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Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 14: Catelyn

Creato il 27 febbraio 2012 da Martinaframmartino

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 14: CatelynL’avevamo lasciata mentre spargeva veleno all’indirizzo di un innocente Jon Snow, la ritroviamo qui ridotta all’ombra di sé stessa. Catelyn, orgogliosa, intelligente e determinata, ora è impegnata nell’autodistruzione pur di stare vicina al suo Bran. Per parecchio tempo ci siamo chiesti se il piccolo scalatore sarebbe sopravvissuto alla caduta, e ancora non si vede l’ombra di una risposta. In compenso matura Robb, divenuto all’improvviso lord di Grande Inverno. Commette ancora errori e ingenuità, in fondo ha solo quattordici anni, ma nel momento in cui risponde con tutta tranquillità a Luwin e poi passa a occuparsi della madre dimostra di essere un uomo.

Noto nuovamente che Sergio Altieri definisce corvini i capelli dei Tully, mentre per Martin sono auburn, ramati. Differenza importante, ma penso che in futuro mi soffermerò meno sulle altierate. Differenze di tono ne abbiamo viste molte, dal fatto che Martin è molto personale, che fa dire ai personaggi “io faccio” mentre Altieri fa discorsi più generici al fatto che Altieri sottolinea titoli e cognomi, come se pensasse che il lettore non sia in grado di capire da solo di chi si sta parlando, dal fatto che Altieri è più truculento a tanti piccoli dettagli modificati. Significativi, ovviamente, quello del cervo trasformato in unicorno e il colore dei capelli, fastidiose incongruenze altre, come Jon che nel primo capitolo sente qualcosa alle sue spalle quindi galoppa avanti per sentire meglio e poi torna indietro, ancora più piccole, notabili solo con una rilettura in parallelo, le ultime. A volte però anche il cambio di tono può far perdere indizi importanti. Ce ne saranno altre di altierate, come la ripetizione ossessiva di un paio di frasi da parte di Catelyn, attenuata, o il cambio di un “No, you can’t” rivolto da Catelyn all’assassino in un meno incisivo “Non lo farai!” (pag. 150), ma penso che segnalerò solo quelle davvero gravi. Lei non ha la certezza che l’assassino riuscirà nel suo intento, ma gli dice che non può. È una donna abituata a comandare e a essere ubbidita, a Grande Inverno solo la parola di Ned conta più della sua, quindi dice all’uomo ciò che può o non può fare. Inoltre, come moto spontaneo dell’animo, afferma che lui non può, che nessuno può, far del male al suo piccolo Bran, il prediletto dei suoi figli. È un urlo viscerale, che poco ha a che vedere con il fatto che lui sia un uomo e abbia un’arma e lei no.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 14: Catelyn
Prima di arrivare a questa scena, però, leggiamo di un accenno a Rickon. Lo si vede poco, Martin ha dichiarato di non poter entrare nella mente di un bambino così piccolo, sia perché il suo modo di vedere le cose è davvero molto lontano dai nostri occhi di adulti, sia perché difficilmente il suo sguardo sul mondo sarebbe significativo sulla trama. Bran, che ha quattro anni in più, non ha capito nulla della conversazione fra Cersei e Jaime, cosa capirebbe Rickon? Nella serie televisiva si vede ancora meno, non si può certo pretendere di avere bravi attori bambino così giovani. Già HBO è stata fortunata a trovare Isaac Hempstead-Wright per interpretare un Bran un po’ più grande che nei romanzi e Maisie Williams per ricoprire il ruolo di Arya. Però Rickon c’è, e non va dimenticato.

Robb afferma che Bran deve udire il canto dei lupi, e ricordiamoci che questo è un canto di ghiaccio e di fuoco. La musica, di tutti i tipi, non è mai lontana dalla storia. I lupi cantano, e segnalano pericolo. Il meta-lupo senza nome aveva ululato quando Bran aveva iniziato la sua scalata alla torre spezzata. Ora al coro si uniscono i cani, perché la biblioteca va a fuoco. Quanti libri si è portato dietro Tyrion nel suo viaggio al Nord? Troppo pochi direi, gli altri ci stanno salutando ora.

Robb esce, e arriva l’assassino che si stupisce di trovare Catelyn. Dice “È misericordia”, e le parole non sono scelte a caso. E qui si dimostra che i meta-lupi sono più di semplici animali da compagnia.

Finita la fase concitata, si riflette sull’accaduto. Forse Hodor ha visto l’assassino, ma con lui non si può essere sicuri di nulla. Intanto teniamo a mente il nome, e il fatto che è fuori di testa, pur senza essere pericoloso.

Guardiamo la daga, e ricordiamoci che le armi sono importanti. Ned Stark ha Ghiaccio, una lama antichissima fatta di acciaio di Valyria. Arya ha Ago, un’arma molto più leggera ma anch’essa mortalmente pericolosa se chi la impugna la sa utilizzare. L’assassino ha un’arma troppo ricca per le sue possibilità, e sul filo della sua lama si gioca una fetta fondamentale della trama. Forse le cose sarebbero potute andare in modo diverso se il pugnale fosse stato un’arma comune, anche se ne dubito. Martin avrebbe comunque trovato il modo per far precipitare la situazione. Per ora la conseguenza è che Catelyn decide di indagare personalmente sulla faccenda.

 

Sotto la foto spoiler da La regina dei draghi.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 14: Catelyn

Notato il giuramento di Theon, vero? Lord Eddard è proprio un padre per lui, e Robb un fratello. Certo, il viaggio a Pyke ha cambiato tutte le sue prospettive, ma l’incontro con quei simpaticoni dei Greyjoy non cancella le responsabilità di Theon.

 

Sotto la foto spoiler da I fuochi di Valyria (A Dance with Dragons parte 2).

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 14: Catelyn

Avevamo lasciato Rickon nella Regina dei draghi, lo ritroviamo qui, o meglio ritroviamo le sue tracce. Io avevo ipotizzato che Osha si sarebbe diretta a Delta delle Acque, luogo sotto il diretto controllo di Stark e Tully, ma in effetti la cosa aveva poco senso. Come poteva sapere Osha chi governava Delta delle Acque? E come poteva arrivarci lei, una donna del Nord? Molto meglio rimanere al Nord, terra che conosce meglio e nella quale magari può anche trovare aiuto. E poi abbiamo visto con Arya quanto sia difficile viaggiare e arrivare alla dimora dei Tully.

Intanto, anche se ancora non abbiamo visto il lupacchiotto più giovane, sappiamo dove si è diretto, e probabilmente in The Winds of Winter potremo ritrovarlo. Sempre che non muoiano lui o chi lo sta cercando, che con Martin non si può mai dire.



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