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Il teorema del pettegolezzo

Creato il 30 settembre 2010 da Silvanocavallina @Soc1000Blog

Il teorema del pettegolezzo“Il gossip corre sulla rete a una velocità impressionante”: chi avrebbe potuto pensare che dietro a questa semplicissima frase potesse celarsi uno studio scientifico di altissimo livello? Ebbene, tre studiosi dell’università La Sapienza di Roma sono giunti a una formula in grado di calcolare con esattezza la velocità con cui un pettegolezzo si diffonde nelle reti socio-tecnologiche come i social network Facebook o Twitter, ma anche su internet in generale. Lo studio, intitolato ‘Teorema della diffusione del gossip e conduttanza del grafo’, è stato finanziato da due ‘colossi’ del web e dell’informatica, Yahoo Research e Ibm, a testimonianza dell’interesse che alcune delle aziende leader del settore nutrono per lo ‘sfruttamento’ – a fini economici – del mondo del gossip. I tre autori della ricerca, Alessandro Panconesi, professore ordinario e direttore del dipartimento di Informatica dell’università La Sapienza, e i suoi dottorandi Flavio Chierichetti e Silvio Lattanzi, sono dunque in grado di calcolare, attraverso una formula matematica complessa, quanto impiega un pettegolezzo a raggiungere anche l’intera rete internet dal momento in cui ne è stata data diffusione. Come riporta Corriere.it, il professor Banconesi ha spiegato che la ricerca da lui condotta insieme ai suoi collaboratori non è stata finalizzata ad inventare l’algoritmo del gossip, “noto da tempo e assai banale”, dice lo studioso, ma a “determinare velocità e modalità con cui il pettegolezzo si diffonde in una rete sociale di qualsiasi dimensione”. “La materia è studiata da decenni anche dai sociologi, un qualcosa di vagamente imparentato alla nota teoria dei sei gradi di separazione di Stanley Milgram, ma ora estesa a reti di dimensioni impensabili negli anni Sessanta”, spiega ancora il luminare. Poi sottolinea: “L’informazione di cui parliamo, il pettegolezzo, è così definita perché quella è la modalità di diffusione sul web, o altra rete, di un’informazione qualsiasi inizialmente distribuita in maniera informale. Gossip a parte insomma, la formula concerne anche informazioni d’altro tipo. Utili, ad esempio un segnale d’allarme. O dannose, tipo un virus, non solo digitale”. L’importanza dello studio scientifico di Banconesi, Chierichetti e Lattanzi è stata riconosciuta a livello internazionale, tanto che il professore è stato insignito del premio ‘Faculty Award IBM’, e che i due giovani dottorandi hanno ricevuto (e accettato) proposte lavorative di altissimo livello. Si tratta dell’ennesima conferma che in Italia, nonostante la scarse risorse per la ricerca (non a caso, in fondo all’opera si legge: “Questa ricerca in apparenza è finanziata dal ministero italiano per l’Università nell’ambito del programma Firb. Ma il ministero non ha pagato quanto dovuto né si sa se lo farà mai”), i ‘cervelli’ esistono e riescono a produrre grandi cose. Come sottolinea Banconesi, “Nonostante una politica ministeriale per cui ci ridono dietro nel mondo, l’Italia, Roma in particolare, si esprimono ai vertici anche in altri settori della disciplina, tipo sicurezza informatica e Reti. Ora nel nostro dipartimento abbiamo progetti, uno di grande importanza sulla sicurezza dell’infrastruttura internet dell’Italia, finanziati con milioni di euro. Ma – conclude il professore – messi a disposizione da Ue o privati”. Potete trovare la pubblicazione della ricerca QUI.


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