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Il Sentiero (NaPutu)

Creato il 29 gennaio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il Sentiero (NaPutu)

 

Anno: 2009

Distribuzione: Fandango

Durata: 100′

Genere: Drammatico

Nazionalità: Austria/Bosnia Herzegovina/Germania/Croazia

Regia: Jasmila Žbanić

 

Il secondo lungometraggio della regista Jasmila Žbanić, Il Sentiero (NaPutu), non deluderà coloro che avevano amato Grbavica, Il segreto di Esma, raffinata opera prima che valse alla giovane regista di Sarajevo l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2006, sul tema delicato e durissimo dei figli nati dalle violenze sessuali subite da tante donne in Bosnia durante la guerra del 1992-1995.

Questa volta Jasmila sembra incentrare la sua attenzione, nella prima parte del film, intorno ad una storia privata e moderna, ambientata nella Sarajevo dei giorni nostri, dove una giovane e bella hostess, Luna, convive e cerca di avere un figlio con il suo compagno, Amar, reduce dalla guerra – dove ha perso un fratello – ed accanito bevitore, impiegato anche lui all’aeroporto.

In bosniaco – spiega la regista – il titolo originario NaPutu, Il sentiero, significa ‘essere in cammino verso una meta’, dunque ha una valenza spirituale, che può descrivere la ricerca di se stessi o la condizione di una persona che si appresta a fare delle scelte o intende raggiungere uno scopo, ma può essere riferito anche ad un bambino che sta per nascere, in cammino verso la nascita”.

 

Il Sentiero (NaPutu)

 

A poco a poco, infatti, il film si apre verso orizzonti più estesi, toccando ancora i temi della guerra, delle ferite non rimarginate, del desiderio di identità ed accettazione, delle aberrazioni derivanti dall’intolleranza e dal fanatismo religioso. Le vicendedei due protagonisti, in cammino fino ad un certo momento sullo stesso sentiero d’amore e condivisione, giungeranno ad un imprevedibile punto di svolta, quando Amar, dopo aver perso il lavoro perché scoperto a bere in servizio, incontra un vecchio compagno d’armi seguace del movimento ortodosso del Salafismo, o Wahhabismo, una setta islamica integralista, che gli offre un lavoro presso il campo Wahhabita e lo inizia alla religione ed all’osservanza di regole fortemente conservatrici. Luna, incredula, falliti i disperati tentativi di far tornare in sé Amar, vedrà il suo compagno trasformarsi lentamente in un convinto affiliato della setta, i cui severissimi precetti impediscono all’uomo finanche di stringere la mano a una donna o di avere rapporti prematrimoniali con lei, salvo approvare i matrimoni tra uomini adulti e bambine, illegali nel Paese, e la situazione fra i due giovani si andrà inevitabilmente deteriorando con l’acuirsi di una distanza sempre più evidente.

Ho scoperto con mia grande sorpresa – continua la regista – che molti Salafiti sono ex punk, alcuni sono stati tossicodipendenti, invece altri sono gente comune proveniente da famiglie ex comuniste: molti di loro avevano ragioni per affidarsi al Salafismo, la ricerca di un significato e di certezze in un mondo che cade a pezzi, il bisogno di essere accettati, la ricerca di identità, di ‘tranquillanti’, di un’alternativa. Amar, un ex soldato, emotivamente fragile, che beve per compensare il vuoto lasciato dalla morte del fratello, dalla guerra e dalle difficoltà della vita moderna trova nella comunità Wahhabita la pace che sta cercando e le risposte di cui aveva disperatamente bisogno”.

 

Il Sentiero (NaPutu)

 

Il film, dunque, oltre a raccontare un’originale storia d’amore nella Sarajevo della ricostruzione, offre lo spunto per parlare delle dolorose conseguenze ancora vive del conflitto e delle aberrazioni di ogni fondamentalismo e fanatismo religioso (qui incarnato dal gruppo dei Wahhabiti, ma che potrebbe allo stesso modo riferirsi, come affermato dalla regista, “ad una coppia in cui uno dei due diventa ebreo ortodosso, cristiano fondamentalista o Hare Krishna”), in cui le regole ed i precetti esteriori si sostituiscono all’etica laica ed alla vera comunione fra individui.

Molto bravi gli interpreti, in particolare la giovane attrice croata Zrinka Cvitešić, selezionata, per il ruolo di Luna, fra le “Shooting Stars 2010” (i Migliori Giovani Talenti d’Europa) e l’affermato Leon Lučev, attore croato vincitore di numerosi premi al cinema e al teatro, co-fondatore della Živa Production insieme a Jasmila Žbanić, intenso ed umano nei panni di Amar.

Elisabetta Colla

Il Sentiero (NaPutu)
Scritto da il gen 29 2012.


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