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Il ristorante a casa tua

Creato il 23 aprile 2015 da Allocco @allocco_info

La sharing economy passa anche per la tavola.

Dopo aver condiviso le nostre automobili e aver messo le nostre case al servizio di viaggiatori in cerca di risparmio e di occasioni per conoscere nuove persone, arrivano gli home-restaurant, ristoranti improvvisati nella propria casa che rientrano nella cosiddetta “sharing economy” (‘economia condivisa’). Non è dato sapere se questo nuovo modo di mangiare determinerà un calo nella frequentazione di ristoranti o pizzerie – come pare stia già avvenendo con le strutture alberghiere che, in alcuni casi, hanno denunciato le attività parallele – ma è certo che cambierà il nostro modo di vivere il cibo.

Su siti web come Gnammo è possibile ricercare gli home-restaurant in base alla zona e alla città in cui viviamo, e successivamente selezionare quello che fa per noi scegliendo il prezzo giusto, il tipo di cucina che preferiamo oppure lo/la chef il cui profilo ci ispira di più. E non solo, perché molti utenti mettono a disposizione posti a sufficienza per riunioni anche numerose tra amici e parenti. Gli utenti registrati vengono recensiti e votati dai clienti e possono crearsi, così, una vera e propria reputazione. Naturalmente il servizio non è gratuito e al cliente occasionale si chiede di contribuire alla spesa, ma il servizio consente comunque di risparmiare e, soprattutto, di poter godere di ottima cucina e di un ambiente familiare ed accogliente. Le condizioni per aprire un home-restaurant non sono molte e così restrittive: ci sono limiti sulle entrate, un semplice permesso sulle condizioni igienico-sanitarie e, non meno importante, tanta passione per la cucina e voglia di condivisione.

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Il fenomeno è in continua espansione in tutta Europa e in Italia è già molto conosciuto. È possibile consultare anche altre piattaforme che ugualmente promuovono cene alternative ed eventi locali: Ceneromane, Home Food e New Gusto. Se avete voglia di conoscere gli aspetti più autentici e nascosti di un luogo non c’è forse modo migliore che entrare nelle cucine della sua gente: le tasche e il palato ringrazieranno.

Fonti: www.gnammo.com; www.eticamente.net.

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