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Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Creato il 18 gennaio 2012 da Martinaframmartino

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Quello di Catelyn è il primo punto di vista che ritorna. Il capitolo è molto denso e ricco di informazioni, anche se a prima vista accade ben poco. I protagonisti sono tre, Catelyn appunto, mastro Luwin, con il quale facciamo conoscenza, e Ned. Martin avrebbe potuto raccontare tutta la scena dal punto di vista di Eddard, ma l’effetto sarebbe stato molto diverso. Non avrebbero potuto esserci interrogativi che invece ci sono, e non avremmo visto un certo modo di agire che a me ha dato molto fastidio.
A volte per Martin la scelta del punto di vista è obbligata, quando descrive gli episodi di cui è protagonista Daenerys c’è solo lei presente, fra i vari punti di vista. Altre volte, come in questo caso, ce n’è più di uno, e lo scrittore può scegliere quello più significativo per i suoi scopi. Che non sempre sono quelli che appaiono a prima vista, come ci dimostra questo capitolo.
Catelyn dunque. Nella serie televisiva è interpretata da Michelle Fairley, dopo che l’episodio pilota era stato girato da Jennifer Ehle. Solo che la Ehle, più bella della Fairley e fisicamente più vicina alla donna descritta da Martin, è diventata mamma, perciò il ruolo è stato riassegnato a una nuova e bravissima interprete, e tutte le scene dedicate a Catelyn sono state filmate una seconda volta.
Tornando a Catelyn, dopo aver fatto l’amore con Ned (e in italiano sembra quasi che i due seguano un preciso rituale per fare l’amore, mentre il rituale è solo quello dell’apertura delle finestre) inizia a parlare della proposta di Robert, e ripensa alla famosa meta-lupa morta nella neve. Indovinate di chi è il corno? The broken antler, e l’antler è solo one of a pair of bony outhgrowths on the heads of male deer, come ci spiega il Collins English Dictionary. Vorrei proprio vederlo un unicorno con un paio di corna.
Ned manifesta qualche perplessità su Joffrey, poi torna in scena il fantasma di Brandon Stark. Colui che doveva avere Catelyn, Grande Inverno, tutto. E subito c’è un’altra altierata, perché Martin parla di calice e Altieri di bastone del comando. Malgrado il significato sia lo stesso, gli echi per il lettore sono molto diversi. “Io non ho mai chiesto di portare il bastone del comando” (pag. 70) e “tu hai il bastone del comando. E ora tocca a te tenerlo in pugno, che ti piaccia o no” non sono la stessa cosa di “I never asked for this cup to pass to me” e “the cup had passed, and you must drink from it, like it or not.”

