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"il suono e l'inchiostro": tra poesia e canzone nell'italia contemporanea

Creato il 29 gennaio 2011 da Alessandro @AleTrasforini
Può un libro descrivere la connessione tra parola e cultura della musica?
Può un libro abbracciare l'intero percorso della musica italiana contemporanea, dalle glorie agli errori?
Può una nuova idea di musica riunire attorno a più tavoli alcune tra le più vivaci e brillanti intelligenze del Paese intero?
Non potendo fornire risposte oggettive, è però possibile regalare un tributo di merito ad un'opera che ha provato a dare ragionevoli spunti di riflessione a queste molte domande.
"Il suono e l'inchiostro" è un testo complesso, importante e particolare.
Dotato di moltissime sfumature, si descrive come punta di diamante di un progetto intrapreso dal Centro Studi Fabrizio De Andrè volto ad analizzare con occhio (ed orecchio, nds) critico l'evolversi della questione musicale italiana, strutturando il tutto anche sui binari efficaci delle relazioni strettissime intessute con la società italiana.
Edito da ChiareLettere, con una prima edizione datata al gennaio 2009, il testo è una raccolta concettuale ma strutturata incentrata sullo sviluppo seguito dalla musica e dalle canzoni in terra italica.
Si possono leggere dibattiti relativi alle differenze tra essere cantautore o poeta, trovando anche saggi riguardo ai punti di incontro tra storia della canzone e storia sociale dell'Italia intera.
Riflessioni e considerazioni pesanti, dunque. Riordinando la follia profana che vuole mettere in disordine o sconvolgere le arti, esperti ed addetti ai lavori definiscono le linee fondamentali del tracciato umano ed operistico entro cui la tradizione italiana deve (o dovrebbe, nds) muoversi.
Partendo dall'analisi musicale e letteraria di opere importanti per il nostro passato musicale, trovano spazio contributi affidati a quella storia che fa rima con De Andrè, con Conte, con Battisti o con Guccini.
Non mancano dettagliati passaggi su timbri e ritmi di certe canzoni, fornendo quindi un tipo di approccio anche "tecnico" ai contenuti prettamente letterari.
Lo scopo perseguito dal Centro Studi Fabrizio De Andrè è esposto chiaramente nell'introduzione all'opera:
"Questo libro nasce da un incontro di studio, [...] promosso dal Centro Studi Fabrizio De Andrè della facoltà di Lettere dell'Università di Siena nell'ottobre del 2007: avevamo invitato poeti, cantautori, critici, musicologi, editori, insegnanti a mettere a confronto le loro esperienze di lavoro e ricerca allo scopo di raccogliere punti di vista diversi sui rapporti fra poesia e canzone d'autore nella cultura italiana degli ultimi decenni. [...]"
E' questo il nobile intento al quale hanno risposto, per fortuna, in moltissimi tra i migliori possibili ed auspicabili.
Omaggiando il ricordo del fondatore della linea dei cantautori moderni Faber, si è costruito in suo nome un percorso fatto di riflessioni, proposte e metodi su cui vedere un'idea di società migliore realizzarsi.
Si mescolano così le luci di tantissime intelligenze, citate di seguito in ordine rigorosamente casuale: Massimo Arcangeli, Marco Paolini, Enrico Deregibus, Gianni Borgna, Teresa De Sio, Aldo Nove, Samuele Bersani, Elisa Biagini, Lello Voce, Frankie Hi NRG Mc, FRanco Loi, Enrico Ruggeri, Salvatore Niffoi, David Riondino e Roberto Vecchioni, solo per scriverne alcuni senza fare torto a nessuno.
Sono riportate anche tavole rotonde tra esperti e musicisti appartenenti a generi differenti anni luce, l'uno dall'altro: andando al ruolo dei dialetti nella musica contemporanea, fino ad arrivare a lambire le rive delle differenze che intercorrono tra musica e letteratura.
Importanti i contributi, pesante il significato attribuito ad un'opera così insolita ma ammirevole.
Ricordando, sullo sfondo, sempre il maestro Faber:
"[...]Rifiutavo questa etichetta di poeta che volevano per forza appiccicarmi addosso: cercavo soltanto di gettare un ponte tra la poesia e la canzone, e mi servivo della musica come un pittore si serve della tela."
Laddove la tela è anche costituita dalla società italiana, sono molto ben accetti talenti di questo calibro.

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