Magazine Diario personale

Il water è anche mezzo di trasporto.

Da Gattolona1964

 

(Certo che d’allora in poi ne ha fatta di strada!)

Abbiamo dunque imparato che è collocabile e trasportabile ovunque; di sana e robusta costituzione, non gli rimane quasi mai nulla sullo stomaco, è affidabile nei lavori domestici, sincero nei giudizi, di poche parole ma un gran lavoratore! Fu utilizzato anche come primo mezzo di trasporto secoli e secoli fa, è lui l’avo del calesse, che fu inventato molti anni dopo. Certamente i primi non erano perfetti: erano grezzi e molto rigidi, avevano ruote quadrate, difficili a girarsi su se stesse, ma per il loro notevole peso e la grandezza della tazza, adatti a contenere dentro la loro pancia enormi quantità di prodotti dell’agricoltura. Potevano così effettuare lunghissimi percorsi, poco importava il tempo che impiegavano. Questi grandi water a calesse, venivano attaccati con lunghe e robuste catene ad un paio di buoi, anziani e lenti, stipando la bocca della grande plancia si poteva così partire per un lungo e travagliato viaggio.Ogni tanto il contadino che accompagnava il water, lo faceva riposare, dava da bere alle ruote e alle giunture di pietra e sassi, ristorandole un po’ per la grande fatica che compievano. Nell’epoca romana venne anche utilizzato nelle miniere; c’era già nell’aria l’idea del treno e furono utilizzati tanti water, concatenati tra loro. Venivano anche in questo caso trainati da bestie da soma o da esseri umani! L’uomo allora era schiavo del water ed era al suo servizio; oggigiorno è il water al servizio dell’uomo, pur essendo ancora l’uomo dipendente da lui. Le situazioni cambiano con il corso dei secoli, ma i bisogni reali restano. Erano dei graziosi e simpatici waterucci da viaggio,  ad un posto solo, sgangherati e di foggia ridicola, dei piccoli contenitori per persone, le quali non dovevano nemmeno alzarsi sui binari per farla fuori dal finestrino. Non erano provvisti di finestrini o portiera, ci si doveva buttare dentro, nel senso logico della parola e rimanervi incorporati fino al termine del viaggio. In fila indiana componevano le carrozze passeggeri, erano ad un posto unico e raramente si potevano vedere due seggiolini affiancati. Erano i primi tentativi di carrozze e ancora non fu trovato il modo per ripararsi da intemperie varie.Cosicché si viaggiava a cielo aperto, inwaterati a dovere e riparati solo da qualche ombrellino di fortuna.Mi sarebbe piaciuto vederli tutti quei vasi sanitari in fila indiana, scorrere in modo goffo su ruote e binari d’acciaio! Per carità, per il solo fatto di essere gli antenati di un mezzo di trasporto così comodo, vanno rispettati e valorizzati ancora una volta. Si sono meritati diverse medaglie al valore per ogni impresa che hanno compiuto, valore per essere stati i primi prototipi di tante invenzioni che si sono rivelate di fondamentale importanza per l’umanità. Mai si sono lasciati scoraggiare, dalle difficoltà che dal basso della loro posizione hanno sicuramente incontrato nel loro percorso di vita. Per arrivare ad anni più recenti lo si può vedere volare in cielo, nelle fiere e sagre di Paese, oppure in vere e proprie gare sportive, dove viene premiato il più originale, quello che per primo arriva al traguardo. Viene costruito in lattice naturale, resistente, leggero e ogni concorrente presenta il proprio: il più grande e colorato ha maggiori probabilità di vincere. Ve ne sono di tre tipi: a gas umano, a mongolfiera e a pallone di Rozière* che è un ibrido tra i primi due. Funziona con gas leggeri e aria riscaldata, si usa per lunghissimi tragitti per ottenere il massimo delle prestazioni. Si può facilmente intuire che i passeggeri a bordo vengono scelti in base al tipo di gas che riescono ad emettere, per far vincere il loro