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn
L’arrivo di maestro Luwin porta una svolta, con il messaggio nascosto da Lysa. Iniziano ad annodarsi i primi intrighi, visto che Jon Arryn non è morto di morte naturale ma è stato assassinato. E Lysa accusa la regina.
Catelyn è una donna forte e coraggiosa. Commette degli errori, certo, ma non ha paura delle proprie scelte. Agisce come reputa sia meglio per il bene della famiglia. Malgrado gli errori potrei apprezzarla davvero, se non fosse per due dettagli. Il primo è qui, a pagina 73, quando gioca con i sentimenti di Ned. Lei sa che lui ha bisogno del suo sostegno in un momento particolarmente difficile, eppure sceglie freddamente di rifiutarglielo finché lui non accetta di fare quel che vuole lei. Sì, lei è convinta di agire per il bene della famiglia, ma lo stesso si può dire di lui. “Prima era necessario arrivare alla vittoria”, ci dice Martin. Vittoria? Su Ned? Ma non avete obiettivi comuni?
So anch’io che matrimonio non equivale a identificazione totale con il coniuge, ma qui lei è troppo fredda e calcolatrice per piacermi davvero.
E in un momento di tale tensione, puntuale come l’inverno, arriva l’altierata. Ned ripensa al passato, a suo padre che va a sud chiamato da un re e che non fa più ritorno. Al rilevare di Luwin che si trattava di “un tempo diverso” e di “un re diverso”, Altieri fa rispondere da Ned in modo cupo “Veramente?” (pag. 73), come se nella sua mente possa esserci una qualche similitudine fra Aerys il Folle e il suo grande amico Robert Baratheon. Ma in inglese Ned dice “yes” con tono dully, fioco, pigro. Non è ironico, come in italiano, ma rassegnato e sconfitto, perché sa che hanno ragione loro, che Robert non è Aerys e che lui deve partire. E dice ““, non “veramente?“.
Seguono le decisioni, chi parte e chi resta. Catelyn deve insegnare a Robb l’arte di governare, e l’inverno sta arrivando. Non “insegna a mio figlio ciò che deve imparare, perché… l’inverno sta arrivando” (pag. 74) ma “Teach my son the things he needs to know. Winter is coming”. Non c’è un perché, solo una constatazione. L’inverno sta arrivando. Martin e Ned sono molto più secchi, decisi ed essenziali di Altieri. Poche righe più sotto cambia anche il dialogo fra Catelyn e Ned.
«Non puoi…» Catelyn faticò a tenere ferma la voce. «Non possiamo.»
«È esatto, non possiamo: dobbiamo» rispose lui” traduce Altieri (pag. 74). Ma Martin aveva scritto ““I could not bear it,” said Catelyn, trembling.
“You must,” he said.” Per Altieri sono entrambi a dover sopportare una sofferenza enorme, per Martin è solo lei. Lui sa già cosa significhi portare pesi insostenibili, non si è mai tirato indietro in passato e non lo farà neanche ora. Lei deve sopportare il dolore, lui non lo contempla neppure perché ne ha già sopportati altri più grossi di questo.
E poi arriviamo a Jon, e all’altra cosa che non posso perdonare a Catelyn. Jon è in gamba, e non ha scelto lui di essere un bastardo. Vuole bene a tutti i figli di Ned e Catelyn, forse solo con Sansa è un po’ sulle sue perché lei non manca mai di rilevare che lui è un bastardo, ma con gli altri il legame è fortissimo. E Catelyn non gli ha mai perdonato una cosa su cui lui non ha colpa, anche se ha perdonato il marito. No, questo io non posso perdonarlo a lei.
Nelle varie riflessioni di Catelyn sulla nascita di Jon ci sono diverse altierate, le segnalo rapidamente. Per Altieri che Ned si assuma la responsabilità del figlio illegittimo era suo dovere (pag. 75), mentre è solo quel che Catelyn si aspettava da lui (she expected), inoltre Altieri ci racconta che Catelyn tornò a Grande Inverno alla fine della guerra quando invece si limita ad andarci (rode to), visto che per tutto il tempo lei era rimasta a Delta delle Acque, che Ned ha decapitato (pag. 75) Arthur Dayne mentre lo ha semplicemente ucciso (slain), che c’era voluto molto tempo perché Catelyn trovasse il coraggio di chiedere e non a fortnight (un paio di settimane), che il fatto che Jon abbia sangue Stark nelle vene sia la sola cosa che le sarà dato conoscere e non tutto quello che lei ha bisogno di sapere (all you need to know).
Si ripensa al passato, e si prendono decisioni per il futuro. Con quali conseguenze, lo vedremo… in futuro.

Sotto la foto commenti sulla mamma di Jon.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Per Catelyn scoprire, da novella sposina, che Ned ha generato un bastardo non è una sorpresa. Ancora lo conosceva poco, suo marito, e quindi poteva anche credere che lui pensasse più con altre parti del corpo che con la testa. Ma chi ha letto la saga sa che non è così, quindi come può Ned perdere la testa (e l’onore) per “chissà quale giovane donna incontrata in una delle sue molte campagne militari”? (pag. 75)
Ned non fa mistero della nascita di Jon, ovvio. Anche se sa che la cosa ferisce Catelyn, il fatto di sbandierare il figlio ai quattro venti significa che sulla sua nascita non c’è nulla da scoprire, e quindi Robert Baratheon, che non deve sospettare che Jon sia figlio di Rhaegar Targaryen, è tranquillo. Se lui ha generato un bel po’ di bastardi, perché non può aver fatto la stessa cosa il suo amico Ned?
Catelyn trova Jon e la sua balia a Grande Inverno. È ovvio che la balia non possa essere la mamma, Catelyn avrebbe notato eventuali sentimenti forti fra lei e il marito. Se anche Ned non si fosse più curato più di lei (e come avrebbe potuto ignorarla così, visto l’attaccamento dimostrato nei confronti del bambino?), sarebbe stata la donna stessa a tradirsi. Quindi la balia è esattamente questo: una balia. La mamma non c’è perché è morta, anche se questo Martin non lo dice.
Primo accenno ad Ashara Dayne, nobildonna bellissima il cui ricordo fa ancora soffrire Ned, visto come zittisce Catelyn. Per ora è troppo poco per poter dire qualcosa, sappiamo solo che Ned le ha ucciso il fratello, guerriero straordinario e membro della Guardia Reale di Aerys Targaryen.
Chiunque fossa stata la madre di Jon, Ned doveva averla amata profondamente” (pag. 76) è costretta a riconoscere a sé stessa Catelyn. Ma davvero lui ama profondamente una donna incontrata casualmente in una campagna militare senza che se ne accorga il suo amico Robert? Robert non la ricorda. L’unica donna che sappiamo con certezza dagli stessi ricordi di Ned che lui ha amato profondamente, è Lyanna. Non pensa mai ad altre donne, solo alla sorella morta e alla sua supplica disperata.
Un dettaglio che ci ha tratto in inganno è la somiglianza fra Ned e Jon. In una saga in cui l’aspetto è fondamentale, vedere in Jon i tratti del lord di Grande Inverno, e sentirlo affermare che è sangue del suo sangue, fa svanire ogni dubbio. Ned e Jon hanno lo stesso sangue, quello di Rickard Stark, padre di Ned e Lyanna. Per questo la somiglianza è così forte, e nessuno nutre alcun dubbio. E Martin ci prende in giro allegramente.

