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Il torneo mondiale di poker sbarca a Venezia

Creato il 24 marzo 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Per secoli indipendente dallo Stato Pontificio, così dal dominio dei molti condottieri e principi italiani che auspicavano di conquistarla, Venezia fu per più di mille anni repubblica indipendente nell’Italia dei comuni prima, delle signorie e delle corti poi. Alla guida del suo governo il cosiddetto Doge, carica poi evolutasi in una sorta di guida di rappresentanza senza reali poteri, ma posta a garantire la libertà e l’ordine dello stato.

Viaggiare a Venezia significa vivere strade, chiese, istituzioni pubbliche che risuonano di questa storia, che soprattutto a partire dal Settecento, periodo che segna l’inizio del declino della città, comincia ad essere raccontata a più riprese, specialmente nei grandi cantieri decorativi ad affresco dei palazzi aristocratici, come per rivivere un momento glorioso avviatosi all’epilogo. Il fascino di Venezia è proprio in questa nostalgia del tempo che passa e in vero non passando, e negli incontri antichissimi che i bagliori dei mosaici bizantini creano con gli arabeschi del vicino oriente, e ancora con le testimonianze rinascimentali.

Sestiere Dorsoduro, Venezia, Venice

Una città storica e all’avanguardia al tempo stesso se si pensa che è stata scelta per ospitare proprio in questi giorni una delle tappe dei tornei mondiali di poker. Se non siete mai stati a Venezia e amate il texas holdem i consigli di questa guida potranno aiutarvi a compiere un tour caratteristico, con tutte le informazioni per prendere parte ai vari eventi pokeristici che si terranno in città, suggerendovi inoltre un giro tra i suggestivi vicoli, tra i posti più caratteristici come ad esempio Piazza San Marco, dove visitare la Basilica del Santo e il Palazzo dei Dogi.

Tra le tappe obbligate per chi visita Venezia nel weekend c’è il Mercato di Rialto. Qui potrete acquistare la frutta fresca e respirare un po’ di vita normale, non falsata dai flash dei turisti, approfittando di una delle classiche osterie, chiamate bàcari, per un bicchiere di vino locale. Non mancate di assaggiare i cicchetti veneziani, stuzzichini che riproducono le più note pietanze del luogo.  Inoltrandovi poi più verso est,  varrà davvero la pena arrivare fino a Castello, dove i ritmi cittadini e gli scorci paesaggistici non sono stati per nulla sfiorati dal turismo di massa. Scesi alla fermata Arsenale, fate due passi percorrendo tutta la zona alla fermata Celestia, scoprendo le tante comunità straniere ancora presenti in città: quella greca per esempio è davvero molto attiva.

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