Il silenzio

Nel silenzio è insito
un meraviglioso potere
di osservazione,
di chiarificazione,
di concentrazione sulle cose essenziali.
(D. Bonhoeffer)
Ho trovato queste parole a Berlino.
In fondo al viale Unter den Linden un gruppo di universitari portoghesi si stava esibendo in un concerto di strada fatto di canzoni allegre e scanzonate al suono di chitarre e tamburelli. Un gruppo nutrito di spettatori applaudiva sonoramente. Voci, suoni, risate e commenti allegri. Auto, biciclette e pedoni.
Due passi oltre il gruppo musicale si apriva la porta di Brandeburgo. Nell’angolo sinistro un negozio di souvenir. Sul lato opposto una porta anonima e una targa di poche parole: “Raum der Stille in Berlin”, come dire Stanza del Silenzio a Berlino.
Una stanza del silenzio nel cuore di una città europea?
Spinta la porta si viene attirati da una parete con scritte in diverse lingue che invitano al silenzio. Altri passi e ancora una porta. Una stanza con tre file di sedie avvolte nella penombra. Due cuscini sul pavimento. Tende pesanti filtrano la luce dell’unica finestra. Un arazzo illuminato da un singolo faretto luminoso sulla parete di fronte. E il silenzio.
Un silenzio profondo, pesante. Quasi liquido in cui immergersi. Orecchie che provano dolore cercando suoni che improvvisamente mancano. Chi si siede, per diversi minuti o per pochi secondi. Chi rimane in piedi e osserva con perplessa curiosità.
Poi viene il momento e si riprende la strada del ritorno oltre le due porte. Finalmente le orecchie ritrovano il proprio mondo abituale. L’aria è più leggera, adesso.