Sotto la foto spoiler da Il trono di spade (sì, da questo volume, ma da un capitolo che deve ancora arrivare).

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Ecco cosa succede a non ascoltare il vecchio detto che ammonisce di fare attenzione a ciò che si desidera perché i propri desideri potrebbero avverarsi. Non so quante volte l’ho visto accadere in un romanzo, e accade anche qui. Catelyn vorrebbe che Bran non partisse, e Bran non parte. Lei però non ricava alcuna gioia da questo.

Sotto la foto spoiler pesantissimo da Il grande inverno.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Ho parlato più in su dell’altierata fra calice e bastone del comando. Il bastone del comando è un semplice oggetto, ma c’è un calice famosissimo. Subito prima di essere arrestato Gesù, in preghiera nell’Orto degli ulivi, prega Dio chiedendogli di allontanare da lui quel calice. Poi, dopo alcuni momenti di esitazione e dubbi, accetta di fare la Sua volontà e di bere. Subito dopo Gesù viene arrestato e nel giro di pochissimo tempo viene messo in croce. L’episodio è talmente noto che avrei potuto fare a meno di riportarlo, ma a quanto pare non posso fare a meno di mettere tutti i puntini sulle “i” e di spiegare ogni cosa. Chi mi conosce dice che io sono così precisina perché il mio segno zodiacale è Vergine, per chi crede in cose come i segni zodiacali. La cosa interessante, e che forse non tutti ricordano, è proprio la frase relativa al calice. Martin è cattolico, sul suo sito ha pubblicato anche una foto del giorno della sua prima comunione (http://www.georgerrmartin.com/life/bayonne.html), e la citazione non è certo casuale. Ned non vuole quel calice, ma alla fine accetta di berlo. Va ad Approdo del Re, anche se avrebbe preferito rimanere a Grande Inverno, e quel viaggio segnerà la sua fine. Fra l’altro con una pubblica esecuzione durante la quale lui è stato pubblicamente umiliato. In questo caso potremmo dire che ogni somiglianza non è puramente casuale.

Sotto la foto spoiler enorme da I fiumi della guerra.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

In questo capitolo c’è una frase che potrebbe essere un presagio, e anche qui c’è un’altierata. Catelyn è talmente sconvolta dalle accuse rivolte da Lysa a Cersei che si alza dal letto, incurante della sua nudità. “L’aria era gelida contro la sua pelle nuda mentre attraversava la stanza”, leggiamo a pagina 72. Ma l’aria è più che gelida, è “as cold as the grave on her bare skin”, e grave è la tomba. Quella alla quale è destinata, alla quale sono destinati suo marito e suo figlio maggiore, proprio perché lei convince Ned ad andare al sud.
La meta-lupa del primo capitolo è stata uccisa da un corno infilzato in gola. A Catelyn durante le Nozze Rosse (Wedding Red, WR, se qualcuno non aveva ancora capito a cosa si riferisce quella sigla) viene tagliata la gola. Tanto per far notare come Martin non lesini sui presagi.

Sotto la foto spoiler enorme da Il portale delle tenebre.

