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Il silenzio di Alemanno e la sicurezza a Roma

Creato il 05 gennaio 2012 da Laperonza

 

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I dati diffusi già alla fine di ottobre non dal solito comunista disfattista ma dall’Associazione Nazionale delle Forze di Polizia parlavano molto chiaro: Roma è una città che manifesta un evidentissimo problema di ordine pubblico. Cosa non nuova: sono anni che assistiamo all’impennarsi dei dati relativi alla mancata sicurezza dei cittadini nella capitale, tanto che l’attuale sindaco Alemanno ne fece un cavallo di battaglia elettorale col quale, molto probabilmente, è riuscito a vincere su Veltroni. Gli ultimi avvenimenti fugano ogni dubbio: Roma peggiora e Alemanno ha fatto solo demagogia. Con ciò non voglio imputare ad Alemanno responsabilità che vanno ricercate anche in altre direzioni, come la carenza di forze dell’ordine, la diminuzione delle risorse che le stesse hanno a disposizione e, infine, un imbarbarimento generale della società italiana dovuto, in parte, anche alla crisi. Ma Alemanno aveva promesso una Roma più sicura e non solo non è stato in grado di mantenere i suoi propositi ma, sotto il suo governo, la situazione sta peggiorando. Il silenzio da parte sua seguito all’omicidio dell’uomo cinese e della sua piccola creatura suona colpevole a chiunque. Ricordiamo che il Sindaco apostrofò Veltroni, reo di averlo criticato proprio su questo punto, dicendo che generava “tristezza e compassione”. Gli unici a generare tristezza e compassione sono le vittime delle violenze e dei crimini romani. Credo che almeno Alemanno dovrebbe chiedere scusa, non tanto a Veltroni quanto a Roma e all’Italia.

 

Luca Craia

 


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