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ImmaginArte – collettiva di pittura

Creato il 15 maggio 2014 da Fasterboy
Calcagno-Bellantone-Marrale-Merli

Agostino Calcagno (pittore) – Pietro Bellantone di EventidAmare (organizzatore) – Carlo Marrale (fotografo), fondatore, autore, cantante e musicista dei Matia Bazar – Enrico Merli (pittore)

Genova – Continua la mostra “ImmaginArte”, a Palazzo Doria Spinola di Genova, fino al 20 maggio 2014. All’esposizione organizzata da EventidAmare, dall’associazione spagnola “Trescucarachas” e dalla Provincia di Genova partecipano pittori e scultori italiani, fotografi italiani e spagnoli (alcuni dei quali ipovedenti).  L’orario di apertura è il seguente: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle ore 18, sabato dalle 9 alle ore 13, chiusa i festivi. L’ingresso è libero, il catalogo è gratuito.

Pittori:
Giorgio ANGELINI, Marina BOCCHIERI, Enzo Igino BRUNIALTI, Agostino CALCAGNO,  Leonardo Alberto CARUSO, Anita CHIEPPA, Angiolo jr. DELSANTO, Mariagiovanna FIGOLI, Enrico MERLI, Paola RAPETTI, Franca RUOZZI, Marialuisa SEGHEZZA, Eleni ZAFIROPULOS
Fotografi:
Carlo ACCERBONI, Francesca BIACCHESSI, Antonio BOLAÑO, Paolo CAPILLI, Albert CERVELLÓ, Beatrice DAZIALE, Ferran FOLGADO, Marina HERRANZ, Giuliano LO PINTO, Carlo MARRALE, Renato MARRALE, Corrado SIRI, Stefania STRIZOLI, Matarò Toni VALLS, Fuentes Eric VILLALÓN

Per informazioni:
cell. +39 348 1563966 – cell. +39 389 1256018
Il percorso di ImmaginArte
Non facilmente definibile, la mostra artistica ImmaginArte, dal 6 al 20 maggio 2014, a Genova, nella suggestiva e prestigiosa cornice del loggiato di Palazzo Doria Spinola, dialoga con mondi diversi e che solo l’immaginazione sa porre in contatto. Sono presenti infatti opere pittoriche, fotografie, sculture e fra le fotografie segnaliamo l’interessante e pregevole contributo di artisti ipovedenti. Fra gli artisti, in un proficuo dialogo interculturale, segnaliamo il contributo di fotografi spagnoli, oltre che italiani, per arricchire ulteriormente lo spazio visivo da fruire nel percorso che ci viene proposto dall’associazione EventidAmare insieme all’associazione spagnola Trescucarachas.  Ancora una volta l’associazione genovese ci offre un panorama multiforme di bellezza da portarci dentro: un percorso molto particolare che si snoda in un palazzo antico, in uno dei prestigiosi Palazzi dei Rolli, a testimoniare un dialogo quasi obbligato fra l’antico e il moderno,   fra il formale e l’informale.  Seguitemi quindi in un viaggio che sta fra immaginazione e arte, lungo il sentiero di un sogno che viaggia nello spazio e nel tempo …
Ecco snodarsi così frammenti di luce e smarrimenti, ombre e luccichii, caleidoscopi coloratissimi e nuvole di piacere. Ma poco dopo ecco ritornare  il mare e l’armonia dei colori e delle forme, e ancora energia blu per un ricordo e un pensiero del futuro.  Il blu dialoga con il bianco assoluto, colore, non colore, dove il candido silenzio si sofferma in un’area di sopraffatto stupore. E tramite un gesso policromo si afferma la verità o solo un frammento di luce per illuminare la conoscenza? Ma poi ecco ritornare l’interpretazione della realtà in un accurato racconto. E la narrazione prosegue in una pittura di luce il cui morbido disegno rimanda ad un mondo fiabesco, ma contemporaneamente realistico, vissuto con pienezza nell’uso sapiente dei colori. Come non riportarci alla dinamica del sogno, vissuto con una forte emozione in un vortice che ha il colore del sangue? E poi ancora colore ma in emozioni particolari, cantate da pallidi ma luminosi fiori … E un’altra immagine si fa avanti in un “invulnerabile incanto” che ha poi un naturale prolungamento in un delicato componimento in tecnica mista dove il frammento è spessore compiuto.  E come non pensare a certe vacanze romane, negli ardenti colori della capitale, quando ne viene sollecitato il ricordo …
Non da meno le fotografie riprendono il viaggio nell’immaginario, attraverso immagini-sogno che ci parlano della caducità delle foglie, di uno spettacolare tramonto, di guglie e torri svettanti in Galizia, di luci nel buio e di spettacolari e concentrici abbracci e di una semplice chiusa vetrina che diventa un nuovo racconto. Come non ricordare un’intima Boccadasse e uno stupefacente e colorato scenario sollecitato da un nudo ramo? E bellissime mani con un piccolo e delicato anello non possono diventare a loro volta metafora di questa esposizione e del particolare percorso che ci propone? E dal pallore onirico della mano iniziare un nuovo percorso in un coloratissimo mercato, nella palette mediterranea fra verde, giallo, arancio e il rosso nelle più brillanti sfumature …  e un molo e lo sguardo all’infinito che ci richiamano ancora viaggi dello spirito e del corpo. E antichi racconti di pietra  di quando si raccontavano  paure e sogni, scolpendo animali fantastici che lambivano le storie sacre delle cattedrali. E il buio di una stradina con la bicicletta che attende lo sconosciuto viandante e ancora due immagini fotografiche che ci portano in una dimensione realistica e onirica allo stesso tempo: immagina il sole in una marina striata di bianco di fronte agli oscuri alberi che le fanno da frontiera e ancora una frontiera di legno, alla fine del mondo dell’altro emisfero.
Perché in un percorso devi darti una fine, che sia reale o fittizia: oscuri alberi o palizzata al polo sud. Il mare o un tramonto, i fiori o una strada in salita. L’immaginazione si apre a nuovi e misteriosi sentieri. In un nastro di luce o nelle ombre della notte.

MARIA CRISTINA CASTELLANI

Esperta di comunicazione e di intercultura
Professore a contratto di Pedagogia Interculturale
Università di Genova

Maggiori info: www.provincia.genova.it


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