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

In agosto, quando stavo leggendo A Dance with Dragons, avevo scritto un articolo dal titolo significativo: Le cronache del ghiaccio e del fuoco: un mondo costruito sull’inganno (http://librolandia.wordpress.com/2011/08/10/le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-un-mondo-costruito-sullinganno/). Chi ha letto Il portale delle tenebre se vuole può leggere quell’articolo, non ci sono spoiler relativi ad eventi successivi a quel volume. Ora faccio qualche considerazione più chiara.
Il trono di spade ci presenta fin dall’inizio almeno tre bugie di portata enorme. La prima è quella relativa a Jon Snow, il cui vero padre non è Ned. La terza non l’abbiamo ancora incontrata, e quando lo faremo sarà debitamente segnalata nell’area spoiler. La seconda è qui, e George ci prende allegramente in giro perché Catelyn dice che “una lente è uno strumento che serve a vedere con maggiore chiarezza” (pag. 71), e nascosto nella scatola che contiene la lente c’è un messaggio di Lysa, nel quale la donna accusa Cersei dell’omicidio di suo marito.
Che Lysa non sia una cima di intelligenza ce ne accorgiamo appena la incontriamo. E non è nemmeno coerente, perché quando Catelyn porta da lei Tyrion la simpaticona accusa il Folletto dell’omicidio. L’impressione destata dalla scena è che le basti accusare un Lannister, non importa quale. Ma è anche evidente che Lysa non amasse il marito. Riepilogo rapidamente quanto accaduto quindici anni prima.
Ditocorto cresce a Delta delle Acque insieme alle sorelle Tully. È innamorato perso di Catelyn, la quale neanche lo vede perché è promessa sposa a Brandon e ha scolpito nel cuore il motto di famiglia “famiglia, dovere, onore”. Se anche non amasse Brandon, e da quel che si legge lei lo amava, sarebbe suo dovere sposarlo e non contemplare nemmeno un altro uomo, e questo è il suo comportamento. Per Catelyn Ditocorto è come un fratello, chi è innamorato di lui è Lysa.
Ditocorto sfida Brandon a duello e ovviamente perde, peccato solo che Catelyn ottenga da Brandon di risparmiargli la vita. Poi il prode eroe Stark va ad Approdo del Re, ha uno spiacevole incontro con il re folle e ci lascia la pelle, in compagnia pure del paparino Rickard.
Petyr Baelish è a Delta delle Acque, ferito gravemente e poco lucido. Catelyn si mantiene casta e pura come è suo dovere, Lysa invece si infila nel letto di un Ditocorto febbricitante e perde la verginità. Per buona misura rimane pure incinta. E siccome è fessa, quando al culmine del piacere Petyr la chiama con nome di sua sorella pensa che lui abbia solo sbagliato nome, mentre invece lui è talmente stordito dalle ferite e dai sedativi da essersi convinto che lei sia Catelyn. In seguito Petyr si vanterà di aver preso la verginità di Catelyn semplicemente perché è convinto che sia accaduto davvero, e probabilmente pensa anche che lei lo ami. Ovvio che lord Hoster non gradisca il comportamento di Ditocorto e lo cacci via appena possibile. E visto che è inconcepibile che una Tully possa avere un figlio illegittimo le fa prendere “tansy”, una pianta che cita nel suo delirio di morte che fra le sue proprietà ha quella di essere abortiva.
Quando Aerys ammazza Stark padre e figlio per buona misura ci aggiunge anche il buon amico di Brandon, l’erede di Jon Arryn di cui ora mi sfugge il nome. A questo punto ci sono un bel po’ di nobili case incavolate con i Targaryen: Stark (nella persona di Eddard) per l’omicidio di padre e fratello a opera del re e il presunto rapimento e stupro di Lyanna da parte di Rhaegar Targaryen, Baratheon (nella persona di Robert) per la vicenda legata a Lyanna, promessa sposa di Robert, Tully, per l’omicidio del promesso sposo di Catelyn (e per sicurezza Catelyn sposa Ned, in modo da imparentarsi comunque con gli Stark e avere un motivo di odio nei confronti del sovrano ancora più forte) e Arryn (nella persona di Jon) per l’omicidio del suo erede. Per essere ancora più sicuri che Jon, che era stato come un secondo padre per Ned e Robert, si schieri in guerra al loro fianco, gli procurano una nuova moglie. Il suo erede è stato ammazzato e glie ne serve uno nuovo, ed ecco pronta Lysa, che è sicuramente fertile perché Ditocorto l’ha messa incinta. Lui accetta anche se lei non è vergine, non è più un ragazzino per dare importanza a queste cose, la casa di lei è nobile quanto la sua e lei è molto giovane e probabilmente anche bella (dettaglio che devo verificare, ma mi pare di sì). Lei è costretta: persa la verginità chi se la prende più? Però odia il matrimonio con un uomo vecchio come suo padre, se non di più. Al quale dubito che qualcuno abbia detto chi ha preso la verginità della sua sposa, altrimenti non se lo sarebbe mai preso in casa.
