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Immigrazione, il Coisp dopo le dichiarazioni di Alfano in Commissione d’inchiesta:

Creato il 29 luglio 2015 da Yellowflate @yellowflate
Immigrazione, il Coisp dopo le dichiarazioni di Alfano in Commissione d’inchiesta:

"L'Italia, in verità, si è dimostrata campione del mondo di approssimazione e per il campo libero lasciato a chi sui drammi dei clandestini ha voluto lucrare e rubare. A noi, intanto, un lavoro mastodontico ma quasi inutile"

"Troviamo, come spesso accade, inutilmente retoriche e assolutamente disancorate dalla realtà le parole del Ministro dell'Interno che, lungi dall'essere espressione di un quadro tecnico operativo concreto e di rappresentare un esame approfondito delle disfunzioni e delle gravissime lacune legate alla gestione dell'immigrazione clandestina in Italia, suonano tanto per cambiare come una lirica fasulla che maschera malamente il patetico tentativo di buttarla sui buoni sentimenti, invece che di affrontare le cose come la massima autorità nel settore dovrebbe fare. Campioni del mondo di umanità e di accoglienza? Ma quando mai... L'Italia si è dimostrata campione del mondo di approssimazione, di superficialità, di dilettantismo e, soprattutto, per quanto e come ha lasciato completamente campo libero, al limite della connivenza, a chi sul dramma dei clandestini ci ha potuto liberamente lucrare ed ha potuto rubare il soldi degli italiani, quelli destinati ai clandestini ed anche di più. Sarebbero espressione di umanità e generosità le scene al limite della violazione dei diritti umani che si sono viste in tanti posti qualificati come idonei ad accogliere i richiedenti asilo?

E lo sarebbero, anche, le immagini scioccanti che abbiamo visto da alcuni posti ad esempio in Sicilia dove dalla bocca dell'autorità competente abbiamo sentito dire in tv che i migranti vengono mandati anche in strutture che non avrebbero i requisiti necessari perché non si riesce a fronteggiare l'emergenza? Sarebbe espressione di umanità e generosità il caos senza fine che domina in ogni città, da Nord a Sud, dove fra clandestini sballottati di qua e di là, quelli che scappano senza farsi identificare, quelli che scatenano risse e proteste di ogni genere, quelli che riempiono fino a farla scoppiare ogni minima struttura prestata all'emergenza, ed il tutto nell'ancor più caotico parapiglia che regna sovrano fra governanti e amministratori, mentre i comuni cittadini stanno facendo tutte le spese di un fenomeno epocale fuori controllo, per non parlare delle Forze dell'Ordine che stanno svolgendo un lavoro titanico, senza sosta e senza un'adeguata retribuzione oltre che senza tutele, e senza che ciò serva davvero a risolvere il problema concretamente. Saremo forse campioni del mondo per Alfano, ma tre centimetri più in là del suo naso, del suo ego, e del suo bisogno di sembrare politicamente e tecnicamente ferrato, si può vedere senza tema di smentite che qui sta andando tutto a rotoli".
Durissimo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le parole pronunciate dal Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso della sua audizione a Palazzo Montecitorio davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sui migranti. "L'Italia è stata campione del mondo di umanità e di accoglienza nella vicenda migranti", pur con "tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare", ha detto Alfano, e ancora "l'azione del governo italiano è sostanzialmente in linea con le politiche europee e rispettosa dei principi sanciti dalle convenzioni internazionali. Abbiamo organizzato e diretto la più grande operazione umanitaria nella storia del nostro Paese. Ma non ci adagiamo sul risultato, al contrario opereremo sempre con rigorosa vigilanza impegnando ogni nostra risorsa per l'effettivo rispetto del diritto di tutti e specialmente di quelli delle persone più vulnerabili". "Attualmente - ha detto poi Alfano - nelle varie tipologie di centri di accoglienza sono sistemati 86 mila migranti, 9 mila nei centri governativi, quelli di primo soccorso e accoglienza, 20 mila residenti presso enti locali con attuazione di 456 progetti di accoglienza, 57 mila in centri di accoglienza allestiti in via. Il sistema di accoglienza non potrà fare a meno di strutture temporanee, si deve poi sollecitare una leale collaborazione tra le istituzioni locali".
"Alfano trascura, come di consueto, di completare il quadro con altri fondamentali dati che rappresentano la dura realtà - aggiunge Maccari -. Le ondate migratorie hanno messo ulteriormente in ginocchio l'Italia e le Forze dell'Ordine in particolare. E questo non ha nulla a che fare con il dovere di accoglienza che non si discute. Ha a che fare con il fatto che noi non sappiamo, non possiamo o non vogliamo affrontare la questione come andrebbe fatto, che sulle buone intenzioni prevalgono come al solito gli istinti predatori, che tutto è inutile se invece che aiutare chi ha bisogno, facciamo solo da sponda a chi con la disperazione altrui vuole arricchirsi. Ora, in Italia, oltre alla mole di lavoro legata alla gestione degli immigrati, noi dobbiamo lavorare il triplo anche per smascherare chi ruba grazie agli immigrati, chi protesta perché vuole stare qua e chi protesta perché non vuole che stiano qua, e chi protesta perché il poco che ha qua lo sta perdendo a causa della disorganizzazione che regna sovrana, e chi più ne ha più ne metta. E tutto grazie ai campioni del mondo di umanità che però, sfortunatamente, non sono altrettanto campioni in quanto ad onestà e non ammettono che stanno facendo qualcosa che non sanno e non possono fare".
"Quando Alfano parla di un'azione di governo in linea con le politiche europee- conclude Maccari -, dovrebbe guardare un po' meglio agli altri Paesi e vedere che lo sfacelo che contraddistingue l'Italia non si verifica altrove. Guardare a chi ha saputo accogliere e gestire numeri anche maggiori dei nostri già elevatissimi, senza che ciò abbia significato mandare in tilt il sistema produttivo interno e mandare al manicomio le Forze dell'Ordine che altrove vengono attrezzate a fronteggiare l'emergenza con ben altri mezzi, con ben altri numeri, in un'ottica ben diversa dalla nostra".

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