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Il romanzo poliziesco e i suoi investigatori

Creato il 14 marzo 2016 da Pamelaserafino
 

Il romanzo poliziesco è uno dei generi di maggior successo della letteratura di intrattenimento. In Italia è chiamato comunemente giallo, nome che viene dal nome di copertina di una collana di polizieschi pubblicata dall’editore Arnoldo Mondadori a partire dal 1929. Le caratteristiche basilari del poliziesco sono note: un delitto, un investigatore, gli indizi, le ipotesi e lo sviluppo delle indagini, la soluzione; sul piano narrativo: un ritmo veloce e coinvolgente, forte tensione, dialoghi per lo più secchi essenziali.

Su questo schema semplice si sono però innestate numerose varianti, alcune delle quali hanno dato origine a precisi generi di poliziesco.  La figura dell’investigatore ad esempio può avere tratti molto diversi. Lo Sherlock Holmes di Conan Doyle, per esempio è il capostipite degli investigatori privati (Holmes non è un poliziotto) contraddistinti da fredda razionalità e intelligenza deduttiva.

La caratteristica peculiare di Miss Marple è quella di coniugare la logica con il buonsenso: la scientificità dei suoi metodi è infatti integrata dalla capacità di leggere nell’animo degli uomini non in base a doti speciali, ma in base all’esperienza di vita che le deriva dall’età e dalla sua personale curiosità. Rispetto al maestro Conan Doyle, possiamo dire che Agatha Christie cerca di conciliare nella figura dell’anziana dective la ferrea razionalità (che era già in Holmes ) con il buon senso comune. Miss Marple insomma vuole dimostrare che nulla di ciò che accade è inspiegabile, purché gli uomini usino tutte le doti di cui dispongono per decifrare gli eventi.

Il personaggio del commissario Montalbano è un uomo qualsiasi, intelligente e curioso, che svolge il suo lavoro con una naturalezza che non viene scalfita dal fatto di agire in un settore particolarmente delicato della vita associata. Montalbano conserva i ritmi e le aspirazioni delle persone comuni, ama la natura e odia le scartoffie dell’ufficio, cerca la solitudine quando deve riflettere, ma è pronto ad agire quando si tratta poi, di verificare nella le sue ipotesi.

Il commissario Maigret dimostra in molte occasioni di condurre un’indagine che non è solo la ricerca di un delitto ma anche e soprattutto una ricerca umana, delle motivazioni degli uomini, dei loro segreti, delle loro paure. Simenon usa il suo personaggio per scavare nelle pieghe della vita degli uomini, avendo ben presente che tutti , colpevoli o innocenti,sono legati a vicende personali la cui complessità non può essere disgiunta dalle loro azioni. La capacità di interpretar e il dato dell’esistenza diventa quindi il vero banco di prova su cui si cimenta Maigret nelle sue indagini.


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