrebbe accadere se ricordasse troppo. All’inizio non ricorda proprio, più avanti nel capitolo si vede che sa che è il fratello della regina ma appena può evita di soffermarsi sul pensiero. Fra l’altro lui, con l’ingenuità dei suoi sette anni, non aveva neppure capito cosa stessero facendo i due in quella torre. La fuga della mente da una realtà troppo brutta non è certo una cosa inventata da Martin, e qui la vediamo all’opera. Quello che ci interessa però sono i sogni dell’oltre, anche perché nella narrativa – non necessariamente fantasy – quando viene descritto un sogno è perché quasi certamente si realizzerà, anche se di solito non esattamente come crede chi il sogno lo ha fatto.

Il lupo con le ali tenuto prigioniero alla terra da catene di pietra grigia non può essere che Bran. Sullo stemma degli Stark compare il meta-lupo, perciò l’abbinamento è ovvio. Ha le ali, in fondo il corvo del suo sogni gli dice che lui può volare, ma è incatenato perché rifiuta di volare, ha paura di farlo o non sa come farlo, il dettaglio cambia poco. Il corvo cerca di spezzare le catene ma non ce la fa perché la pietra è troppo dura, cioè il corvo può indicare la strada ma deve essere Bran a scegliere di percorrerla e a liberarsi da solo da ciò che lo blocca. Notare che Howland, quando ha saputo del sogno del figlio sul corvo con tre occhi, ha mandato Jojen e Meera a Grande Inverno. Non si è mosso, non ha fatto nulla, quando Robb ha chiamato i vessilli di guerra ed è sceso al sud per combattere, anche se Ned era ancora vivo e fra i due c’era un’amicizia molto profonda (al di là del fatto che quando il lord chiama gli alfieri devono correre). Dubito che Howland abbia grandi forze che poteva mettere a disposizione degli Stark, e questo può essere il motivo per cui non si è mosso. Robb certo non lo ha sospettato di tradimento, non se l’è presa con lui perché non gli ha mandato uomini, e mastro Luwin non si è lamentato quando i fratelli Reed sono arrivati a Grande Inverno, anzi, ha suggerito di accoglierli con calore perché Howland era grande amico di Ned, e pure ser Rodrik li ha trattati con rispetto, quindi la sua situazione particolare dei Reed deve essere nota a tutti. Niente uomini per Robb, nessun tentativo di salvare Ned, ma un figlio capace di avere visioni da Bran, questo sì che è interessante. E se qualcuno prende in giro il popolo delle paludi (ma quando mai i due Walder Frey fanno qualcosa di sensato e men che maleducato?) il fatto che loro siano tanto vicini alla natura ha la sua importanza.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran

