Magazine Diario personale

Il viaggio in macchina verso il "parto"

Da Rachele Kaelle
Quando un'amica mi confida che è in dolce attesa, o che lo vorrebbe essere a me scatta un ricordo fra tutti nella mente. Un ricordo che rimarrà indelebile, degli ultimi momenti da gravida prima di diventare finalmente mamma. No non vado a pensare alla prima contrazione, alle acque che si sono rotte o al travaglio in genere. Io ricordo il viaggio. Quel viaggio, che da quando scoprii di aspettare Pietro mi continuavo a chiedere e immaginare "Come sarebbe stato?!"Il viaggio in macchina verso il "parto" non lo dimenticheró mai. Ricordo che l'agitazione era tanta, avevo rotto le acque e perció prima di salire in macchina presi con me un asciugamano (l'euforia del momento). La classiche domande: "hai preso la borsa?" "Ci sono le buste con i numeri per il cambio del bimbo" "le merendine non le ho prese!" "Magari mi rimandano a casa" E poi il silenzio. La macchina proseguiva nella notte e noi in silenzio. "Eccola" una contrazione. Silenzio"Eccola" un'altra SilenzioLui che prova a rompere il silenzio con un: "come stai?" "Ahia, meglio se non mi chiedi niente che appena parli mi arriva la contrazione!" Queste le poche frasi che io e M. Ci siamo scambiati. Ma la parte più bella del viaggio è stata il giorno dopo. Vi starete chiedendo perchè?Perchè guardando Pietro,a poche ore di vita dormire nella culletta, lui si gira mi guarda e mi chiede" Ma che strada abbiamo fatto per venire in ospedale sta notte?"Li credo di aver riso tantissimo ricordandomi il viaggio momento per momento. Questo viaggio non lo dimenticheró mai! Voi ve lo ricordate il viaggio che vi ha condotto da vostro figlio? Rà

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