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Il Turnover non spaventa più gli azzurri

Creato il 07 gennaio 2014 da Vesuviolive

Uno dei problemi più gravi che aveva da sempre tormentato gli azzurri era il tanto odiato turnover che nella gestione Mazzarri segnò più di una prestazione da incubo, ma ora i tempi sono cambiati per Rafael Benitez tutti i giocatori sono importanti. I dettagli su Tuttonapoli.net Turnover, per qualcuno rotazione rende meglio l’idea. Quell’incubo che per notti intere non ci ha lasciati dormire sonni tranquilli. Quello storico del Bentegodi di cui tanto si discusse, condanna alla terza sconfitta consecutiva azzurra. Quello di Dnipro rivelatosi il cappio al collo fatale per Mazzarri e i suoi, con un piede già fuori dalla competizione Europea. Quante volte le pareti di Castelvolturno avranno tremato al suono di quell’inquietante parolina. Chiederlo o non chiederlo? Questo il dilemma in sala stampa. E poi via col condividerlo con chi da casa attendeva la fatidica risposta: turnover si, quasi sempre in quelle sfide sottovalutate. Nessun modo ormai per dissuadere il livornese da quella pessima idea, nemmeno qualche brutta figura di troppo. Ora, per fortuna, qualcosa invece è cambiato. Lo spagnolo venuto dall’Europa ha aspettato con pazienza. Nessun ordine di gradimento, nessuna parola di troppo. Si è seduto, ha osservato, rivoluzionato e ottenuto i suoi frutti. Ora quella parola lì non spaventa più nessuno. Sarà quel suo strano modo di tenere tutti all’oscuro fino all’ultimo minuto, sarà la fiducia restituita con i suoi singoli messaggi post gara, o la serenità che si respira in settimana, ma Rafa è l’uomo della rinascita. Rinascita si, iniziando da quella dell’argentino Fernandez, arruolatosi al meglio nello schieramento difensivo titolare. Non parliamo di top-player, ma della riscoperta di un giovane dichiarato da qualcuno già finito. Urgono rinforzi, ma per ora limitiamo i danni come possiamo. Federico è solo uno dei tanti. Questo è il Napoli delle assenze, quelle che stranamente pesano meno di quanto potessimo pensare: da Zuniga ad Hamsik, passando per Behrami e Reina. La risposta è arrivata oggi, uno schiaffo morale a chi ancora non ha imparato ad applaudire il lavoro di Benitez. Risponde Rafael, attento e reattivo, impotente solo davanti alla traversa centrata in pieno da Gabbiadini. Ha dimestichezza il giovane brasiliano, Reina avrà il tempo necessario per recuperare. A centrocampo non ruggisce Behrami e sulla sinistra non corre Zuniga, ma gli svizzeri di turno e lo sforzo immane di Reveillere sono ben apprezzati. Resistenza, in attesa di sferrare il colpo finale. Rafa non ha grande scelta, ma sul tempo non sbaglia: dentro Armero per Reveillere. Il Napoli torna a correre e Mertens, illuminato da un formidabile Higuain, mette a segno la sua prima doppietta italiana in appena dieci minuti. Eppure non finisce qui, l’assenza illustre è un’altra, porta il nome di Marek Hamsik. La qualità dei compagni di reparto pare dia per scontato l’infortunio dello slovacco, ma ancora una volta l’applauso va a Benitez che ha imparato a muovere alla perfezione le sue pedine migliori, lasciando in panchina la sicurezza di Pandev per la fantasia del giovane Insigne. Stavolta Lorenzo avrà il tempo di crescere, ma le ossa si fanno in campo non scomodandosi negli ultimi minuti di gioco. Turnover dicevamo. Turnover avrebbe gridato qualcuno con un sorriso compiaciuto. Ma di cosa stiamo parlando? Il Napoli c’è, con tutti i suoi uomini, più o meno forti. In Napoli c’è, in attesa che ai piedi del Vesuvio giungano gli ennesimi rinforzi. D’altronde qualcuno qui è sicuro, Rafa ha già scelto.


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