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Il silurato Capo di Gabinetto Procaccini non ci sta a pagare da solo: "Alfano sapeva, lo avevo informato"

Creato il 17 luglio 2013 da Tafanus

Storia di ordinaria "criminalità politica" - Questa volta lo scaricabarile non riesce. Procaccini non ci sta a pagare da solo: "Alfano sapeva, lo avevo informato"

silurato Capo Gabinetto Procaccini pagare solo:

Che Alfano "non poteve non sapere" non è la solita frase fatta. E' una ovvietà. Se sapeva ed ha agito in quel modo (con l'aggravante delle menzogne successive) deve essere cacciato come un cane. Se non sapeva, peggio mi sento: deve essere cacciato per inadeguatezza al ruolo. E spero che il "rigore" di Letta non si sia esaurito con la cacciata di Josefa Idem.

Ora dobbiamo cercare di ridiventare un "paese normale" (cfr. Massimo D'Alema), nel quale se sbaglia un ministro non paga un usciere. E dove la violazione delle leggi e dell'etica internazionale sul diritto di asilo siano cosucce considerati più gravi dell'evasione dell'IMU.

Il PD prenda atto. C'è poco da discutere su come votare circa la mozione di sfiducia ad Angelino Half Ano. Bisogna votare per la sfiducia, senza se e senza ma, ed affrontare il rischio di una crisi di governo, che il PdL minaccia su ogni argomento (IVA / IMU / Santanché / sentenza della Cassazione / Alfano / quant'altro). E bisogna approfondire anche il ruolo della Bonino, della quale si è parlato troppo poco.

Poi accada ciò che deve. In caso di crisi, Napolitano faccia un "governo di crisi", durata 10 giorni, che non metta in pista improbabili riforme dello stato, ma sempre e solo una leggina di una riga, che abroghi il porcellum. Non sogni di fare leggi elettorali con questa maggioranza. Si abroghi il Porcellum e basta. e si torni, per default, al Mattarellum. Poi tutti a casa, ad iniziare dal ggiovane Letta, che ogni giorno di più dimostra la sua insipienza.

Non facciamole, queste cose, e al prossimo sondaggio PG e M5S torneranno al 25%. Il PD arrivandoci dall'alto, il M5S dal coma profondo.

In calce, in sintesi, la ricostruzione de l'Unità, ricco di un corposo dossier, che non lascia scampoa ad Alfano, e neanche al PD, che questa volta non può scendere a compromessini (l'articolo completo di allegati può essere apeerto cliccando sul naso di Alfano, nella foto in alto. Tafanus

È un altro macigno che cade sopra il Partito democratico, non soltanto sul governo. Il ruolo del ministro Angelino Alfano nella vicenda kazaka non è affatto chiarito con la relazione che ieri il responsabile dell'Interno ha fatto a senatori e deputati (di Maria Zegarelli)

Una ricostruzione scritta dal capo della polizia Alessandro Pansa che non colma i vuoti, che scarica sulle seconde file della filiera di comando "tecnica", che scarica la politica da ogni responsabilità e coinvolgimento. Clima pesante tra i senatori che stamattina alle 13 si riuniranno in Assemblea con il segretario Guglielmo Epifani per decidere la posizione da prendere circa le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni.

