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Il successo del brand sexy Playboy

Creato il 09 gennaio 2014 da Nicola Nicodemo

Erotismo e culto della bellezza. Ripercorriamo in questo articolo la storia e il successo del brand sexy Playboy. Da marchio editoriale a griffe di moda, quali sono state le tappe della sua evoluzione e quali i suoi punti di forza? Un esempio a cui ispirarsi per costruire la brand identity della tua azienda.

Il successo del brand sexy Playboy

Il coniglietto incravattato è stato un simbolo, quasi un mito, per intere generazioni, dagli anni ’50 fino ad oggi. Nato con spirito anticonformista, sfida i costumi puritani con toni forti, nascondendo la schietta impudicizia nell’eleganza di un erotismo raffinato, che rifiuta la volgarità. Il brand si distingue subito dal porno tout-court, rivolgendosi a un pubblico d’alto profilo: il suo anticonformismo si mostra non solo nei nudi, immagini e allusioni impensabili al tempo, ma in articoli e interviste d’impegno sociale e culturale.

Rimarranno alla storia non solo le celebri fotografie che hanno immortalato un pezzo della società moderna post-bellica, ma le interviste a personaggi storici quali Marlon Brando e Fidel Castro. Il magazine PlayBoy ha saputo rappresentare i bisogni degli anni ’60 e ’70 e ha saputo distinguersi e resistere alla diffusione di materiale pornografico concorrenziale (soprattutto a livelli più bassi) a partire dagli anni ’80. Oggi è diventato brand universale, superando anche la differenza di sessi, affermandosi come griffe ricercata anche nella moda femminile.

La nascita del brand e del logo

Il magazine PlayBoy nasce nel dicembre del 1953, quando l’americano Hugh Hefner, pubblica – con un budget di soli 600 dollari, il primo numero. In copertina la fotografia dell’esordiente Marilyn Monroe. Cinquantamila copie vendute e la pagina di PlayBoy diventa l’aspirazione di attrici, cantanti e modelle in tutti gli USA.

Il logo (che allude alla frenetica attività sessuale del coniglio) fu un’idea del grafico newyorchese Art Paul: un logo semplice, diverso, che trasmettesse simpatia e allegria. Il papillon rappresenta una pretesa di eleganza e di raffinatezza, che distingue il brand sexy PlayBoy da un marchio pornografico generalista.

Il target del brand sexy Playboy

Fin dall’inizio PlayBoy ha tenuto a distinguersi dalla pornografia e dall’erotismo spinto, rivolgendosi a un ceto sociale medio-alto. Al culto della bellezza erotica ha affiancato infatti un impegno sociale fatto di approfondimenti culturali e politici in toni anticonformisti.L’obiettivo era posizionarsi come un brand lussurioso, con linguaggi schietti ma raffinati, e rivolgersi a persone che sapessero apprezzare la bellezza elegante come espressione di amore e di vita (e ci sarebbe un’interessante discussione, da fare in altra sede, su erotismo, femminismo e figura femminile).

Un marchio capace di evolvere e di aprire il suo mercato a nuovi target. Più recentemente, infatti, il brand sexy PlayBoy si è affermato come ricercata griffe di moda femminile, attirando un pubblico di donne tra i 18 e i 30 anni: prodotti di abbigliamento, arredamento, calzature, accessori.

Il successo del brand in pillole

Direi, in definitiva, che sono questi i punti di forza del brand sexy Playboy, che hanno contribuito al suo successo:


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