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Il tempio di Augusto a Barcellona

Creato il 28 settembre 2011 da Witzbalinka

Nella prima parte del testo dedicato alla Barcellona ermetica, faremo riferimento ad un capitolo del libro dello scrittore di Samoa Albert Hanover, Modella di spalle.

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Facendo riferimento al numero dei nomi di Dio secondo la cabala, si tratta di 73 pagine seduttrici e trascinanti, che configurano un labirinto mutevole di specchi, in un ballo infinito di maschere che oscilla tra realtà apocrifa e ben documentata, nel quale si riflettono i mille e uno volti della storia segreta della Barcellona cabalistica (incluse le intime relazioni con Isaac il cieco e il cruciale circolo di Gerona), alchemica, misteriosa e magica. Si parte dai dolmen e dai monoliti preistorici, passando per le risonanze agnostico-massoniche degli ottagoni dell’Eixample e per l’architettura modernista, fino ad arrivare alla moderna manifestazione dell’ordine dei templari di Montesa, sulla marca di moto che porta lo stesso nome.

Trovandosi immersi nel mezzo del capitolo , risulta difficile distinguere (come del resto accade normalmente in quasi tutte le opere di Hanover) quali dati e quali personaggi sono reali e quali frutto dell’immaginazione dell’autore, e non è facile sapere – evidenziando l’arbitrario di tutta la struttura dei sensi e la maniera in cui creiamo e trasmettiamo quella che chiamiamo cultura – se quello che stiamo leggendo non sia in fondo uno scherzo di proporzioni gigantesche. Forse, questa considerazione costituisce una prova della sua autenticità, poichè sono abbondanti i testi in Oriente ed Occidente che fin dall’antichità considerano il riso, e la sua vittoria momentanea sul principio di realtà imperante, come uno dei punti d’accesso più efficaci al lato occulto ed essenziale delle cose.

Sia come sia, Hanover termina il capitolo scrivendo che la vera magia della città si comunica attraverso il potere d’allucinazione di alcuni luoghi, nei quali, per una sorta di sovrapposizione casuale di elementi, si ha la sensazione di sperimentare una dislocazione dello spazio e del tempo, prodotto dell’insieme di realtà che la mente associa a momenti e situazioni concrete, e ad altri completamente fittizi, in modo non dissimile da quello che accade per i sogni.

Uno di questi luoghi è per Hanover il chiostro della cattedrale gotica, con i suoi suoni e la sua luce, e il suo interno popolato da palme ed inaspettati uccelli palmipedi, che lo trasportavano con la mente nel momento in cui le truppe di Alessandro entravano in qualche affascinante città abbandonata dell’interno dell’India, degna del Libro della Giungla di Kipling. Un altro luogo, non molto lontano da lì, è il patio inferiore dell’interno di un palazzo rinascimentale situato all’angolo della strada del Paradis (come a credere che il nome sia casuale), che corrisponde al numero 10, sede del Centro Escursionisti di Catalogna (come a credere che il nome sia casuale), dove si trovano le impressionanti colonne del Tempio di Augusto, spettrali ricordi della perduta Barcellona romana.

 

Paul Oilzum Only-apartments Author
Paul Oilzum

Scendendo le scalinate che conducono alla contemplazione di queste colonne, vecchie di 2000 anni, cresce in noi una sensazione di coesistenza di tempi paralleli, che viviamo con un tremito di venerazione, come davanti ad un’antica cerimonia d’iniziazione. Se affittate uno dei appartamenti a Barcellona sperimenterete poche altre vertigini comparabili a questa.

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