water. Cari amici, avete visto il nostro protagonista come è duttile, trasformista e generoso? Aiuta anche noi donne, perennemente in lotta con la bilancia.In che modo?” mi chiederete. Ebbene, munendolo di due pedali da bicicletta ed un manubrio io lo uso da parecchio tempo come cyclette da camera e comodamente seduta, raccolgo i frutti in tempo reale delle mie estenuanti pedalate. L’ho fatto costruire adattandolo al mio deretano di oggi, l’ho munito di lettore di musica digitale, leggasi “aipod” un rotolino di carta igienica sul manubrio di destra e voilà! Ecco inventato il water per dimagrimenti rapidi e sicuri, indolore e comodissimo. Serve anche ai bambini piccoli che vogliono imparare a camminare e sino ad oggi il loro unico mezzo di trasporto che conosciamo è il girello. Si presta egregiamente a questo uso cari amici! Procurandogli due grosse ferite rotonde sui lati per far uscire le gambette dell’aspirante maratoneta, inserendo al di sotto due staffe con rotelle, il pupo può scorrazzare per la casa tranquillo e beato, all’occorrenza fare anche popò, depositandola direttamente sul fondo del girello. Verrà poi tolta la cacchiera per bebè al termine della giornata, dal volontario di turno armato di mascherina e guanti. In questo modo il bambino è autonomo e non disturba la mamma, se poi sul fronte del water viene incollato un vassoio munito di merenda e di biberon, il gioco è fatto! Completo di tutti gli accessori, così il nostro “materno water” all’occorrenza diventa baby sitter. Lo hanno ribattezzato “waterinoprimopassino”. In seguito si potrà trasformare in un piccolo triciclo, ed infine, diventerà la prima bicicletta. Tre usi in un cesso solo! Pazzesco: togli un pezzo, aggiungi una rotella, metti un freno, togli la cacchiera e magicamente si trasforma anche nel primo “cinquantino”. Come il maiale, non butti via nulla ma utilizzi tutto. Lo si vede anche sfrecciare libero in stradine di campagna ed in autostrada, superando a volte i limiti di velocità. Trasformato in spider, in coupè cabriolet, in decappottabile, in vettura Targa,* o HardTop*: può ospitare solo due passeggeri. Quasi sempre di colore bianco, a volte rosso per far colpo sulle ragazze, raramente e solo per andare ai matrimoni e ai funerali il water è di colore nero inferno. Al suo interno le poltrone sono in pelle umana, al posto dei tappeti verranno inseriti oblò per gustarsi il pavimento stradale. Nel cruscotto, come dotazione base un mini-bar con mini barista, vasca idromassaggio per momenti intimi, televisione in bianco e nero, (fa più anni sessanta) e coperchio trasformato in ampia capote. Non ho la certezza che qualche prototipo possa essere già pronto per il prossimo lancio sulla luna, di sicuro dovrà essere perfezionato a tale scopo. I vari studi ed esperimenti che gli ingegneri della NASA stanno effettuando, ci fanno ben sperare per il futuro. Giovani leve alla riscossa, water bianchi, come le voci, potranno finalmente dimostrare di che pasta sono fatti! Lanciare water nello spazio costerà sicuramente molto meno: verranno utilizzati quelli in disuso, quelli antichi di famiglia, conservati per anni nelle casseforti e mai utilizzati. Naturalmente previa messa a punto, dotandoli di ogni strumentazione necessaria per il volo. I vecchi e superati Shuttle potranno andare così in pensione, sostituiti dai moderni water. Io di certo e qua ci potete giurare! sarò in prima fila a Cape Canaveral (Florida) quando ci sarà il lancio del primo razzowater nello spazio. Spero che ne partano tanti e tutti insieme; si faranno compagnia e lo spettacolo dei water che volano in cielo alla velocità della luce, mi fa pensare a quando, anche noi saremo lanciati lassù, per rimanervi per lungo e lungo tempo. Non vi pare?



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