Quando Ditocorto guarisce va dalla lady di Arryn, Lysa. Lei lo ama, e quindi fa di tutto per lui. Lui è astuto e approfittatore, si rende prima indispensabile a Jon e poi al regno, e intanto trama. Non dimentica l’ostilità verso gli Stark, verso quel Brandon che ha preso il cuore della sua amata e che lo ha ferito. Basta rileggere il primo incontro fra lui e Ned per vedere l’odio che ancora cova. Poi per un po’ ce ne dimentichiamo, abbagliati dalla fiducia che Catelyn ripone in lui, finché gli uomini di Janos Slynt fanno quel che non ci saremmo aspettati e lui impugna una daga e la punta al collo sbagliato.
Nel Portale delle Tenebre gli intrighi vengono infine svelati. Jon Arryn è stato ucciso da Lysa su istigazione di Ditocorto. Ormai lui ha avuto abbastanza tempo per portare avanti i suoi piani, e le cose per un po’ procedono come vuole. Ammazza (fa ammazzare, ma è lo stesso) Jon Arryn in modo da portare Ned al sud, perché non riuscirebbe a toccarlo se lui rimanesse a Grande Inverno. Quando Catelyn mostra la daga coglie al volo l’occasione e accusa Tyrion, in modo da seminare zizzania fra Stark e Lannister, come se già non ce ne fosse abbastanza. Porta Ned al bordello di Chataya, per evitare che lui parta e gli sfugga fra le dita. Lo tradisce con le guardie. Aizza Joffrey, che non ha bisogno di molto incoraggiamento, ad ammazzare Ned. Questo Martin non lo dice, ma è ovvio: lui vuole sposare Catelyn, e non può farlo finché lei è sposata a un altro uomo. Perciò lo deve uccidere.
Cersei non vuole che il Nord si ribelli, e sa che Ned è uomo d’onore. Per lei va bene mandarlo fuori dai piedi, nei Guardiani della notte, tenendo Sansa come ostaggio. Varys e Pycelle non hanno nulla di particolare contro Ned. Ditocorto sì. Joffrey è crudele, se non gli fosse stato suggerito probabilmente avrebbe seguito la volontà della madre, molto più esperta a livello politico anche se pure lei fa le sue cavolate, e avrebbe risparmiato la vita di Eddard. Ma quando gli viene offerta l’occasione per essere sanguinario il finto Baratheon non se la fa scappare, e sappiamo tutti che Ditocorto sa essere molto persuasivo.
Tutto il discorso su Lysa e i fatti di 15 anni prima è bastato su affermazioni fatte da Martin in vari punti dei romanzi, su questo non c’è alcun dubbio. L’unica ipotesi mia, non supportata dal testo, è quest’ultima, quella relativa al suggerimento sulla decapitazione. Aspetto fiduciosa una conferma.
Riuscita questa parte del piano, Ditocorto continua a tramare e riesce a rendersi così utile da ricevere come premio Harrenhall. Entrato a far parte dei nobili più importanti, ora ha i titoli per aspirare alla mano di Catelyn che, per pura fortuna, non è più sposata, essendo recentemente rimasta vedova. E qui crolla tutto, perché alle nozze rosse lei sceglie di non rimanere passiva, ammazza un Frey (quello sbagliato, purtroppo) e viene a sua volta ammazzata. Povero piccolo Petyr, trama per anni, ammazza un mucchio di gente, mette a ferro e fuoco i Sette Regni per ritrovarsi solo con un pugno di mosche e con Lysa. Va bene, Lysa non dura a lungo, e se l’è meritato abbondantemente. Ora spero solo che Sansa capisca tutto e faccia giustizia per tutta la sua famiglia.

Sotto la foto spoiler da La danza dei draghi (A Dance with Dragons parte 3).

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 6: Catelyn

Tutto doveva andare a Brandon: tu, Grande Inverno, ogni cosa” afferma Ned a pagina 70. Tu è Catelyn, sua promessa sposa. Grande Inverno è il titolo di lord, che gli sarebbe spettato in quanto figlio maggiore ed erede. E ogni cosa? Ecco, forse qui Martin ha seminato un altro piccolo mistero, o forse io e qualche altra persona nell’attesa di nuovi romanzi vediamo anche cose inesistenti. Perché alcuni ricordi di Ser Barristan Selmy fanno nascere il dubbio che il caro Brandon, descritto in più punti come molto diverso dal fratello minore, fosse un donnaiolo, e che magari avesse anche qualche interesse nei confronti di Ashara Dayne. Per ora è solo un piccolo dubbio, vedremo – chissà quando – quali informazioni a conferma o a smentita ci porterà The Winds of Winter quando sarà pubblicato. Intanto devo fare più attenzione a ogni affermazione relativa ad Ashara.



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