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Il silenzio su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è sconcertante!

Creato il 04 gennaio 2013 da Firenze5stelle @firenze5stelle

E’ stato un 2012 drammatico per il numero di morti sul lavoro in Italia. Circa 1200 in totale di cui 622 sui luoghi di lavoro, nonostante la crisi devastante che ha colpito il Paese. Agricoltori (33%), muratori (29%), operai (11%), ma anche autotrasportatori (6,1%) e impiegati (5,8%). Giovani e vecchi (il 25% aveva più di 60 anni al momento della morte). Ogni categoria e ogni generazione di lavoratori paga il suo tributo di sangue. Nessuno fa nulla, le priorità sono sempre altre.

Il MoVimento 5 Stelle porterà in Parlamento il tema della sicurezza sul luogo di lavoro come prioritario. Nessuno deve trarre profitto dalla morte di un lavoratore.

http://www.beppegrillo.it/2013/01/basta_morti_sul_lavoro.html#commenti

Attraverso la rubrica ” Lettere dalla rete ” – uno spazio a disposizione dal blog per le opinioni –

Il silenzio su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è sconcertante!

Il silenzio su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è sconcertante! di Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze

Il silenzio su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è sconcertante!Il 24 e 25 Febbraio 2013 si terranno le elezioni politiche per decidere i futuri parlamentari e il nuovo Governo.
In questa campagna elettorale c’è un tema assente, un tema molto importante di cui nessuno parla, ed è quello della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Un tema di cui non si parla, perchè è un tema molto scomodo e spinoso.
Ogni giorno 3/4 lavoratori non fanno più ritorno a casa, perchè morti a causa dell’insicurezza sul posto di lavoro, ma non ho letto da nessuna parte cosa intendono fare i vari schieramenti politici per porre fine a tutte queste stragi sul lavoro, che non fanno solo morti, rovinano famiglie e rendono tanti giovani orfani e soli: Il lavoro non può essere una fabbrica di vedove e di morti, deve essere un luogo di vita!

Come non ho letto da nessuna parte, cosa si vuole fare, perchè venga modificato quanto prima il TU 1124/65 che regola i risarcimenti Inail per gli infortuni e le malattie professionali:1936,80 di risarcimento una tantum di rimborso spese funerarie vi sembrano tanti???
A me sembrano un vergogna, uno scandalo, che non può continuare ad esistere in un Paese che si definisce civile come l’Italia.
Ma è mai possibile che in 47 anni non sia stati in grado di modificare (neanche di una virgola) il TU 1124/65???
L’Inail si difende dietro al fatto che loro non possono fare di più, perchè devono rispettare la legge.

Il silenzio su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è sconcertante!C’è un “tesoretto” derivante dagli avanzi di bilancio Inail, che ammonta a 18,5 miliardi di euro (è depositato presso un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato), quindi non mi sembra ci sia un problema di soldi.
Se invece di utilizzare questi soldi per ripianare i debiti dello Stato Italiano, si usassero per aumentare le rendite da fame agli invalidi e ai familiari dei morti sul lavoro e per dare una rendita anche  a quei genitori delle vittime del lavoro che non risultino ricevessero contributi al mantenimento, dal loro caro ammazzato dall’insicurezza nei luoghi di lavoro e fosse data una rendita anche al convivente, forse cambierebbe qualcosa in Italia.
Il 21 Novembre 2012 la Commissione Europea ha deciso di inviare un parere motivato alle autorità italiane, sulla procedura d’infrazione n 2010/4227 aperta il 30 Settembre 2011, sulla violazione di alcuni punti della direttiva europea quadro 89/391/cee.
L’Italia ha tempo fino al 21 Gennaio per  modificare il Testo Unico sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08), adeguandolo alle disposizioni della Commissione Europea:

-Deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega o subdelega (violazione dell’articolo 5 della Direttiva europea 89/391/CEE)

-Proroga dei termini prescritti per la redazione di un documento di valutazione dei rischi per una nuova impresa o per le modifiche sostanziali apportate a un’impresa esistente (violazione dell’articolo 9 della direttiva 89/391/CEE).

Ma non mi risulta che il dimissionario Governo Monti abbia agito in tal senso, quindi è probabile che questo problema verrà lasciato in carico a chi verrà al Governo successivamente.

Non c’è un leader di partito, un candidato di un qualsiasi schieramento che parli di tutto ciò.

Tutto questo silenzio è sconcertante!

Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze
Email: bazzoni_m#tin.it

 

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