Magazine Fai da te

Il trapano

Da Alfredosurf

trapanoIl trapano, comunissimo nella cassetta degli attrezzi di chiunque pratichi un po' di fai da te, è divenuto ormai un attrezzo maneggevole, sicuro e dotato di numerosi accessori con cui forare, avvitare, svitare, levigare o lucidare. Per usarlo in maniera adeguata e per fare un buon acquisto occorre conoscerlo al meglio. In questa scheda ne illustro caratteristiche e funzionalità e anche qualche piccolo trucco frutto della mia esperienza. Una prima distinzione può essere fatta in base alla tipologia.

 

TIPOLOGIA

- Comune: è la tipologia di trapano più semplice in circolazione. Si tratta di semplici trapani elettrici che svolgo funzioni base di foratura, avvitamento e svitamento su legno, metallo e muri.

- Ricaricabili: questa tipologia di trapano inizialmente era utilizzata per ovviare alla mancanza di corrente elettrica nelle vicinanze ma la scarsità di un'adeguata tecnologia nel campo delle batterie e le prestazioni limitate, rendevano il campo di utilizzo sensibilmente ristretto, relegandone l'uso prevalentemente al fai da te. Con lo sviluppo tecnologico delle batterie e con l'avvento della tecnologia dei polimeri di litio il tempo di esercizio, tra una ricarica e l'altra, si è sensibilmente allungato cosi come la potenza di scarica delle stesse. Queste innovazioni tecnologiche, convincendo la stragrande maggioranza dei professionisti del settore, hanno relegato l'uso di trapani a corrente elettrica tradizionale solamente quando occorre una notevole potenza per un lasso di tempo prolungato. L'ampia diffusione dei trapani a batteria ricaricabile ha portato ad una sensibile riduzione dei prezzi di acquisto decretandone cosi il successo anche tra chi, praticando l'hobby del fai da te la domenica, ne ha fatto un compagno insostituibile.

- A percussione: la funzione percussione, molto utile sia per forare il calcestruzzo ma anche per eseguire un semplice buco in un forato, fa' si che grazie ad una meccanismo interno, la punta, oltre che a girare su se stessa, percuote la superficie contribuendo quindi con la sua azione di demolizione alla rimozione del materiale, grazie anche alla sezione elicoidale della punta.

-A colonna: usato solamente all'interno di fabbriche o laboratori artigianali, il trapano a colonna è costituito da una struttura fissa, solitamente in metallo, in cui è posizionato alla sommità un trapano. Le dimensioni, talvolta notevoli, consentono di eseguire fori di diametro anche rilevante. Sono caratterizzati, inoltre, dalla variabilità della distanza tra l'albero e quindi dalla punta e la superficie dove trova posto l'oggetto da lavorare.

 

CARATTERISTICHE

-  

trapano:regolatore velocità e percussione
Il numero  di giri del motore è un dato importante; influenzano la rapidità e la precisione del lavoro. L'alta velocità si usa per forare legno, cemento e laterizi in genere, mentre a velocità più basse si forano metalli, materie plastiche e vetro. Per ogni materiale, quindi, va usata una velocità adeguata che si regola con un apposito riduttore dotato di scala crescente, presente sul corpo del trapano, oppure direttamente premendo gradualmente il pulsante di avvio sempre che il trapano che stiamo utilizzando sia fornito dell'apposita elettronica per gestire tale funzione.

- La funzione avvitatore, comune alla maggior parte dei trapani in circolazione, consente di utilizzare il trapano anche come un avvitatore allargando a dismisura le potenzialità dello strumento. Con l'apposita regolazione presente sul corpo si può variare il senso di rotazione della punta a sinistra o a destra.

-  Per cambiare facilmente la punta i trapani moderni sono dotati di mandrini autos erranti o comunque di facile serraggio.

mandrino a cremagliera   mandrino autoserrante   mandrino sds

mandrino a cremagliera.jpg
mandrino autoserrante.gif
mandrino sds.jpg

Niente più vecchi mandrini da stringere con l'apposita chiavetta, che tra l'altro è molto facile perdere, o ghiere consumate che rendono difficoltoso il serraggio. Basta inserire la punta scelta all'interno del foro del mandrino e con una leggera pressione il sistema la blocca al suo interno oppure girandola su se stessa con le mani. Il mandrino, solitamente proporzionato alla grandezza del trapano e al tipo di impiego, può accogliere al suo interno punte di vari diametri che nello standard dei trapani per il fai da te va da 1 a 13mm. Sé si ha l'esigenza di utilizzare punte di diametro maggiore, esistono comunque in commercio punte con il lato per l'aggancio al mandrino di dimensioni più piccole, appunto per adattarsi allo standard comunemente utilizzato da un vasto numero di trapani. Questo stratagemma, ovviamente, non potrà essere portato all'eccesso. Una punta di diametro smisurato in confronto alla potenza effettiva prodotta del motore non potrà che portare ad un'usura precoce dello strumento e forse anche il lavoro non verrà eseguito nel migliore dei modi. La tipologia delle punte differenzia a secondo del materiale da forare e dal diametro e si possono suddividere in tre tipologie:

  • punte ferro.jpg
    Punte da ferro:   sono in acciaio e il diametro varia da 3 a 20 mm.. La punta, elicoidale, è conformata in maniera tale che, ruotando a basse velocità, rimuove il metallo. L'uso di un lubrificante sulla punta facilità il lavoro.
  • punte legno.jpg
    Punte da legno: anche queste sono costruite in acciaio ma differenziano delle punte da ferro per la presenza sulla punta di un vettino appuntito che funge da guida. La loro misura varia da 3 a 13 mm di diametro;
  • punte cemento.jpg
    punte da muro:  pure queste in acciaio. Per forare i conglomerati cementizi o i laterizi: sono dotate in punta di due piccole placchette in metallo duro.

consiglio: nel caso in cui si realizza un foro, più grande del tassello da inserirvi dentro, procurarsi delle schegge o pezzetti di legno da inserire nel foro insieme al tassello cosi da forzarne l'entrata. Al momento del serraggio della vite nel tassello questo, allargandosi, farà presa sui pezzetti di legno spingendoli sulle pareti del foro.


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