Magazine Cultura

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi

Creato il 28 giugno 2010 da Paultemplar57

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi 

Il testo originale in portoghese che rivela il Terzo segreto di Fatima

Uno dei segreti meglio custoditi dalla chiesa.
Il terzo mistero di Fatima, venne rivelato a suor Lucia Dos Santos e ai pastorelli Francisco e Giacinta a partire dal 13 maggio 1917, durante l’apparizione della Vergine nel paesino portoghese.
Papa Giovanni Paolo II il 13 Maggio 2000, promise che di li a poco avrebbe reso pubblico il testo del messaggio della Vergine, scegliendo una data fortemente simbolica, perchè quel giorno vennero beatificati i due pastorelli che accompagnavano Suor Lucia, ma sopratutto perchè il 13 maggio del 1981 sopravvisse all’attentato di piazza San Pietro ad opera di Ali Agca
Cosa che avvenne puntualmente nel luglio del 2000, quando il cardinale Sodano rese pubblico il testo della lettera scritta da suor Lucia, il cui testo deluse le aspettative di tanta gente che si aspettava rivelazioni clamorose dal messaggio; un testo, però, che in realtà di rivelazioni terribili ne fa, eccome.
Ma non secondo la chiesa, che minimizzò, in qualche modo, la portata dirompente del messaggio Mariano, alla luce anche della personale versione data da Giovanni Paolo II, che ci vide la profezia dell’attentato subito ad opera di Agca.
In realtà il testo, nella sua semplicità, è foriero di novità enormi per l’umanità ma sopratutto per la chiesa.
Leggiamo quanto scritto da Suor Lucia, secondo i dettami della Vergine:

“« Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. »

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
L’attentato a Giovanni Paolo II

La lettura del testo, così come riportato dagli organi ecclesiali, presta il fianco ad una serie di domande, che partono dalla principale per poi incastrarsi come in un puzzle una nell’altra.
Perhè Giovanni Paolo II ci vide un esplicito riferimento all’attentato da lui subito, visto che la profezia dice testualmente “venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce”?
Wojtila venne colpito da spari provenienti da una pistola, non di certo da frecce; la Vergine, così precisa nell’indicare a Suor Lucia l’avvento della seconda guerra mondiale e del comunismo, fa una profezia assolutamente imperfetta, nella quale in pratica indica la morte del Pontefice, vaticinando un bagno di sangue che in realtà non ci fu.
Appare quindi abbastanza chiaro come il Pontefice abbia adattato la profezia alla sua personale storia, senza alcun riscontro, fatta salva la sua personale convinzione che quel giorno, in piazza San Pietro, sia stata proprio la Vergine a deviare i colpi di Agca, cosa che Giovanni Paolo II ha sempre sostenuto, tanto da conservare il proiettile che quasi l’uccise e farlo incastonare nella corona della Vergine di Fatima.
L’analisi del testo della profezia combacia, viceversa, con le visioni dell’Apocalisse dell’apostolo Giovanni, con parte della profezia di san Malachia e con quanto detto da Gesu sulla parusia ( il ritorno di Gesù sulla terra, predicato sopratutto da San Paolo); nel Vangelo di Matteo (24, 26-51), è il Messia stesso a parlare del suo ritorno:

Guardate che nessuno vi inganni;  molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.  Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine.  Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi;  ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori.  Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.  Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda.  Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;  per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà.  Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.  Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -,  allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti,  chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.  Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni.  Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato.
Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà.  E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati.  Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete.  Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.  Ecco, io ve l’ho predetto

 

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
San Malachia

 

Le parole di Gesù sembrano anticipare quanto poi rivelato da Giovanni, nella sua “Rivelazione” (Apocalisse in greco), e in qualche modo anche se con parole diverse, dalla Vergine a Fatima
Leggiamo ancora Matteo:
Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete.  Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.  Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.
Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,
gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.  Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina.  Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.  In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.  Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.  Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca,  e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.  Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato.  Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.  Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.  Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.
Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?  Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così!  In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.  Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire,  e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,  arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa,  lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.”

Le parole di Gesù, come quelle della Vergine a Lourdes, a La Salette, a Fatima, ammoniscono l’umanità sui peccati tipici dell’uomo; la superbia, l’egoismo, la continua sfida alle leggi di Dio.
Ecco dunque che le parole della Vergine a Fatima sembrano un vero e proprio ultimatum, un ammonimento senza più mediazioni.

