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Il Tanzania indipendente è più giovane di me ! /Cinquant'anni e ben portati..

Creato il 08 dicembre 2011 da Marianna06

La magica ora dell'uhuru (libertà-indipendenza) scocca nella ormai ex- colonia britannica del Tanganyka a mezzanotte tra l'8 e il 9 dicembre1961.

Nello stadio di Dar es Salaam, gremito di persone in festa,si ammaina così la bandiera dell'Impero Britannico, mentre le stelle sorridono a quella inedita del Tanganyka indipendente.

Il nuovo stendardo armonizza il nero volto dei cittadini con l'azzurro dell'Oceano Indiano, il verde della foresta con il giallo dell'oro.

In  primo piano spiccano "Lui" e "Lei", a rappresentare tutti gli uomini e le donne delle 127 etnìe del Paese.

Julius Nyerere è acclamato primo ministro del  nuovo Governo e l'anno seguente,1962, presidente della Repubblica.

Intanto sul Kilimanjaro, il monte più alto del Tanganyka e dell'Africa, arde la fiaccola annunciata da Nyerere stesso.

"Vorremmo accendere una candela- dice il 22 ottobre 1959 il futuro presidente - e  collocarla sulla vetta del Kilimanjaro.Quella luce brillerà oltre i nostri confini e offrirà speranza dove c'era disperazione, amore dove c'era odio, dignità dove c'era umiliazione.Con sincerità preghiamo il popolo della Gran Bretagna e i popoli di ogni razza e lingua, nostri vicini, di guardare a noi, di guardare al Tanganyka non con imbarazzo ma come ad un raggio di speranza".

Grazie a Nyerere, infatti, l'indipendenza  non conosce violenza.

Non è poco, se si pensa all'indipendenza insanguinata di altri Paesi africani :dal Congo al Mozambico, dal Kenya all'Angola. Senza dimenticare le tragedie di Rwanda e Burundi e la vergognosa discriminazione razziale in Rhodesia e Sudafrica.

  

   tratto dal Dossier della rivista "Missioni Consolata"-ottobre 2011- il cui titolo é  "Nyerere :Il maestro signore",a cura di p.Francesco Bernardi (IMC)

 

ndr.

p. Giulio Belotti, missionario della Consolata e veterano del Tanzania, in una lettera all'ultimo numero della rivista di Torino,  diretta attualmente da p.Gigi Anataloni, ex-Kenya,a proposito di missionari e realtà del Tanzania, ieri e oggi,  ci ricorda che Julius Nyerere, parlando  ad un gruppo di Suore di Mariknoll durante gli esercizi spirituali ,a suo tempo, disse :"Il missionario,quale che egli sia e da dove provenga, deve sempre "lavorare con" e mai "lavorare per".

Un messaggio sul quale vale la pena di riflettere anche oggi e possibilmente ad ogni latitudine.

 

 A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Picture-Julius-Nyerere-Tanzania


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