Il ritorno della dc

Proprio l'altro giorno su questo blog, dopo l'elezione del già democristiano Alessandro Cardinali a segretario provinciale del Pd, scrivevo: "A commento che dire? Facile, il Pd ha perso da tempo ogni connotato ideale, trasformandosi in varie aggregazioni di convenienza pronte a scontrarsi, sul terreno delle occasioni vantaggiose, nella caccia dei canali pubblici di finanziamento che possano far prosperare le loro clientele elettorali, così il terreno è diventato ideale per il risorgere della DC (di sinistra); cioè il Pd, se lo si esamina non tenendo conto delle dichiarazioni di principio e di alcuni sempre più vaghi orientamenti ideologici, è oggi formato dai resti in decomposizione del vecchio PCI e della vecchia DC.".
Questo succedeva l'altro giorno;  ieri invece nel partito di Monti c'è stata una scissione e mezzo partito ha abbandonato Scelta Civica per confluire con Casini; contemporaneamente nel Pdl,  in attesa di cambiare nome in Forza Italia, Angelino Alfano, il già democristiano  Angelino Alfano,  forte di una cinquantina di deputati e senatori,  rompe con Berlusconi   e fonda un altro partito: il "Nuovo Centro-Destra".
Non vado oltre, i fatti, a destra come a sinistra, parlano da se. 
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