 

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
La marea nera

 

La profezia è chiara, almeno nelle sue conseguenze immediate.
Le parole “Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi” sono anticipate, come già visto, sia da Gesù che da San Giovanni; paradossalmente la chiesa nulla ha detto riguardo a queste rivelazioni, limitandosi a laconici commenti solo nella parte che riguarda l’attentato a Giovanni Paolo II.
Il che, ovviamente, ha spiegazioni molto semplici, che non necessitano di particolare acume per essere interpretate; sin dall’antichità le visioni apocalittiche sulla fine dei tempi hanno riscosso un consenso sempre più tiepido da parte delle organizzazioni ecclesiastiche.
Se fin dopo il medioevo lo spauracchio del “mille e non più mille”, del millenarismo, dell’inferno per i peccatori ha visto modificarsi la proposizione ai fedeli della visione apocalittica e punitiva della figura di Dio, dopo il secolo dei lumi la chiesa ha preferito puntare sull’evangelizzazione, sull’internalizzazione della parola del Vangelo il diffondersi del messaggio divino.
Di pari passo però è cresciuta nella gente la paura del futuro, del domani, assieme all’evolversi delle conquiste sociali.
Le sperequazioni, la fame, l’incertezza della vita terrena hanno di pari passo marciato con l’aumento esponenziale della diffusione della cultura, aumentando il senso si smarrimento dell’umanità, sempre più stretta negli angosciosi interrogativi esistenziali del senso della vita stesso.
I messaggi evangelici hanno iniziato ad essere guardati sotto nuova luce, così come, di pari passo, le profezie dei mistici, unite alle varie apparizioni Mariane, hanno seminato il germe del dubbio nei fedeli, alla luce anche delle sinistre coincidenze tra le profezie e gli avvenimenti stessi.

 

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
Suor Lucia Dos Santos

 

Se a Fatima la Vergine profetizzò l’avvento della seconda guerra mondiale, l’avvento e la fine del comunismo e un’epoca di diffuso materialismo che avrebbe finito fatalmente con il portare l’umantà su sentieri affatto difformi da quelli evangelici, nuova luce hanno preso le profezie di molti mistici, che sembrano andare nella stessa direzione del terzo segreto di Fatima, quello così minimizzato dalla chiesa e che invece sembra gettare un’ombra pesantissima sul futuro dell’umanità stessa.
Leggiamo per un attimo la profezia di San Malachia:
In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis, ovvero “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.
Appare evidente il nesso tra la profezia della Vergine, con il papa colpito a morte e la citta eterna disseminata di cadaveri e il crollo della stessa profetizzato da San Malachia.
Le coincidenze non finiscono certo qui; un’altra mistica, la Monaca di Dresda, una religiosa vissuta tra la seconda metà del 1600 e la prima del 1700, profetizzò qualcosa di molto simile sia alle parole della Vergine sia a quelle dell’Apocalisse, sia a quelle di Malachia.

 

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
L’incontro tra Giovanni Paolo II e Suor Lucia

 

“In quel tempo si renderà necessaria una pulizia generale, perchè l’uomo avrà fatto scempio di ogni cosa. E la pulizia richiederà sofferenza e dolori per tutta l’umanità, perchè tre piaghe verranno a mondare la fine di questo tempo.Ci sarà una pestilenza mortale , che cadrà come una pioggia e colpirà sopratutto i corrotti nella carne, i viziosi, i figli si Sodoma e Gomorra.E poi ci sarà il fuoco; ma nessuno vedrà le fiamme e nessuno
vedrà il fumo. E tutto sarà trasformato in cenere e quella cenere conterrà la morte.
Ci sarà la grande siccità e la grande fame e sulla terra si apriranno ferite profonde e non crescerà più il grano; ma cresceranno solamente erbe avvelenate.
E tutto questo avverrà in un tempo in un tempo in cui l’uomo avrà sperperato il grano e avrà sperperato l’acqua.

Il messaggio apocalittico della Monaca di Dresda contiene quindi, ancora una volta, elementi comuni a molte profezie, e sembra una conferma del messaggio mariano di Fatima, un ampliamento, se vogliamo, delle parole della Vergine.
Abbiamo visto come San Malachia parli dell’ultimo pontefice di Roma, Petrus Romanus, Pietro Romano; che non necessariamente sarà un papa che assumerà il nome dell’apostolo fondatore della chiesa, ma che potrebbe indicare, semplicemente, un Pietro inteso come pontefice di origine romana, italiana quindi, oppure molto più banalmente un generico “pontefice di Roma”

 

Il terzo segreto di Fatima e la fine dei tempi
Giovanni Paolo II e il suo attentatore, Ali Agca

 

C’è una coincidenza davvero forte con la lettera inviata dalla Monaca di Dresda a Federico I di Prussia , in cui la religiosa predice che “l’ultimo Pietro giungerà dalla tua terra“; non va dimenticato che nell’epoca in cui viveva la religiosa la Prussia era una regione della Germania, oggi compresa tra i confini della Lituania, della Russia, della Polonia  e della Germania, e che com’è noto Benedetto XVI viene proprio dalla Germania.
E’ solo speculazione parlare di un messaggio della Vergine che indica la fine dei tempi fissata nei nostri giorni, in cui un papa tedesco guida la chiesa tra “molte tribolazioni”, come predetto anche da San Malachia?
Può la Vergine aver fornito lo stesso vaticinio della Monaca di Dresda, che vide il nostro pianeta avvelenato e distrutto dalla peste, così come San Giovanni lo vide avelenato da ua marea nera e dalla caduta di massi dal cielo?
Il ragno nero, un monaco così chiamato perchè vergava i suoi vaticini scritti con il simbolo di un ragno stilizzato , vissuto nel XVI secolo grosso modo conferma quanto scritto dalla Monaca di Dresda, una costante quindi che mostra una continuità tra i vaticini di mistici e profeti.
Ritornando al terzo segreto di Fatima, le parole riportate da Suor Lucia non lasciano spazi a dubbi o interpretazioni e trovano conferma proprio nella profezia di san Malachia; quando la fine dei tempi sarà vicina, la chiesa sarà la prima ad essere colpita, proprio nella sua figura più importante, il Pontefice.
La visione dei corpi dei vescovi, unita alla visione della città in rovina indica la drammatica fase delle traversie che attendono la chiesa, unita al martirio dei suoi rappresentanti e di conseguenza dei fedeli ( i cadaveri che costellano le strade); ancora una volta, una visione degna dell’Apocalisse, in cui San Giovanni vede la rovina di Babilonia, la grande peccatrice (all’epoca dell’evangelista Babilonia era identificabile con Roma)
In definitiva il messaggio della Vergine a Fatima, il suo terzo segreto (che in realtà altro non è che il proseguimento delle due rivelazioni precedenti) sembra indicare una conferma di quanto anticipato da mistici e veggenti nel corso dei secoli; nonostante gli ammonimenti, l’umanità resterà sorda, con la conseguenza del precipitare degli avvenimenti.
Assumono così una sinistra luce gli avvenimenti degli ultimi anni, dal disastro ambientale nel golfo del Messico (la marea nera vista da San Giovanni) alle guerre sparse nel globo, passando per l’effetto serra,la devastante crisi economica la cui portata non è ancora ben chiara fino alle grandi tragedie ambientali, causate da inondazioni, cataclismi e terremoti che con preoccupante puntualtà stanno ricorrendo in questo periodo.
Lo stesso Pontefice Benedetto XVI ha parlato del terzo segreto di Fatima riferendosi al terribile scandalo scoppiato nella chiesa cattolica con le tristi vicende dei preti pedofili.
Uno scandalo che ha scosso dalle fondamenta la chiesa, attaccata ormai da un nemico subdolo e invisibile, anche questo un sinistro avverarsi delle visioni apocalittiche di san Giovanni, che aveva vaticinato un attacco delle forze dell’anticristo alla struttura stessa della chiesa.
Le parole di Benedetto XVI, “”Oltre la missione della sofferenza del Papa, il messaggio di Fatima è l’indicazione della realtà del futuro della Chiesa“, “Oggi le più grandi persecuzioni contro la Chiesa non vengono da fuori, ma dai peccati che sono all’interno della Chiesa stessa“, testimoniano di una visione diversa del messaggio Mariano di Fatima.
E’ come se la chiesa abbia finalmente deciso di testimoniare quanto volutamente omesso non più di un decennio fa, ovvero l’interpretazione di un messaggio che non è legato solo ad un singolo avvenimento, pur molto grave, come l’attentato a Giovanni Paolo II, ma che va ben oltre, coinvolgendo il destino stesso dell’umanità.
Un destino appeso davvero ad un filo, a voler leggere con attenzione profezie e vaticini.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :