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Il telescopio spaziale Hubble riprende la cometa C/2013 A1 (Siding Spring)

Creato il 29 marzo 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Hubble - cometa Siding Spring 11 Marzo 2014

Credit: NASA, ESA, and J.-Y. Li

Il telescopio spaziale Hubble della NASA ci ha regalato un'anticipazione della cometa C/2013 A1 (Siding Spring) che il prossimo 19 ottobre sfiorerà Marte, raggiungendo la distanza minima di circa 135.000 chilometri.

L'immagine è stata ripresa l'11 marzo 2014, quando la cometa si trovava a circa 568 milioni di chilometri dalla Terra.

Hubble non è riuscito a definire il nucleo perché circondato da una fitta nube di gas e polveri di oltre 19 chilometri di diametro. Così, l'immagine è stata opportunamente elaborata (a destra) per ridurre il bagliore ed evidenziare quelli che sembrano essere due getti opposti in uscita dal cuore della cometa, già osservati dal telescopio spaziale il 29 ottobre 2013.
Attraverso queste informazioni gli astronomi dovrebbero riuscire a determinare alcune caratteristiche dell'oggetto, come l'asse di rotazione.

Hubble aveva osservato Siding Spring anche il 21 gennaio scorso, quando la Terra ne intersecava il piano orbitale, un'osservazione che ha permesso di determinare la velocità di fuoriuscita della polvere dal nucleo.

Hubble - comete Siding Spring tracking

Credit: NASA, ESA, and Z. Levay

"Queste sono informazioni delicate, abbiamo bisogno di determinare se, e in che misura, i grani di polvere della chioma della cometa avranno un impatto su Marte e sui veicoli spaziali in prossimità di Marte", sottolinea Jian-Yang Li del Planetary Science Institute di Tucson, Arizona.

Siding Spring è una cometa non periodica e proviene dalla nube di Oort.
Scoperta a gennaio 2013 da Robert H. McNaught del Siding Spring Observatory, si sta avvicinando al suo perielio, lungo un'orbita di circa 1 milione di anni ed è ora all'interno del raggio dell'orbita di Giove.
Il suo massimo avvicinamento al Sole sarà il prossimo 25 ottobre ad una distanza di circa 209 milioni di chilometri, ben al di fuori dell'orbita terrestre. Questa "distanza di sicurezza", però, non consetirà alla cometa di diventare abbastanza brillante, tanto da essere vista ad occhio nudo.

Inizialmente, le stime erano state piuttosto catastrofiche, come spesso accade, e si prevedeva che la cometa potesse colpire Marte con una buona probabilità.
A volte però, non si tiene conto che determinare l'orbita di un oggetto fino a quel momento sconosciuto, non è così semplice. Forse perché i film ci hanno abituato male: non appena il punto luminoso viene identificato, scienziati frenetici si mettono al computer ed in pochi minuti il verdetto, "colpirà la Terra"! Ma nella realtà non è così e ci sono voluti più di 200 giorni per determinare un'orbita abbastanza per di Siding Spring

Cometa Siding Spring - probabilità di impatto

Credit: NASA/JPL

Nonostante questa cometa non è destinata a diventare una star per il nostro cielo, lo spettacolo potrebbe essere assicurato per Marte ma con qualche controindicazione: le particelle di polvere e ghiaccio che si inizieranno a staccare dal nucleo questa primavera, potrebbero danneggiare i veicoli spaziali al lavoro sul Pianeta Rosso.

Così, mentre il livello di rischio ancora non è noto, la NASA sta valutando i diversi scenari.
"I nostri piani per l'utilizzo dei veicoli spaziali su Marte per osservare la cometa Siding Spring, saranno subordinati ai piani di emergenza per tenere gli orbiter accovacciati e riparati, se ce ne sarà bisogno", ha detto Rich Zurek, capo scienziato del Mars Exploration Program al Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, in California.

D'altra parte le missioni su Marte hanno avuto modo di fare esperienza nelle osservazioni di comete con il passaggio della ISON, che, però, era 80 volte più lontano rispetto alla distanza a cui viaggerà la Siding Spring.
In quella occasione, i rover di superficie, Curiosity ed Opportunity, avevano tentato delle riprese senza successo a causa della scarsa magnitudine della cometa mentre la sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) era riuscita a scattare una foto ricordo ma abbastanza deludente (la cometa era grande meno di un pixel).

In questo caso, però, la fotocamera ad alta risoluzione HiRISE della sonda MRO potrà offrire immagini ben più suggestive, inquadrando il nucleo ad una risoluzione di decine di pixel.
Curiosity ed Opportunty potrebbero osservare il cielo marziano solcato da meteore, anche se probabilmente le emissioni maggiori dal nucleo avverranno nel cielo diurno.

"Un terzo aspetto potrebbe essere l'effetto delle particelle in caduta sulla parte superiore dell'atmosfera di Marte", sottolinea Zurek. "Potrebbero scaldarla ed espanderla, in modo non diverso dall'effetto di una tempesta di polvere globale". Gli strumenti di rilevamento a raggi infrarossi sul Mars Reconnaissance Orbiter e Odyssey potrebbero essere utilizzati per rilevare i cambiamenti.

Le sonde, Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) e Mars Odyssey della NASA, Mars Express dell'ESA, ai quali si aggiungeranno, giusto in tempo per i fuochi d'artificio, il Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA e il Mars Orbiter Mission (MOM) dell'India, potranno adottare due diverse strategie: cambiare orientamento in modo da proteggere le parti più vulnerabili, oppure essere in orbita dietro a Marte durante i minuti di maggior rischio.

Mars Express - orbita 19 ottobre 2014
Questa strategia sembra essere quella preferita dal team dell'ESA della missione Mars Express che probabilmente modificherà un po' la sua orbita per fare in modo di posticipare il passaggio dietro il pianeta dalle 16:30 alle 18:30, momento di massimo avvicinamento di Siding Spring a Marte.
Ma il vero pericolo potrebbe arrivare un'ora e mezza più tardi quando il pianeta attraverserà il suo piano orbitale e le particelle di polvere potrebbero essere più grandi.

Ad ogni modo, queste sono operazioni che richiederanno un bel po' di studio e simulazioni.

Ogni veicolo spaziale è ovviamente progettato per resistere alle piccole collisioni quotidiane che avvengono nello spazio ma il nucleo e le particelle di polvere della cometa Siding Spring viaggeranno a 56 chilometri al secondo, rispetto alla sonde, ossia circa il doppio / triplo della velocità standard di impatti da meteoroidi.

Per i rover di superficie, invece, si pensa che, nonostante l'atmosfera di Marte sia sottile, possa essere abbastanza densa da evitare che la polvere della cometa diventi una minaccia.

Riferimenti:
- http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases
- http://blogs.esa.int/mex/category/comet-siding-spring/
- http://mars.nasa.gov/comets/sidingspring/


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