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Il voto di maturità conterà per i test d’ingresso nelle facoltà a numero chiuso.

Creato il 30 aprile 2013 da Vittorionigrelli @vittonigrelli

Il voto di maturità conterà per i test d’ingresso nelle facoltà a numero chiuso.

Si chiama bonus maturità, un’idea del Ministro Fioroni, il quale lo fissò a 25 punti; la Ministra Gelmini, già beatificata col nome di Ignoranza, lo abbassò a 10 (toglierlo richiedeva capacità sconosciute al Miur dell’epoca).

Il voto di maturità conterà per i test d’ingresso nelle facoltà a numero chiuso.

Funziona così: i test d’ingresso avranno un valore massimo di 100 punti, dei quali 90 ottenibili rispondendo alle domande, e 10 assegnati in base alle paturnie e ai problemi sessuali che un paio di professori potevano avere tre mesi, uno, due, tre anni prima del test.

Le Facoltà interessate da questa buffonata colossale saranno: Medicina e Chirurgia, Odontoiatrica e Protesi Dentaria in lingua italiana; Medicina Veterinaria; Corsi di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla formazione di architetto; Corsi di laurea delle professioni sanitarie.

I punti vengono assegnati come scritto nella tabella:

Il voto di maturità conterà per i test d’ingresso nelle facoltà a numero chiuso.

Devo ammettere di non aver vissuto in prima persona l’esperienza di avere un professore esterno o interno con problemi gravi; ho avuto una commissione meravigliosa, che non ha mai tentato di mettermi in difficoltà oltre il dovuto.

I racconti mitici sui professori esterni però non sono il problema principale.

Il problema è pensare che un’interpretazione errata (o non condivisa dal professore) di un dipinto di Picasso durante un esame che si è tenuto, ripeto, 3 mesi, un anno, due anni, tre anni prima del test, possa incidere sulla carriera universitaria e lavorativa della persona che fra 15 anni forse costruirà la mia casa, o mi prescriverà dei farmaci.

Come può un voto che viene influenzato dal liceo di provenienza, dall’interesse che la commissione prova per la tesina, dalla regione in cui si tiene l’esame (ipocrita e buonista chi lo nega), decidere chi potrà provare a essere un buon medico e chi no?

Il problema è sintetizzato dalla domanda da Daniele Lanni: ”Il voto dell’esame di maturità è inattendibile e falsato da mille fattori; come si può pensare che possa incidere sull’accesso all’università?”

L’anno scorso il prorettore vicario dell’Università degli Studi di Milano, Dario Casati, aveva detto, parlando del valore che ha il voto della maturità nella carriera accademica di uno studente: “Non crediamo nel valore del voto dell’esame di maturità; non è detto che chi si diploma in maniera brillante dimostri poi impegno negli studi universitari. E nelle scuole superiori c’è troppa differenza fra una commissione e l’altra nel pesare la preparazione dei ragazzi”.

Vittorio Nigrelli

 



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