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Il sacrificio di Liguori

Creato il 22 gennaio 2014 da Makinsud

Liguori

Purtroppo questa volta ha vinto “lui”, il cancro se l’è portato via, nonostante davanti si fosse trovato un guerriero, uno di quelli ormai rari “senza macchia e senza paura”. Alla fine Michele Liguori si è dovuto arrendere.

Il vigile urbano di Acerra, divenuto uno dei simboli della lotta contro lo sversamento dei rifiuti che stanno avvelenando la Terra dei Fuochi, domenica mattina ha deposto le armi, a 59 anni, dopo una dura e coraggiosa battaglia contro il “male oscuro”.

Liguori, che era l’unico vigile del settore ambiente della Polizia municipale della città campana, era affetto da due tumori che gli erano stati diagnosticati lo scorso maggio.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ai familiari il seguente messaggio: “Partecipo al cordoglio per la scomparsa di un servitore delle istituzioni che si è adoperato nell’affrontare la situazione devastante determinata nella Terra dei fuochi”.

In questi anni aveva scoperto diverse discariche a cielo aperto e fu l’unico vigile urbano di Acerra a denunciare la situazione. I camorristi lo chiamavano “O’ vigile chiatto co à barb”.

Il pentito Pasquale Di Fiore ha dichiarato:  “Lui non ha mai offerto coperture!”

Non era ben visto Michele Liguori da chi ha fatto dei rifiuti tossici  il proprio business e lui lo sapeva perfettamente ma nonostante ciò non ha avuto nessuna esitazione a contrastare un sistema così inattaccabile, tanto da diventarne purtroppo una vittima.  L’unico vigile urbano che si è messo tra la Camorra e la sua terra, non lasciandosi mai colludere.

“Un giorno è tornato con le suole che si squagliavano sul pavimento della cucina. - ha riferito la signora Liguori – Non so dove avesse camminato, ma le scarpe erano letteralmente in decomposizione. Un’altra volta ha perso la voce all’improvviso….  Certe notti lo annusavo sconcertata, trasudava odore chimico, puzzava di pneumatici bruciati!”

Sempre in giro per scattare foto, raccogliere prove, stendere rapporti e denunciare. Chiedeva aiuto ma per ben due anni è stato addirittura spostato ad aprire la porta del castello del suo paese, perché era considerato fin troppo solerte. Alla fine era tornato sul campo di battaglia, a respirare veleni per altri due anni, dal 2011 al 2013, da solo.

In un’ultima intervista rilasciata alla STAMPA, Michele Liguori dichiara: ”Il mio lavoro non è servito.” ma il Presidente del Consiglio regionale della Campania Paolo Romano, esprimendo  le condoglianze ai familiari, dice:  ”Nel ricordo del suo amore per la nostra terra e delle sue battaglie contro i mali che la affliggono e per la legalita’, il nostro impegno e  la nostra iniziativa politica per questo territorio sarà ancora più’ forte, per la legalità e per le bonifiche.” 

Ce lo auspichiamo di cuore tutti!

I funerali del vigile sono stati celebrati questa mattina alle 10.30 nella chiesa di Sant’Alfonso ad Acerra.

Nella cosiddetta Terra dei Fuochi si continua a morire ogni giorno. Non esiste un registro tumori della Regione Campania. I fusti sono ancora interrati in località Calabricito. I cavolfiori e le fragole vengono coltivati in questa terra e ogni notte, la ciminiera dell’ex Montefibre, sputa fiammate da cui ricadono polveri e cenere nera.

Intanto l’esercito è arrivato ed Andrea Orlando, Ministro all’Ambiente, a proposito del decreto del Governo sulla Terra dei Fuochi, dichiara: “Questo decreto raggiunge tre obiettivi: per la prima volta si dice cos’è un terreno contaminato, per la prima volta avremo dei parametri per dire quando l’acqua è contaminata e per la prima volta si prevede che le confische dei proventi realizzati attraverso ecoreati siano destinati alle bonifiche”.

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