E clima pesante alla Camera, dove Alfano arriva alle otto di sera per ripetere ciò che ormai tutti già sanno. "C'è una forte pressione affinché Alfano si dimetta perché se sapeva è grave ma non se non sapeva è più grave ancora", racconta un senatore democrat lasciando l'Aula. "La relazione del ministro Alfano è poco convincente e lascia spazio a numerosi ed inquietanti dubbi. Serve l'intervento in aula del premier Enrico Letta - dicono Roberto Cociancich e Rosa Maria Di Giorgi.- Non è accettabile da nessun punto di vista che le autorità kazake abbiano potuto fare un blitz contro due cittadine in territorio italiano e ad insaputa del governo" [...]
Dalla Camera il giovane turco Matteo Orfini è lapidario dopo aver ascoltato Alfano: "Debole". Claudio Martini, intervenendo a nome dei senatori in Aula sottolinea che non basta quanto ascoltato, "prendiamo atto", dice, "ma ci riserviamo un approfondimento doveroso degli atti" di una vicenda che Martini definisce "gravissima, che dà un colpo serio al Paese e non n e avevamo bisogno", una vicenda dove i diritti umani, tutti e di tutti, e di una donna e una minore, sono stati archiviati in nome di non si capisce cosa. Gli fa eco da Montecitorio Emanuele Fiano, quando prende la parola in Aula: "Siamo qui questa sera per commentare una vicenda sulla quale il nostro giudizio è durissimo, sulla quale nessuna scusante sarà sufficiente, cerchiamo risposte certe".
Luigi Zanda sa che quella di oggi al Senato sarà una riunione difficile. Come lo sa Roberto Speranza che si era preparato ai fuochi d'artificio ieri sera quando si sarebbe dovuta svolgere l'Assemblea chiesta dai renziani a cui ancora non è andato giù il voto di mercoledì scorso sulla sospensiva chiesta dal Pdl. Ma il caso kazako è ancora più grave, più spinoso e Alfano non ha aiutato con la sua relazione. Per niente.

Lo stesso segretario Pd nel pomeriggio intervenendo a Repubblica.it spiega che se Alfano sapeva "va da sé" che dovrebbe dimettersi, se non sapeva "mi domando, perché è stata fatto a sua insaputa. Sarebbe una ricostruzione forse ancora più inquietante". Ma certo che, aggiunge, se Alfano dovesse dimettersi "da un certo punto di vista" sarebbe a rischio lo stesso governo". Sfuma quando sottolinea che "da un altro punto di vista non necessariamente, nel senso che si potrebbe fare diversamente", ma è altrettanto certo che maggioranze diverse nessuno le vede al momento. Ed è questo che diversi parlamentari democrat rimpoverano al segretario: aver legato le dimissioni di Alfano alla caduta del governo. "In questo modo è chiaro che se votiamo sì alle mozioni di sfiducia ci assumiamo la responsabilità di far cadere il governo", commenta un deputato. Anche qui le posizioni cambiano a seconda di chi vuole che il governo vada avanti e chi teme che il prezzo da pagare in termini elettorali sarebbe davvero troppo alto continuando a stare in questa alleanza e con questo Pdl.
Eppure sono in molti nel Pd a lavorare ai possibili scenari. C'è chi dice che è meglio farlo cadere su questo il governo, su una vicenda così grave "che non sulle liti interne tra Renzi e il resto del partito". Andare al voto a ottobre, riflette qualche franceschiniano, non sarebbe il male peggiore e nella sfida per la premier ci sarebbe di sicuro Enrico Letta contro Renzi. E a quel punto i giochi per la segreteria si aprirebbero su tavoli diversi. "Emergono gravissimi e intollerabili errori che sono stati commessi - commenta Ettore Rosato, Areadem, che tuttavia non condivide alla luce dei fatti fin qui emersi la richiesta di dimissioni del ministro - e vigileremo affinché siano punti i responsabili e il ministro dell'Interno faccia di più il ministro dell'Interno(...oddio... ma chi è questo Ettore Rosato ??? NdR)
Se è vero quello che dice il Capo della polizia e non ho dubbi al riguardo, è chiaro che la politica è rimasta completamente al di fuori". Stavolta il governo rischia davvero grosso perché se il Pd dovesse decidere di non votare "no" alla sfiducia ad Alfano (e non è detto che finisca così) per il Pdl sarebbe insostenibile. E sullo sfondo di questa incredibile vicenda, ancora una volta, i dubbi - che nel Pd sono in molti ad avere - sull'intreccio degli interessi di Silvio Berlusconi con il Karzakistan.

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