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Il . sulle serie tv 2015: i telefilm comedy

Creato il 05 settembre 2015 da Cannibal Kid
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Terza puntata del ripassone delle serie tv passate sui piccoli schermi di Pensieri Cannibali nel corso dei primi mesi del 2015. Oggi vanno in scena le comedy. State pronti a ridere, ma anche a piangere visto che alcune sitcom non è che siano poi così spassose.
The Last Man on Earth Il . sulle serie tv 2015: i telefilm comedy
Phil Miller (Will Forte) è il più grande idolo sulla faccia della Terra. Non lo dico perché è anche l'unico uomo rimasto sulla faccia della Terra, ma perché è davvero un mito. Egoista, stupido, primordiale, sembra un Homer Simpson in carne e ossa. E poi non è che sia proprio l'unicounico uomo rimasto.
ATTENZIONE SPOILER Se nel corso dell'episodio pilota Phil è solo soletto, ma è talmente un grande che a guardarlo non ci si annoia di certo, in quelli successivi arrivano via via altri personaggi. Compaiono alcune fanciulle, una bellissima (January Jones), una un pochino meno (Kristen Schaal) e anche altri uomini, tra cui il maledetto “freaking” Todd (Mel Rodriguez, visto anche in Better Call Saul).
Il . sulle serie tv 2015: i telefilm comedy
Una serie originale, folle, fun-tastica. The last comedy on Earth. (voto 7/10)
Continuerò a seguirla? Certo, non vedo l'ora che inizi la seconda stagione!
Wet Hot American Summer Il . sulle serie tv 2015: i telefilm comedy
Per godersi al meglio la nuova serie comedy di Netflix Wet Hot American Summer: First Day of Camp sono necessari due requisiti fondamentali: 1) Apprezzare un certo di comicità americana assurda e nonsense. 2) Aver visto Wet Hot American Summer, film del 2001 mai uscito in Italia ma di cui sono stati resi disponibili i sottotitoli di recente proprio in vista dell'arrivo della serie tv.
Il . sulle serie tv 2015: i telefilm comedy
Wet Hot American Summer: First Day of Camp è il prequel della pellicola. Laddove quella era ambientata nell'ultimo giorno di campeggio dell'estate 1981, questa serie in 8 veloci episodi da 25 minuti circa l'uno ci parla di come si è arrivati a quanto successo nel film. Serie e pellicola sono quindi legati in maniera profonda e questo è il limite del First Day, che non può essere gustato come prodotto indipendente, ma anche il suo pregio, visto che ripropone tutto ma proprio tutto il cast all-star del film. Rivediamo quindi divi oggi protagonisti di blockbusteroni come Bradley Cooper, Paul Rudd e Elizabeth Banks, insieme a Janeane Garofalo, Christopher Meloni, Molly Shannon, Ken Marino, la bella Marguerite Moreau, Joe Lo Truglio di Brooklyn Nine-Nine e la comica Amy Poehler, cui nella serie si aggiungono una serie di nuove guest-star speciali come Michael Cera, Jason Schwartzman, Lake Bell, Chris Pine, Kristen Wiig, “Weird Al” Yankovic, Josh Charles di The Good Wife e il trio delle meraviglie di Mad Men Jon Hamm + John Slattery + Rich Sommer. Uno dei cast più incredibili e variegati nella storia delle serie tv ci regala un omaggio sincero e sentito a un piccolo cult della comicità demenziale americana. A tratti spassoso e geniale, a tratti gira un po' a vuoto, ci si poteva magari attendere qualcosina in più, ma come visione estiva scivola via che è un piacere. E poi è davvero uno spasso vedere degli attori tutti intorno ai 40 anni fare la parte dei 16enni come se niente fosse. (voto al film 6,5/10 voto alla serie tv 6+/10)
Continuerò a seguirla? Se mai faranno un nuovo prequel/sequel/remake o altro, sì.
Unbreakable Kimmy Schmidt Kimmy Schmidt è una giovane che è stata tenuta sotto sequestro in un bunker per 8 anni insieme ad altre 3 donne da un pazzo psicopatico (Jon Hamm di Mad Men), che le ha convinte di tenerle in salvo mentre fuori era scoppiata l'Apocalisse. È lì dentro che la povera Kimmy è cresciuta e ha passato la sua adolescenza, fino a che finalmente non è stata liberata.
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Sembra lo spunto iniziale per un thriller o per un drammone deprimente, invece no. È l'inizio di una delle comedy più spassose degli ultimi tempi. Non tutte le battute vanno a segno, non sempre si ride a crepapelle, però Unbreakable Kimmy Schmidt è una serie davvero simpatica che, oltre a far sorridere, riesce a creare un notevole coinvolgimento che è difficile trovare nei prodotti comici. Merito dell'ingenua, ma non troppo, protagonista interpretata da una efficace Ellie Kemper, rossa già vista in Le amiche della sposa, e di una serie di comprimari spassosissimi, come la superficiale Jane Krakovski, la fulminatissima Carol Kane, la teenager anti-Kimmy Dylan Gelula e soprattutto l'esilarante Titus Burgess, aspirante attore/cantante/celebrità gay.
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Anche in campo comedy, Netflix ha tirato ancora una volta fuori un prodotto capace di creare dipendenza e di far venire voglia di divorare un episodio dopo l'altro. I binge-watchers sono avvisati. (voto 7/10)
Continuerò a seguirla? La seconda stagione arriverà nella primavera del 2016 e di certo non me la perderò. Anche dovesse venire per davvero un'Apocalisse.
Younger

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"Certo che quella Hannah Montana è molto più zoccola di me!"
"Lo so, Lizzie McGuire, lo so."

Younger è una serie mooolto anni '90. Non a caso l'ideatore è un certo Darren Star, l'uomo dietro a prodotti come Beverly Hills 90210 e Sex and the City. La vicenda alla base dell'intreccio narrativo è presto detta: la simpatica Sutton Foster, già protagonista della sottovalutata e troppo prematuramente cancellata Bunheads - A passo di danza, è una quaranteen, ovvero una quarantenne che si spaccia per ventenne pur di avere un posto di lavoro in una prestigiosa casa editrice, in cui si troverà fianco a fianco con l'ex teen idol Hilary Duff. Da qui nascono una serie di situazioni più o meno divertenti e più o meno già viste giocate sull'eterno tema del conflitto di età. Niente di memorabile, però carino caruccio. (voto 6+/10)
Continuerò a seguirla? L'ho abbandonata a malincuore dopo 5/6 episodi per mancanza di tempo, ma non mi spiacerebbe proseguirla, anche perché è arrivata la conferma di una seconda stagione.
Significant Mother
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Mamma mia, le MILF, Dio le benedica! Per chi non lo sapesse le MILF sono le Mother I'd Like to Fuck, in italiano le mamme scopabili. Bene. Una serie che vede la MILFona Krista Allen protagonista di una storia di sesso e forse anche d'amore con il BFF (Best Friends Forever), ovvero il migliore amico di suo figlio potrebbe essere lo spunto per una comedy esilarante e sexy. Invece, niente di tutto questo. Oddio, un po' sexy lo è, visto che Krista Allen, ex attriciona di Baywatch, è in splendida forma. Esilarante invece non lo è per niente. E per una sitcom non è un difetto da poco. (voto 4/10)
Continuerò a seguirla? Per Santa Krista Allen potrei fare uno sforzo e tentare di guardare il secondo episodio. O più probabilmente no.
Happyish Una comedy dovrebbe ispirare simpatia, in teoria. L'unica cosa che mi suscita Happyish invece è odio. Sarà che il protagonista è Steve Coogan e io Steve Coogan non lo sopporto. O sarà che il Coogan ha la parte di un uomo di mezza età che lavora in un'agenzia pubblicitaria, però non sopporta le innovazioni e le nuove generazioni. In pratica, è una versione moderna e soprattutto sfigata, molto sfigata, di Don Draper di Mad Men. L'umorismo presentato dalle serie vorrebbe poi essere irriverente, perfido e magari perfino sovversivo, invece è solo un non-umorismo che non riesce a rendere happy e manco un pochino happyish. (voto 4/10)
Continuerò a seguirla? No, e se anche avessi avuto la tentazione (non credo) per fortuna Showtime l'ha già cancellata.

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"Ecco cosa ne penso di questa recensione."


Sex&Drugs&Rock&Roll
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Come in Happyish, anche in questo caso il protagonista Johnny Rock è un vecchio, pardon un uomo di mezza età, acido e incapace di stare al passo con i tempi. In questo caso il risultato è un pochino migliore, visto che si parla di rock'n'roll ma, considerata la tematica, era lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Molto meglio. Sex&Drugs&Rock&Roll è invece un frullato di luoghi comuni su una rockstar caduta in disgrazia già visti in un sacco di storie a tematica analoga. Già dal nome, Johnny Rock più che un vero personaggio è uno stereotipo vivente. Manca la fantasia, mancano le battute, non basta citare Lady Gaga per apparire al passo coi tempi visto che Lady Gaga è già passata di moda, e persino le canzoni presenti, cantate dalla comunque promettente gnocca Elizabeth Gillies, non sono un granché. Se questo è il rock di oggi, il rock è sempre più morto. (voto 5,5/10)
Continuerò a seguirla? L'ho abbandonata dopo due episodi e ormai, come Jack Frusciante, sono uscito dal gruppo, pardon dalla serie.
Ballers Ballers potrebbe stare per footballers, visto che i protagonisti sono delle ex star del football americano, oppure per ballisti, visto che sono dei cazzari bugiardi. Qualunque sia quella valida tra le due opzioni, la situazione non cambia: questa non è una serie valida. È una specie di incrocio senza personalità tra Friday Night Lights ed Entourage, che ci mostra come anche la vita dei ricchi e famosi sia piena di magagne. Che tristezza. Anzi no, è una comedy e dovrebbe far ridere, solo che non ce la fa. Così come nemmeno The Rock ce la fa. A recitare, intendo. (voto 5/10)
Continuerò a seguirla? Non credo proprio.

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"Pronto, Minions?
Ci pensate voi a menare Cannibal Kid? Io gli farei troppo male..."


Togetherness
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Negli ultimi tempi negli ambienti indie tirano un casino le storie di quaranteenni, i 40enni in crisi d'identità. Meglio ancora se sposati. Si vedano l'ultimo deludente film di Noah Baumbach Giovani si diventa, oppure serie come Married o questa Togetherness. Un telefilm che sembra sempre lì lì sul punto di esplodere, e poi invece niente. (voto 5,5/10)
Continuerò a seguirla? Ho guardato le prime 4/5 puntate sperando che mi prendesse, ma ormai ho rinunciato.
Fresh Off the Boat
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Fresh Off the Boat è una sitcom fresca. Per lo meno se fossimo ancora negli anni '90, il decennio in cui è ambientata. Trasmessa oggi, questa comedy incentrata su una famiglia asiatica che insegue l'American Dream appare più come un prodotto retrò. Niente di nuovo sotto al sole dei sobborghi americani, visto che siamo dalle parti di un incrocio taiwanese tra Suburgatory e Modern Family, però si lascia guardare con piacere. In mezzo a tante sitcom tragiche, più che divertenti, non è poco. E la diabolica madre del protagonista poi è favolosa! (voto 6/10)
Continuerò a seguirla? Per mancanza di tempo e abbondanza di concorrenza seriale non credo di seguirla regolarmente, ma se mi capita sott'occhio qualche episodio lo vedrò più che volentieri.
The Brink
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La comicità americana di solito la apprezzo tutta, da quella più volgarotta alla American Pie a quella più intellettualoide alla Woody Allen/Lena Dunham, passando per quella più assurda e grottesca stile Andy Samberg o Wet Hot American Summer. C'è però un sottogenere che non riesco proprio a farmi piacere: quello della satira politica. Salvo rare eccezioni come il film The Interview, è qualcosa di troppo americano persino per me. Così come anche l'altra recente (e noiosa) serie tv con John Goodman Alpha House, The Brink va a scherzare sul mondo della politica a stelle e strisce, in questo caso con un'ambientazione divisa tra USA e Pakistan. Di recente ho abbandonato persino il pur divertente Veep e di questo nuovo The Brink con un Jack Black ormai sempre meno comico sinceramente non so che farmene. (voto 5/10)
Continuerò a seguirla? Non c'ho voglia!

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