Gli Stark adorano i vecchi dei, pregano davanti agli alberi diga. E per Jojen l’apertura del terzo occhio – quello che secondo molte persone anche nel nostro mondo porta a una conoscenza superiore – significa che Bran potrebbe vedere il cuore degli uomini, il tempo passato e futuro e i luoghi più lontani così come vede la realtà che lo circonda.
Altro dettaglio interessante: Bran è un metamorfo. Non credo che la parola sia già stata usata nei romanzi, la uso io per comodità. Jojen sente Bran in Estate, significa che la coscienza di Bran può entrare nel corpo del meta-lupo e influenzarne almeno in parte lo stato emotivo e forse pure il comportamento. Era ovvio fin dall’inizio che la scena del ritrovamento dei meta-lupi non potesse essere fine a se stessa, avevamo già visto qualcosa di questo legame speciale – Estate che salva Bran dall’assassino e che, con la sua sola presenza, lo fa stare meglio quando è sul punto di morire, reazioni emotive in sintonia fra gli animali e i loro padroni – ora iniziamo a vedere qualcosa di questa profondità.
Notare la calma di Jojen relativa al fatto che quello narrato non è il giorno della sua morte. Se uno scherza troppo col fuoco basandosi su queste convinzioni potrebbe finire con lo scottarsi, come ha visto chi ha letto Memoria di luce di Robert Jordan e Brandon Sanderson, ma cosa sa Jojen? Lui sa di qualcosa che dovrà compiere, e quindi sa che ancora non può morire, o si è visto morire? E se è vera quest’ultima ipotesi, come può andare avanti a fare quello che fa? Va bene, i sogni dell’oltre si avverano sempre, ma non è detto che li si debba accettare per forza. Si può provare a cambiarli, pur credendo che sia inutile. Le visioni che cambiano mi fanno pensare ad Allart nella Signora delle tempeste di Marion Zimmer Bradley, al modo in cui lui capisce che può sfruttare la sua conoscenza, anche se non tutti i tipi di trama offrono quella via d’uscita.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran
Lasciamo i fratelli Reed, che sono giovani e che provengono da una cultura insolita, e passiamo a un sapiente che ha studiato alla Cittadella e che quindi è uno dei massimi esperti del continente di Westeros. I figli della foresta, si dice, avevano le visioni dell’oltre, anche se sono scomparsi da così tanto tempo che nemmeno i saggi sanno cosa ci sia di vero e cosa sia un mito. Potevano vedere attraverso gli occhi degli alberi-diga, e ricordiamo che Ned e coloro che credono negli antichi dei pregano davanti agli alberi-diga con i volti scolpiti nella corteccia. I Primi Uomini, nella loro lotta contro i figli della foresta, ne hanno abbattuti una gran quantità proprio per accecare i loro nemici, prima di fare pace con loro e di convertirsi alla loro fede.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran

Il 28 ottobre, contemporaneamente a quanto avverrà negli Stati Uniti, Mondadori pubblicherà Il mondo del ghiaccio e del fuoco. L’enciclopedia del Trono di spade. Sono davvero curiosa di leggere, messi assieme, tutti gli eventi passati del continente, anche se un bel po’ di informazioni Martin se le sta tenendo per un altro libro che ha in preparazione e che potremo leggere, credo, solo a saga ultimata, perciò io non tratterrei il fiato nell’attesa.
Luwin comunque fa del suo meglio per smontare tutto quello che ha detto Jojen, mescola i sogni profetici con quelli comuni, come se fossero la stessa cosa (già, ma lui non può sapere che si trova all’interno di una storia fantasy e che anche se George R.R. Martin si diverte a distruggere un buon numero di cliché qualcuno lo rispetta), parla del fallimento della magia, della nostra ignoranza o non comprensione delle cose, accenna alla distruzione di Valyria e commette per ignoranza un errore che ci fa capire quanto davvero possiamo fidarci delle sue parole, perché lui è convinto che i draghi siano estinti. Cita anche giganti e figli della foresta nella stessa frase, e viene da chiedersi se non stia sbagliando pure qui.
Bran non sa a chi credere, soprattutto non sa a chi vuole credere, e il capitolo si chiude con un sogno decisamente inquietante.

Sotto la foto spoiler dai Fuochi di Valyria

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 28: Bran

A quanto pare quelle di Jojen non erano solo parole a effetto: Bran con le sue visioni riesce davvero ad andare avanti e indietro nel tempo, a vedere ghianda, quercia e ceppo, e magari cose anche più interessanti come Lyanna Stark che si allena con suo fratello minore Benjen. Suppongo che questo è qualcosa che potrebbe aiutarci a svelare alcuni misteri del passato. Non c’è solo Howland Reed a conoscere certe cose, o comunque Bran potrebbe venire a saperle attraverso gli alberi. Lo stesso Martin in un’intervista ha detto che i flashback sono pericolosi, ma che Bran ha la possibilità di viaggiare nel passato e che potrebbe vedere cose molto interessanti. In più bisognerà capire cos’altro il suo potere gli consentirà di fare.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :