Magazine Diario personale

Il suono dell’aria che inspiro

Da Annakarenina @CCanna_

Espiro.

Inspiro.

Espiro.

Inspiro.

Espiro.

Chissà quante smorfie ho fatto fino adesso per il dolore al petto. Magari i miei occhi sono anche rossi, un po’ lucidi, anche se questa volta non ho pianto. Per lo meno ancora non è successo. E poi sicuramente ho lo sguardo perso, spento, stanco, impaurito.

I ricordi mi ubriacano, più di qualsiasi bevanda alcoolica presa al bancone per sballarsi. Quel tipo di ubriacatura che però finisce col farti sentire di merda, a volte. Prima ti senti brillo e il mondo intorno sembra un posto decente, un posto dove poter amare senza nessun vincolo. Poi si esagera, e cominci a star male, talmente tanto che ti ripeti “Mai più” ma poi ci ricaschi. I ricordi sono più o meno come le ubriacature, alcuni ti fanno venire semplicemente un giramento di testa, altri ti fanno stare così male che in quel momento vorresti morire.

E poi le mani mi tremano, come quando tremano per il freddo, per il nervoso, per la paura. 

Nei momenti di forte impatto per il proprio stato emotivo, cominci a vedere le cose in una prospettiva completamente diversa. Cominci a vedere tutto che rallenta, come se facesse la stessa cosa anche il tuo cuore, di conseguenza il respiro, i movimenti della testa e delle braccia, lo sguardo che scruta l’ambiente in maniera apatica. E’ proprio in questo momento che apparentemente sembri la persona più calma del mondo, ed è proprio in quel preciso istante in cui ti manca poco così, per scoppiare.

Di notte mi sveglio parecchie volte, le pillole di melatonina non aiutano, non riesco mai ad addormentarmi. 

Solo le persone che si innamorano veramente possono capire come ci si sente. Parlo dell’amore che provi per una persona non dell’infatuazione nata dalla voglia di avventure o dall’attrazione per un bel faccino. Parlo della fatidica frase “in amore non ci sono regole”. Parlo di quegli amori che non vengono compresi dagli altri, perché sono davvero forti e non superficiali. Non esiste un amore di per sé superficiale, ovviamente mi riferisco alle persone, che ignorano completamente il potere che questo sentimento ha sulle persone.

Mi appoggio con i gomiti sulla scrivania, mi passo le dita sulle labbra secche chiudendo gli occhi e lo penso. Sento il calore dell’aria che espiro, sento il suono dell’aria che inspiro. Apro gli occhi e sento i brividi, sento i crampi allo stomaco, sento che questo mi annienterà. 

Inspiro.

Espiro.

Inspiro.

Espiro.


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