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Il topo parlante

Creato il 16 aprile 2010 da Entradentro

Non avere paura.
Io sono un topo.
Il silenzio dei miei lamenti ti farà sobbalzare ma solo perché non sai di essere già sveglio.
Cercherai di annientarmi con la polvere velenosa, con la colla o con le trappole nel formaggio per averti fatto prigioniero.
Nella gabbia dorata di una realtà apparentemente vera, hai trasformato i sogni in ottuse parole.
La porta era aperta e tu non vedevi l’uscita.
Non potevi vederla: guardavi con l’occhio sbagliato.
Il topo era lì; sembrava il secondino incaricato di soffocare ogni tentativo di fuga.
Adesso pensi fosse un guardiano senza pietà, invece ti dava protezione perché non eri ancora pronto. Semplicemente, si opponeva alla tua pazzia.
Questo è il compito dei topi, di tutti i topi.
Non ti accanire contro di me, ora.
Dappertutto succedono cose anche più strane.
Noi non siamo come gli uomini. Siamo topi.
Quando verrà il momento ci riuniremo e ci getteremo nel baratro senza fine, il burrone della non esistenza.
Lo faremo in silenzio, insieme, camminando lentamente, senza sbraitare e senza parole.
Non abbiamo bisogno di un nuovo pifferaio magico. Non abbiamo bisogno di voi.
Noi non contiamo niente nel vostro mondo.
Siamo solo topi.

Frantopo Pertiratti

 


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