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Il ritorno dei Berluscones

Creato il 15 gennaio 2013 da Societa' Critica @societacritica

Rinasce Silvio Berlusconi, e riemerge il codazzo di cortigiani che lo segue.

E’ bastato infatti che il Tribunale di Milano non si piegasse alle richieste della difesa del Cavaliere, che aveva invocato per l’assistito il legittimo impedimento durante il processo Ruby, che un profluvio di dichiarazioni si sono levate a favore del padre padrone del centro destra.

E’ cosi’ tutti i vari dirigenti del PDL che fino a qualche settimana fa tramavano per far fuori una volta per tutte il Cavaliere hanno ripreso ad attaccare come un solo uomo la “magistratura rossa” che a detta loro vorrebbe condizionare l’esito delle prossime elezioni politiche.

Qualcuno dei piu’ temerari si e’ anche spinto ad invocare l’intervento di Napolitano perche’ sospenda in corso d’opera il processo che piu’ di altri sta divenendo sempre piu’ motivo d’imbarazzo per “il pifferaio magico”(epiteto affibbiato proprio ieri da Mario Monti a Silvio Berlusconi).

In linea di principio la posizione dei Berluscones fa acqua da tutte le parti. Non si capisce infatti perche’ il loro capo dovrebbe avere un trattamento di favore, la legge fino a prova contraria e’ uguale per tutti. Gli elettori soprattutto in campagna elettorale devono consoscere il piu’ possibile le persone che si apprestano a votare, ben venga quindi il processo Ruby e tutti quelli che possono far emergere la vera natura dei politici che ci apprestiamo a “scegliere”

Ecco alcune dichiarazioni pdi alcuni dirigenti del pdl, che speravamo di aver archiviato e che sono sfortunatamente riapparsi come funghi dopo una pioggia autunnale:

BONDI, ORMAI SERVE PRONUNCIAMENTO NAPOLITANO – “La decisione del tribunale di Milano contrasta con ogni principio di ragionevolezza. Solo un pronunciamento del Presidente della Repubblica può garantire uno svolgimento regolare e democratico della campagna elettorale”. E’ quanto chiede il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.

ALFANO, GIUDICI A GAMBA TESA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE – “La Procura di Milano e i giudici di Milano, accomunati dallo stesso strumentale e gravissimo intento, ritengono che l’attività del presidente Silvio Berlusconi, in qualità di capo della coalizione, sia meno importante di partecipare a un’udienza. In questo modo, appare chiara la volontà di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale, condizionandone fortemente gli esiti, per arrivare persino a una sentenza definitiva prima della competizione. E’ inammissibile quanto si delinea all’orizzonte. Come è inammissibile che la giustizia sia utilizzata a fini politici”. E’ quanto afferma il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.

CICCHITTO, E’ INGERENZA, USO DISTORTO GIUSTIZIA – “La motivazione che ha fornito oggi in aula il pm Boccassini sul fatto che non sia possibile sospendere il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi fino alle elezioni di fine febbraio, perché Berlusconi non è il segretario del Pdl, né il candidato premier, ma è ‘solamente’ il capo della coalizione di centrodestra non convincerebbe neanche un bambino, ma ha convinto ovviamente il tribunale di Milano”. Lo dice il capogruppo del pdl Fabrizio Cicchitto. ” Per la magistratura meneghina, infatti – aggiunge – l’impegno del leader del centrodestra nella campagna elettorale é secondario rispetto alla sua presenza a un’udienza. Ed inoltre ha sottolineato come la norma sul legittimo impedimento vada applicata quando non può essere garantita la presenza dell’imputato in Aula. Come al solito, siamo di fronte a un uso distorto e strumentale, un utilizzo politico della giustizia che vede giudici e pm servirsi dei propri poteri e strumenti in modo improprio, finalizzato esclusivamente ad influenzare il risultato del voto politico. Una vera e propria ingerenza che pone sempre più in primo piano nella nostra agenda la necessità e l’urgenza di riformare un sistema giudiziario non più degno di un paese civile e democratico”.

LUPI, GIUDICI VOGLIONO SENTENZA PRIMA DEL VOTO – “I giudici di Milano vogliono continuare a fare ciò che meglio gli riesce: politica. Si arriverà alla sentenza sul caso Ruby prima del voto e questo, é chiaro, solo per cercare di condizionare pesantemente le elezioni. Non potendo fermare il Presidente Berlusconi attraverso i meccanismi democratici, si è tornati al vecchio schema giustizialista. Sappiamo come andrà a finire e aspettiamo fiduciosi che anche questi giudici seguano l’esempio di chi li ha preceduti candidandosi alle prossime elezioni”. Così Maurizio Lupi, Vicepresidente Pdl della Camera.

LA LOGGIA, GIUDICI MILANO SENZA RITEGNO – “Da parte dei giudici di Milano non c’é più ritegno. L’obiettivo è chiaro: condurre il processo sul caso Ruby lungo tutto il corso della campagna elettorale, allo scopo di tenere sulla graticola Silvio Berlusconi ed il Pdl. E magari emettere la sentenza a ridosso del 24 febbraio. Ma i cittadini sapranno reagire contro questo indebito tentativo di condizionare il loro voto e premieranno le vittime di questo ennesimo, vergognoso attacco politico-giudiziario”. Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare per l’Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia

Un po’ di pudore no? Se il Capo dello Stato fermasse il processo Ruby sancirebbe un pericoloso precederebbe e segnerebbe plasticamente che la legge NON e’ uguale per tutti.

L’imputato Berlusconi fino a prova contraria e’ un imputato come tutti gli altri . Inoltre a differenza di altri inquisiti deve dimostrare con ancora piu’ forza la propria innocenza in quanto da 20 lunghi anni domina la vita pubblica italiana ricoprendo incarichi di rilievo che hanno come prerequisito l’onesta’ e la trasparenza.

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