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Il rifugio

Da Mammacattiva

Il rifugio

Foto di Mamma Cattiva (Austria)

Ci siamo. Devo battezzare la parola chiave del 2011. È un impegno verso la colonna sinistra di questo blog ma soprattutto verso me stessa. Non è una parola guida dei buoni propositi, al contrario i buoni propositi meglio lasciarli stare che espressi in questo periodo tendono statisticamente ad essere mancati, come dei birilli, uno dietro all'altro. La parola deve ispirarmi, suggerirmi le priorità, darmi coraggio, indicarmi la strada e alla fine mi suggestionerà e "mi farà compagnia", come direbbe Picca, quando ha bisogno del mio aiuto.
C'è un grande obiettivo che il doc ed io, finché andremo d'amore e d'accordo, ci da' grande speranza. È un traguardo, di quelli che però fanno quasi ricominciare, che chiamiamo il nostro rifugio. È qualcosa che va oltre i nostri figli, semmai il destino ci darà il giusto tempo per vivere insieme, da soli, osservatori a distanza della loro indipendenza. Il nostro rifugio è una piccola casa lontana da tutti gli obblighi che fino ad oggi tolleriamo, in un luogo dall'orizzonte infinito, un posto che ci racconti di sé non appena lo troveremo. Abbiamo delle idee ma non l'abbiamo ancora trovato, forse trovarlo oggi sarebbe troppo presto, non vorremmo sentirci rapiti da una realtà troppo diversa da quella che viviamo oggi.
Quando partiamo, soli o con i nostri figli, per pochi giorni o una vera vacanza, i nostri occhi esplorano i dintorni, ci perdiamo volutamente, scattiamo delle foto e speriamo che in qualche pertugio inatteso si trovi la destinazione della nostra vera libertà.
Per adesso la zona che prediligiamo è in territorio francese. Entrambi adoriamo la Francia. Il doc ed io, infondo, ci siamo incontrati di nuovo a Parigi, al matrimonio di una nostra cara amica. Di nuovo perché ci eravamo già conosciuti undici anni prima in circostanze poco sospette. Spesso ci diciamo che se avessimo capito allora quello che ci legava ci saremmo evitati un sacco di errori e risparmiato tempo prezioso, ma evidentemente i tempi per essere giusti devono fortificarsi di solchi profondi.
Il nostro amore per la Francia ci ha riavvicinati e magari in futuro ci ritroverà affiatati o magari no.
Il doc aspira alla Bretagna, l'oceano, il vento troppo freddo, io alla Provenza secondo lui troppo costosa e alla moda ma per me calda, profumata e accogliente.
Eppure nel nostro girovagare abbiamo sospirato in Portogallo, in Austria, in Guatemala, in regioni italiane diverse dalla nostre origini.
La parola del 2011 sarà "Ricerca" ma non del rifugio bensì del tempo perso, delle soluzioni nelle righe scritte da altri, dei richiami di quello che potrebbe essere un futuro diverso, delle alternative a questa sensazione di appartenere a una vita troppo complicata e superflua. La ricerca mi distoglierà dalla abitudine cronica di essere in ritardo, mi farà scegliere e selezionare, mi spronerà a dire più no.
I miei bambini mi aiuteranno in questo, loro assetati di dettagli e di approfondimenti. Sarò meno presente in alcuni luoghi e per la prima volta in altri.
Proverò a recuperare alcune persone e a lasciarne altre ma poche perché le persone che seguo sono preziose.
Ora scrivo Ricerca nella colonna sinistra del blog.

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